laR+ il dopopartita

La sveglia suona tardi: ‘Non possiamo aspettare gli episodi’

Ambrì sconfitto dal Losanna a causa di un pessimo inizio e vede i preplayoff allontanarsi. Zaccheo Dotti: ‘Ma noi ci crediamo’

Partita compromessa nei primi 22 minuti. ‘Dopo il primo gol anziché arrabbiarci siamo calati’
27 febbraio 2023
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Un primo tempo passivo, un secondo con del carattere e un terzo troppo timido. Così l’Ambrì si arrende al Losanna, squadra sicuramente molto in forma e quadrata, ma alla quale si poteva probabilmente strappare almeno un punto. A patto però di non subire tre reti nei primi ventidue minuti, quelle di Raffl in powerplay, di Frick e di Audette su rigore. Un inizio di partita quasi sconcertante per la poca aggressività mostrata in un momento così topico della stagione. Formenton e Grassi provano a suonare la carica con delle risse al 18’ e al 20’, ma nessuno sembra recepire queste emozioni e trasformarle nella giusta cattiveria agonistica. Poi l’Ambrì prova a rientrare, ma le reti di Formenton, in superiorità numerica al 25’, e Fischer al 36’ (due bei tiri al volo) non bastano. Dopo le occasioni di Burren e Fischer ancora nel periodo centrale, infatti si è dovuto attendere il 50’ e un’incursione di Isacco Dotti, per vedere Laurikainen dover alzare un attimo il suo livello. Poi però anche negli ultimi minuti in sei contro cinque i biancoblù non vanno oltre a una mischia scaturita da un tiro di Chlapik e il tiro ciccato da Formenton a tre secondi dalla sirena.

Ai biancoblù, proprio a differenza dei vodesi vincenti ora per quattro volte consecutive, sembra scarseggiare la benzina e la lucidità nel momento fondamentale della stagione. Domani a Davos i tre punti serviranno dunque soprattutto per ratificare la salvezza a spese del Langnau. In questo momento sembra infatti difficile prospettare un accesso nei preplayoff (ora a cinque punti, con Losanna, Berna, Lugano e Kloten tutti appaiati) a una squadra che ha perso quattro delle ultime cinque, e sei delle ultime sette, uscite. La serie positiva lontano dalla Gottardo Arena intanto si arresta a quota sei; i più scaramantici sosterranno che il fatto di giocare in blu fuori casa, il Losanna ha indossato una speciale maglia bianca per beneficenza, non ha aiutato. Quella spinta, che nelle dichiarazioni dei protagonisti, doveva uscire nel finale di stagione grazie alla vittoria alla Coppa Spengler non sembra infatti arrivare. Cereda prova a modificare le linee già dopo la prima frazione, a chiamare il timeout a oltre sei minuti dal termine e richiamare in panchina Juvonen al 58’, ma la squadra non riesce forse a recepire l’urgenza con cui era necessario provare qualcosa in più.

Le indecisioni non aiutano

Qualche volta si cerca infatti il passaggio di troppo, qualche volta manca forse l’uomo a coprire la visuale del portiere avversario e anche ottenere qualche superiorità numerica in più (visto che comunque il rendimento del powerplay si mantiene buono) non sarebbe male, mentre in difesa si concede spesso qualche occasione di troppo. Infatti nella prima parte di gara i vodesi potrebbero anche segnare qualche gol in più, con i vari Glauser, Gernat o Sekac (due volte in pochi secondi al 34’, la seconda colpendo il palo).

«Il primo tempo ci è costato la partita –analizza ai microfoni della Rsi Zaccheo Dotti –, poi siamo tornati bene in partita, ma l’inizio non è stato dei migliori, anzi, il Losanna è stato più aggressivo di noi. Forse dopo il primo gol subito, al posto di fare uscire la rabbia siamo calati un po’, abbiamo reagito solo a partire dalla mini-bagarre di Formenton, ma non possiamo certo aspettare questi episodi per mostrare il vero Ambrì. Rimangono nove punti da conquistare e noi rimaniamo convinti di poter raggiungere le squadre davanti a noi. Ci crediamo». V.B.

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