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Il monito del capitano. ‘Che non succeda mai più’

Calvin Thürkauf e i leader del Lugano parleranno allo spogliatoio dopo il 6-1 contro il Rapperswil. ‘Abbiamo deluso tutti, soprattutto i nostri tifosi’

Gianinazzi fa la voce grossa, ma non basta. ‘Ora dobbiamo guardarci allo specchio’
(Ti-Press/Gianinazzi)
4 ottobre 2023
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Lugano – Sono le ventidue e due minuti e in pista non c’è già più un’anima. È il triste epilogo di una serata iniziata male e finita peggio. Un martedì d’altri tempi che fa tornare alla mente i sei gol che incassò il Lugano targato John Slettvoll nel derby d’inizio ottobre del 2008. Altri tempi, certo, ed evidentemente pure altro hockey, ma l’espressione di quelle facce perplesse a fine gara, quindici anni dopo rimane la stessa. «È stata davvero una bruttissima serata – dice senza giri di parole capitan Calvin Thürkauf –. Abbiamo giocato male, abbiamo commesso molti errori e non abbiamo seguito il gameplan che aveva preparato il nostro allenatore. Io, in qualità di capitano, e gli altri leader dello spogliatoio parleremo alla squadra, ma voglio subito mettere in chiaro che crediamo fermamente nel lavoro che sta facendo Luca Gianinazzi. La colpa è soltanto di noi giocatori: come squadra abbiamo deluso tutti, direzione, allenatori e soprattutto i nostri tifosi. Fa male sul serio, e una cosa così non deve più succedere».

Per carità, le serate storte possono capitare a chiunque, ma alla luce dei precedenti risultati – ovvero quattro sconfitte in cinque partite – i ragazzi di Gianinazzi quando vanno in pista per affrontare il Rapperswil sanno di dover per forza puntare ai tre punti, in una sfida casalinga contro un avversario fin lì tutt’altro che impressionante. Invece finiscono col prendere sei schiaffi in pieno volto che fanno un male cane, in un duello che più che una semplice partita è una gara ad andicap, per colpo dello sciatto primo tempo che frutta ai sangallesi addirittura tre segnature. Sarà anche vero che agli uomini di Stefan Hedlund in quei venti minuto va tutto di gran lusso, del resto combinano quattro cose e, di quelle, tre gli riescono: tuttavia, va altresì sottolineato che quelle quattro cose il Lugano gliele lascia tranquillamente fare. «Abbiamo concesso troppe situazioni di superiorità nel nostro terzo agli avversari e loro ci hanno subito castigati – aggiunge Thürkauf –. Detto ciò, il Rapperswil è stato bravo a sfruttare le occasioni, mentre noi ne abbiamo invece mancate tante. Una serata da dimenticare: dobbiamo guardarci allo specchio, ragionare su ciò che dobbiamo cambiare e poi dovremo migliorare. Infatti le partite si susseguono e la stagione è già lanciata con nove partite disputate: chiaramente non possiamo permetterci di giocare un’altra partita tanto brutta».

A salvare l’onore – come si suol dire – a partita ampiamente compromessa ci pensa Luca Fazzini, uno dei pochi davvero ispirati, oltre che tra i pochi a non smettere mai di provarci e che vede coronare i suoi sforzi dal tiro che vale l’1-6 a cinque minuti dal termine, dopo essere già andato vicinissimo al gol con una prodigiosa discesa nel periodo centrale che avrebbe meritato ben altra sorte.

L’ANNOTAZIONE

Fischi per fiaschi

È il minuto 15’58’’, e di punto in bianco il powerplay bianconero si ritrova sul ghiaccio per 36 secondi a 5 contro 3. Non solo in quell’abbondante mezzo minuto i bianconeri non combinano nulla, ma non ci riusciranno neppure nel restante minuto e ventiquattro secondi a 5 contro 4, tra dischi saltellanti e passaggi inconcludenti. Un fiasco totale, insomma. Tanto che dagli spalti per la prima volta si leva un coro di fischi. E non sarà l’unico, in una sfida in cui alla seconda pausa sono in molti a raggiungere le uscite. Così, al tirar delle somme ciò che rimarrà di quei tremebondi primi venti minuti sarà l’energia della quarta linea formata dal veterano Walker, da Patry e da un Matthew Verboon che, specialmente pensando al rapporto prezzo-prestazione, in queste prime battute stagionali si sta rivelando il neoacquisto più convincente di tutti: soltanto nel suo primo shift di serata, durato una quarantina di secondi, il terzetto riesce a recuperare ben quattro dischi in attacco e va alla conclusione due volte, sfiorando anche il gol con il numero 78. Poi, è vero, qualche minuto dopo sarà proprio il vigoroso Verboon a finire sulla panchina dei cattivi, punizione che il ‘Rappi’ sfrutterà per segnare l’1-0: nell’occasione, tuttavia, il ventitreenne ginevrino è costretto al fallo d’emergenza per provare a metterci una pezza, vista la latitanza dei difensori.

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