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Quaranta minuti non bastano: ‘Dobbiamo essere attenti per 60’

Cinque reti in un tempo costano caro all'Ambrì sul ghiaccio del Friborgo. Grassi: ‘Abbiamo diminuito l'intensità nelle battaglie’

Una serata con le difese allegre
(Keystone)
25 ottobre 2023
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Andare a vincere sul ghiaccio della capolista subendo cinque reti nel solo periodo centrale è un’impresa molto complicata. L’Ambrì però non molla mai la presa, nonostante il contraccolpo della rimonta subita dallo 0-2 (in gol Lilja e Landry nei primi venti minuti) per mano di Bertschy (nel suo caso letteralmente, vista la deviazione involontaria col guantone) e Schmid e poi dei nuovi vantaggi di Heed e Pestoni svaniti rapidamente, per colpa di Mottet e Gunderson, fino al 6-4 di Sprunger (il 7-4 di De la Rose a porta vuota è praticamente ininfluente) al 47’ crede nella possibilità di portare a casa almeno un punticino. Ma se in più si commettono cinque falli, costati tre reti (la quarta, la quinta di DiDomenico e la sesta), il tutto si fa ancor più difficile. Alla lunga la grande mole di gioco prodotta dal Friborgo è ripagata, mentre i biancoblù vedono scemare la lucidità, sia in fase difensiva, sia in fase offensiva, mentre i rimbalzi prima a favore dei ticinesi premiano poi i Dragoni. Che sono pure in grado di vincere sempre più duelli e ingaggi.

Incolpevole a ogni buon conto Juvonen, sostituito da Conz al 40’, nonostante la percentuale di parate decisamente bassa. Ma il finlandese viene aiutato poco dai compagni di squadra, che lasciano troppo spazio al tiratore avversario e faticano pure a fargli tirare il fiato spostando il gioco dalle parti di Rüegger, dal canto suo poco sicuro sulle due reti incassate nel periodo centrale. Detto ciò, va anche sottolineato come i leventinesi siano spesso in grado di arrivare al tiro in maniera pericolosa e che fino al secondo riposo sono avanti per quanto riguarda la statistica (pur fallace fin che si vuole) dei gol attesi. A legittimare il successo dei padroni di casa, ci sono comunque anche i tre ferri colpiti da Marchon, Sörensen e Borgman.

Venerdì gli uomini di Cereda saranno chiamati a una nuova ostica trasferta, quella sul ghiaccio di uno Zugo reduce da sei vittorie consecutive e che alla Bossard Arena ha perso soltanto al debutto. Tuttavia la resistenza mostrata sul ghiaccio dei leader della graduatoria, l’equilibrio visto nella prima e nell’ultima frazione e la capacità di andare a segno con relativa facilità sono di buon auspicio.

Il capitano Daniele Grassi (schierato stavolta al centro di Formenton e Zwerger, con De Luca in tribuna e Landry con Douay ed Eggenberger in quarta linea) spiega così il blackout vissuto nei secondi venti minuti: «Abbiamo abbassato un po’ la grinta e l’intensità nelle battaglie e loro ci hanno puniti alla grande. Peccato perché siamo riusciti a segnare tante reti a una squadra fortissima e in grande forma come il Friborgo, con maggiore solidità avremmo potuto portare a casa la vittoria. Ma quando subisci così tanto è difficile vincere e il nostro focus dev’essere sulla difesa, in qualche circostanza non abbiamo preso la decisione giusta, quando contro una squadra del genere devi rimanere concentrato per tutti i sessanta minuti».

Zündel in prestito a Vienna

Intanto il club della Gottardo Arena ha prestato ai Vienna Capitals di IceHl il difensore austriaco con licenza svizzera Kilian Zündel, fino al termine del mese di gennaio. L’obiettivo è quello di permettere al 22enne di tornare nel ritmo partita dopo l’infortunio subito in agosto, ma con la possibilità di richiamarlo in Ticino in qualsiasi momento. V.B.

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