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Gdt Bellinzona, le emozioni tra passato, presente e futuro

L’amarezza della sconfitta dopo una stagione da incorniciare. E sabato c’è ancora un terzo posto da conquistare. ‘Per togliersi di dosso la delusione’

Tutta la delusione di Nicola Pini. ‘Eravamo noi la squadra migliore’
(Ti-Press/Crinari)
16 marzo 2023
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Da qualche parte, indubbiamente, c’è ancora la frustrazione. Perché non dev’essere facile accettare di doversi arrendere in quel modo, nel quinto e decisivo atto di una finale (quella del gruppo Est di Prima Lega, nella fattispecie) decisa dopo settantaquattro minuti e rotti, in un supplementare – oltretutto – dominato dall’inizio alla fine. «L’ammetto, ho provato rabbia – afferma il coach dei Gdt Bellinzona, Nicola Pini –. Noi siamo più forti di questo Wil. A cui, però, va riconosciuto il merito di aver capito quali fossero i suoi limiti, e così ha fatto di conseguenza, occupando il ghiaccio in maniera egregia, con grande disciplina e rigore difensivo a protezione di un ottimo portiere (il ventottenne Daniel Schenkel, formatosi nel Winterthur, ndr) che a ogni partita ha saputo compiere qualche miracolo. Le abbiamo provate tutte, ma non è bastato».

Anche, appunto, in quel brutale overtime di gara 5.

Abbiamo dominato, abbiamo creato, abbiamo sbagliato... Poi quelli del Wil vanno via una volta, e basta un rimbalzo che arriva sul bastone per segnare il gol partita. Fa male, davvero. E c’è molto rammarico, perché la squadra migliore era la nostra.

Invece, dopo che vi siete trovati a condurre 2-0 la serie si è improvvisamente capovolta, con i sangallesi che hanno vinto tutte e tre le restanti sfide. E, forse non è un caso, due volte ce l’hanno fatta al supplementare.

Se devo essere sincero – ammette Pini –, dopo che avevamo vinto gara 1 non ero tranquillo. Era finita 5-2 ma due o tre di quelle reti erano davvero incredibili (e chi c’era lo sa), frutto di tiri al volo all’incrocio oppure di tre passaggi tutti di prima intenzione prima del tocco a botta sicura nella porta vuota. Insomma, dietro quel successo agevole si nascondeva qualcosa: a quel punto, dentro di me però si era accesa una spia, perché sapevo bene che gol del genere non capitano spesso. In altre parole immaginavo che sarebbe stata dura, e infatti in gara 2 abbiamo vinto solo all’overtime, mentre in gara 3 sono stati loro a imporsi al supplementare, nonostante fossimo noi a dominare e avessimo colpito anche un palo. Credo sia stato quel gol, alla fine, a ridare al Wil la speranza, a regalargli tutto quell’entusiasmo.

L’entusiasmo, quello però non è mancato neppure a voi: martedì per gara 5 al Centro sportivo c’erano quasi novecento spettatori.

E non posso dire di esserne sorpreso. Quella di Bellinzona è una piazza legata allo sport e all’hockey in generale, e sappiamo che quando arriviamo vicini a certi traguardi la popolazione ci segue, e molti appassionati vengono ad assistere alle partite. Ciò non fa però altro che accrescere il mio rammarico per aver deluso i nostri tifosi, che l’altra sera sono rimasti col fiato sospeso per quasi un’ora, a palpitare per ogni tiro che finiva in direzione della porta del Wil...

Che effetto avrà questa sconfitta sulle vostre ambizioni di salire un giorno in MyHockeyLegue? Oltretutto, sapendo che dall’altroieri siete ufficialmente i soli azionisti dei Ticino Rockets, assieme all’Ambrì Piotta: come vedi tu il futuro, pensando ai due scenari?

Il futuro dei Gdt rimane quello di sempre, per così dire. Nel senso che se la squadra rimanesse dov’è, allora sarà Prima Lega, mentre se invece capitasse l’opportunità di salire in MyHockeyLeague e i giocatori fossero disposti a giocare in una categoria superiore, noi faremo di tutto per offrire tale possibilità, a loro o agli altri che arriveranno. Questo per quanto concerne l’associazione Gdt. Riguardo invece all’aspetto Ticino Rockets, nelle prossime settimane ne discuteremo per bene con l’Ambrì per capire cosa si vorrà fare.

Intanto, si può ben dire che negli ultimi mesi avete vissuto emozioni davvero intense...

Indimenticabili aggiungerei, e proprio nella stagione del Cinquantesimo. Siamo arrivati sino in semifinale di Coppa Svizzera, dove siamo stati sconfitti da un Martigny fresco di promozione in B (la Swiss League, ndr), e in campionato siamo arrivati a un passo, anzi a un gol, dalla finale nazionale con il Sion. Insomma, c’è tantissimo di buono, anche se ammetto che questa sconfitta ancora brucia.

Tuttavia, sabato pomeriggio, alle 17.45, al Centro sportivo arriverà quel Prilly sconfitto dal Sion nella finale del gruppo Ovest, e che affronterete per conquistare il terzo posto di Prima Lega: sarà l’occasione perfetta per il riscatto.

E sarebbe davvero bello se anche questa volta in pista ci fosse tanta gente – conclude Pini –. Spero che riusciremo a vincere quella partita, perché un posto sul podio nazionale di categoria sarebbe un po’ la classica ciliegina sulla torta, e oltretutto ci permetterebbe di togliere di dosso tutta la delusione vissuta martedì.

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