HOCKEY

La fiducia di chi arriva da lontano. ‘Venderemo cara la pelle’

Il Lugano di Luca Gianinazzi si prepara alla sfida dei quarti con il Ginevra dove arriverà con più ritmo nelle gambe. E forse non solo quello

‘Abbiamo dimostrato di essere offensivamente pericolosi anche quando difendiamo’
(Ti-Press)
10 marzo 2023
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«Una mina vagante», diceva l’altra sera il presidente del Lugano, Vicky Mantegazza. Quel che è certo, in attesa di capire cosa succederà nella serie dei quarti contro un Ginevra Servette che altri non è se non il primo della classe a fine regular season, e che dopo quel tremendo 6-2 sul ghiaccio di Rapperswil, a fine febbraio, il Lugano di Luca Gianinazzi ha cambiato pelle: tre gol subiti la partita dopo (e contro le stesse Aquile, tra l’altro), due a testa incassati contro Davos e Ambrì e, soprattutto, solo due in altrettante sfide di preplayoff con il Friborgo. Tolti i sei incassati sabato scorso in quella drammatica, folle serata contro il Bienne, nelle altre cinque partite giocate nelle ultime tre settimane i bianconeri hanno subito sole 8 reti, ciò che fa una media di appena 1,6 gol a serata. Niklas Schlegel prima e Mikko Koskinen poi hanno senz’altro dato una grossa mano, e il finlandese nei centoventi minuti giocati nei preplayoff è stato semplicemente superlativo, ma se il Lugano è arrivato fin qui il merito non è soltanto dei suoi due pur ottimi portieri. «Se c’è una cosa che ha deciso la serie con il Friborgo è stata senz’altro la solidità difensiva – dice, soddisfatto, Luca Gianinazzi –. Siamo stati molto bravi a tenere i nostri avversari all’esterno, costringendoli a girare al largo del nostro portiere. Poi, in entrambe le partite, quando è stato chiamato in causa Mikko ha risposto presente».

A differenza del Servette, fermo ormai da una settimana, il Lugano si presenterà all’appuntamento delle Vernets con nelle gambe sì il ritmo della doppia sfida con il Friborgo, ma con i lividi e le batterie un po’ meno cariche al termine di due autentiche battaglie. «Per prima cosa dobbiamo pensare a rifare il pieno di energie – continua il coach bianconero –. Siamo reduci da un lungo cammino, da un inizio di stagione indubbiamente complicato, e dopo aver agguantato i preplayoff all’ultima serata siamo reduci da due partite solide. Quindi credo che possiamo affrontare questo quarto di finale con fiducia in noi stessi: non siamo noi i favoriti, questo lo sappiamo, ma venderemo la nostra pelle a caro prezzo».

Una mina vagante insomma, come diceva il suo presidente. «Mina vagante sì o no, alla fine... Martedì andiamo a Ginevra per gara 1 ed è quella la partita che dobbiamo vincere. Però sì, sono d’accordo con Vicky nel senso che abbiamo mostrato carattere, e credo che le due partite con il Friborgo siano state la dimostrazione che possiamo essere pericolosi in attacco anche quando giochiamo così solidi difensivamente. Pur se siamo coscienti che qui nessuno ti regala nulla, soprattutto non il Ginevra: sarà durissima».

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