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Ad Ambrì la festa la fa il Kloten. ‘Non ha rubato niente’

Grazie a due gol (su tre) di Ruotsalainen, gli Aviatori espugnano la Gottardo Arena. ‘Siamo rimasti all’esterno, mentre dovremmo arrivare nello slot’

Il 2-2 di Kneubuehler sembrava essere il preludio a un epilogo ben diverso. Invece...
(Ti-Press/Golay)
20 gennaio 2023
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Ambrì – Un gol in powerplay, uno in shorthand e un palo di Bürgler, più altri ventitré tiri in sessanta minuti. Sessanta minuti, oltretutto, in cui l’Ambrì non riesce a dare fino in fondo continuità al proprio gioco. Nonostante la reazione in un secondo periodo che è il migliore dei tre per gli uomini di Luca Cereda, i quali si riscattano dopo il primo tempo cominciato al rallentatore, contro un Kloten che non è certo l’impaurita squadretta neopromossa che qualcuno potrebbe immaginarsi. Difatti, dopo il primo di due confronti ravvicinati in ventiquattr’ore per effetto di un’inversione di calendario che lancia l’ultimissimo turno di regular season, la classifica dice che grazie ai tre punti conquistati alla Gottardo Arena, più che a confortare il proprio posto nei preplayoff, gli Aviatori possono addirittura sognare d’insidiare il sesto posto del Friborgo. Come dire che non solo per l’Ambrì, la rivincita di stasera alla Stimo Arena avrà davvero un bel peso.

Il grande protagonista del venerdì sera è indubbiamente quell’Arttu Ruotsalainen autore di due delle tre segnature degli uomini di Jeff Tomlinson. Pur se, specialmente in occasione della rete del definitivo 2-3, la sgusciante ala numero 25 viene agevolata da chi gli sta di fronte: il pensiero va a quell’André Heim che perde il duello nell’angolo ma non soltanto a lui, siccome in seconda battuta Ruotsalainen è liberissimo di bruciare sul tempo tutti quanti, presentandosi solo soletto nello slot per segnare il gol-partita con un tocco ravvicinato. Tuttavia, ciò che appare più grave per i biancoblù è che quella rete arriva al 51’05’’, quindi appena un minuto e otto secondi dopo il pareggio di Johnny Kneubuehler, in shorthand. «Quello era un gol importante – dice l’autore del 2-2 al 49’57’’ –. A quel punto eravamo tornati in partita: avremmo dovuto essere più carichi e continuare in quel modo, a fare pressione, invece... Però non disperiamoci: fra qualche ora torniamo in pista contro lo stesso avversario e sarà l’occasione di mostrare una reazione, di far vedere che siamo molto meglio di così. Infatti, secondo me stavolta non abbiamo giocato bene: gli Aviatori non ha rubato nulla, e noi avremmo dovuto giocare più intelligentemente, proprio come hanno fatto loro».

Invece i biancoblù ci sono riusciti solo a sprazzi. Un po’ come era già successo contro il Losanna, salvo che stavolta l’epilogo non è stato a lieto fine. Eppure, dopo quel 2-2 in shorthand da manuale, sull’asse Kneubuehler-Formenton, il pubblico della Gottardo Arena si aspettava un finale ben diverso... «Abbiamo iniziato la partita così così: mancava la fame, la grinta, la cattiveria – dice, senza troppi giri di parole, il difensore Zaccheo Dotti –. E quando cominci le partite in quel modo, poi è difficile riuscire subito a dare un’altra svolta alla tua serata. Tuttavia siamo stati bravi a rientrare, anche se il problema è che avremmo dovuto insistere. Abbiamo giocato sì bene difensivamente, ma in attacco dovremmo andare più sulla porta, a cercare i gol sporchi: infatti contro il Kloten abbiamo attaccato dall’esterno, senza riuscire ad andare nello slot».

L’ANNOTAZIONE

L’attrazione posteriore

Alla Gottardo Arena già nel prepartita comincia a circolare la voce secondo cui Jannik Fischer si appresterebbe a fare le valigie: la conferma arriva puntuale nel bel mezzo del primo tempo, quando a Porrentruy, sul sito dell’Ajoie, compare l’annuncio della firma del difensore numero 90 biancoblù per le prossime due stagioni. Nell’ultimo mesetto è già la seconda pedina in partenza dallo scacchiere difensivo biancoblù, dopo che Yanik Burren a metà dicembre aveva annunciato l’accordo con il Bienne. Se si considera che uno dei due stranieri in difesa è in scadenza a fine stagione (il finlandese Virtanen, mentre Heed ha un contratto fino al 2024), in attesa di capire se arriverà qualcuno da sotto – un nome su tutti, quello del talentuoso diciottenne Simone Terraneo – appare chiaro che per il ‘diesse’ Paolo Duca nelle prossime settimane il lavoro non mancherà. Anche perché anche al capitolo portieri la questione rimane aperta, indipendentemente dall’opzione attivata nei confronti di Benjiamin Conz, in attesa di capire cos’abbia in mente di fare l’ambitissimo Janne Juvonen.

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