A Lublino, dove sono in corso i Campionati continentali in vasca corta, il ticinese ha dominato la finale dei 50 delfino

Noè Ponti si è confermato, laureandosi per la seconda volta di fila campione d'Europa nei 50 delfino in vasca corta, dopo averlo già fatto nel 2023. A Lublino, il ticinese ha nuotato in 21"54, relegando il suo grande rivale (+45/100) – il francese Maxime Grousset, che a Singapore l'aveva privato dell'oro sulla medesima distanza ma in vasca olimpica – al terzo posto. L'argento è finito invece al collo del magiaro Szebasztian Szabo (+35/100). Superlativa da parte dello svizzero è stata soprattutto la fase subacquea, davvero perfetta.
«Me li sono mangiati tutti! Non è facile arrivare ai massimi livelli, ma confermarsi è probabilmente più difficile, specie se – come me – fra un titolo continentale e l'altro riesci a infilarne uno a livello mondiale», sono state le prime parole di Ponti, detentore del record assoluto su questa distanza (21"32), dopo l'ennesimo prestigioso successo, ai microfoni della Rsi. «Vincere e sentire risuonare il Salmo svizzero è sempre bellissimo, anche se non sarà mai più come la prima volta che mi era capitato, ma confermo che è una grandissima emozione», ha aggiunto. «Ho avuto la situazione perfettamente sotto controllo anche nella semifinale dei 100 misti», ha poi commentato Noè più avanti nella serata, dopo aver conquistato – malgrado lo sforzo profuso in precedenza – l'accesso a una seconda finale. «Anche in questo caso c‘è stata una bella lotta con Grousset, in vasca ci tenevamo d'occhio, come accade ormai sempre. Qualche volta vince lui, altre volte vinco io. Lui è uno degli avversari con cui vado maggiormente d'accordo, anzi, siamo proprio amici. Ora dovrò nutrirmi come si deve, oltre a riposare al meglio, perché in questi Europei dovrò disputare davvero moltissime gare».
Ponti vanta ormai 4 medaglie d'oro, due d'argento e una di bronzo agli Europe in vasca da 25 metri. Il suo palmarès dovrebbe comunque essere di nuovo arricchito nei prossimi giorni: se tutto andrà come si prevede, giovedì disputerà infatti la finale nei 100 misti, prima di quella sui 100 m (venerdì) e di quella sui 200 m domenica.
«Sono molto felice, i 50 delfino erano una gara molto importante», ha detto Massimo Meloni, l'allenatore italiano del rossocrociato. «Non abbiamo fatto un gran tempo, ma l'importante era vincere la medaglia d'oro. Noè ha fatto qualche errore, ma nulla di grave. Lo scorso anno era più veloce, lo sappiamo, ma non possiamo lamentarci. Ora puntiamo ad altri titoli europei, magari nei 100 e nei 200».
Sempre nella serata di mercoledì, circa un'ora dopo essersi messo al collo una nuova medaglia d'oro continentale, il 24enne gambarognese ha come detto in precedenza messo in fila tutti anche nelle semifinali della competizione sui 100 misti, che ha chiuso senza troppo forzare col tempo di 51"24 (circa 90/100 sopra il proprio record svizzero) staccando dunque il biglietto per l'atto conclusivo. Anche in questo caso, Ponti è stato sublime soprattutto nella fase subacquea, dove proprio non ha avuto alcun rivale. Qualificato per la finale anche l'onnipresente Maxime Grousset, che ha nuotato 13/100 più lento del ticinese.
Anch'essi in lizza, gli altri elvetici Frédéric Hoigné e Maël Allegrini hanno nettamente deluso, fallendo in mattinata già allo stadio dei quarti di finale, mentre Gian-Luca Gartmann, che avrebbe dovuto pure lui scendere in acqua, alla fine non ha nemmeno preso parte alle eliminatorie. In campo femminile, qualificazione mancata anche da parte di Angelina Patt. E non ha convinto nemmeno Antonio Djakovic, eliminato nelle batterie dei 200 metri stile libero: lo zurighese rimane in stand-by come eventuale riserva.
La staffetta mista 4 x 50 stile libero è stata da parte sua prematuramente eliminata (14° tempo), ma ha comunque fatto segnare il nuovo limite svizzero: Thierry Bollin, Allegrini, Gaia Rasmussen e Patt hanno fermato il cronometro a 1'41’'68, tempo che corrisponde a un miglioramento del vecchio record di oltre due secondi.