Sci

Odi è pronto per il Lauberhorn. ‘Ma è un peccato raddoppiarlo’

Giovedì a Wengen scatta una densa quattro giorni bernese, con uno slalom, un superG e due discese. ‘Ci può essere soltanto un vincitore di questa libera’

L’ultima ricognizione
(Keystone)

Quattro gare in quattro giorni: dire che è un programma tosto è dire poco, per i campioni del Circo bianco, che si apprestano a inaugurare un tour de force sulle nevi di Wengen che fa storcere il naso a più di un atleta. Tra cui Marco Odermatt, tutt'altro che entusiasta del programma che l'attende. «Soprattutto – dice il leader nidvaldese di Coppa del mondo – trovo che sia un peccato correre due volte sullo stesso pendio quando si tratta di grandi classiche come Wengen o Kitzbühel. Perché credo che ciò ne sminuisca un po’ il valore».

Pur se, in fondo, la libera del giovedì andrà in scena su una pista del Lauberhorn accorciata rispetto all'originale. E se fossi proprio tu a vincere quella libera in formato ‘mini’, quale sarebbe la tua reazione? «Ne sarei felicissimo, ovviamente – dice il ventiseienne di Buochs –, ma non so se potrei davvero considerarmi come il vincitore della discesa del Lauberhorn. Non tanto perché si svolge su un tracciato accorciato, bensì perché in fondo quella è la discesa sostitutiva di quella cancellata a Beaver Creek».

È solo quello il motivo? «Diciamo che c’è soltanto un campione olimpico e un solo campione del mondo. Ecco perché, secondo me, ci deve essere soltanto un vincitore del Lauberhorn».

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