Hockey

Che spettacolo di finale: 3-3, e domenica tutto si decide

Lo Zugo batte i Lions per la terza volta di fila e completa la rimonta in una serie incerta fino all’ultimo, grazie alle reti di Herzog e Hofmann

Entusiasmo ed emozioni nell’ultima partita della storia all’Hallenstadion
(Keystone)
29 aprile 2022
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Col fiato sospeso, fino all’ultimo. Dopo che lo Zugo completa la rimonta in trasferta, rinviando la decisione in una finale spettacolare ed entusiasmante a domenica sera, in gara 7, sul ghiaccio della BossardArena. È questo l’esito del sesto atto della sfida tra i campioni svizzeri e lo Zurigo, che per l’occasione ritrova un Garret Roe a secco di ghiaccio quarto con il Bienne, "riesumato" per l’occasione da Grönberg vista l’assenza dello svedese Krüger. In un Hallenstadion ovviamente esaurito, ma pure elettrizzato per l’ultima partita della storia dello Zsc nel glorioso impianto di Oerlikon (tanto che gli 11’200 posti a disposizione vengono venduti in soli sette minuti), la partita comincia subito forte, con lo Zurigo che dopo quaranta secondi si crea subito una grossa occasione, approfittando di un errore in copertura da parte degli uomini di Tangnes, ma Andrighetto non riesce a battere Genoni da due passi. Poi, però, al 3’15’’ sull’impianto zurighese cala un silenzio tombale: ingaggio nel terzo vinto da Jan Kovar, Herzog è il più lesto a leggere la situazione e si libera con una finta davanti al portiere dei Lions, che riesce sì a salvarsi ma sulla respinta viene battuto da un involontario tocco col pattino di Azevedo. I padroni di casa accusano il colpo, mentre lo Zugo pattina moltissimo e vince la maggioranza dei duelli. Sul fronte dei padroni di casa, invece, Grönborg risponde cercando di tenere il più a lungo possibile sul ghiaccio la linea di Malgin, Andrighetto e Hollenstein, in un primo tempo che si chiude senza altre segnature nonostante due penalità sul conto di Chris Baltisberger e Dominik Schlumpf.

In avvio di secondo tempo lo Zurigo sembra voler aumentare l’impatto fisico, e si crea subito una buona occasione, con una deviazione di Azevedo che Genoni legge benissimo. Ancor più ghiotta è però la chance che capita sull’altro fronte a Grégory Hofmann, al quinto minuto, ma Jakub Kovar è bravissimo a chiudere. Poco dopo una penalità per bastone alto di Zehnder permette al powerplay zurighese di rimettersi al lavoro, e in quei due minuti l’occasione più ghiotta capita a Chris Baltisberger, che però sbaglia la mira. L’opportunità migliore di tutte, però, capita ai giocatori dello Zugo, dopo un errore di Denis Malgin (cosa più unica che rara) che spiana la strada a Fabrice Herzog, la cui conclusione a tu per tu con Jakub Kovar è davvero pericolosa, ma il portiere ceco dei Leoni riesce a metterci una pezza. In ogni caso, col passare del tempo lo Zurigo cresce sul piano della presenza offensiva e dell’intensità, e porta a spasso il disco uscendo vincitore dai contrasti, mentre la squadra ospite pur senza mai andare i panico deve stare in pista stringendo i denti. Con Genoni che al 34’19’’ è costretto addirittura ad atterrare un avversario, Garrett Roe, per evitare guai peggiori. E poco dopo, durante quella stessa penalità (scontata in panchina da Stadler) allo stesso Genoni riesce un miracolo sul tentativo di Pedretti a botta sicura. Per la terza volta lo Zugo riesce a salvarsi nonostante la pericolosità del powerplay dei padroni di casa, e a poco più di due minuti dalla seconda pausa i campioni svizzeri riescono a confezionare una clamorosa occasione, in contropiede, addirittura a tre contro uno, ma sul tocco di Marco Müller Grégory Hofmann manca clamorosamente il controllo davanti a Jakub Kovar al momento di concludere.

Dopo un secondo periodo indubbiamente dispendioso sul piano dell‘energia, in avvio di terzo lo Zurigo non riesce più a spingere come in precedenza. Mentre gli uomini di Tangnes giocano in maniera più intelligente, costringendo i loro avversari a girare al largo dalla porta di Genoni. La prima vera accelerazione per i padroni di casa è quella di Bodenmann, al settimo minuto, ma la sua conclusione finisce fuori di poco. Poi, al 50‘55’’, arriva la grande occasione per l’Evz: Hollenstein sgambetta Schlumpf in zona d’attacco e viene punito con due minuti di penalità. L’inizio di superiorità numerica è da incubo per lo Zugo, che non riesce neppure a installarsi nel terzo. Poi però, quando ci riesce, sfrutta l’occasione: Jan Kovar sfrutta il lavoro di Simion nello slot e taglia il box zurighese con un passaggio perfetto di Hofmann, che da quella posizione non può sbagliare: è il punto del 2-0, al 52’37’’. È il colpo del kappaò per i Leoni, che nel finale provano a rientrare, ma non sembrano più avere le gambe per riuscirci. Così è tutto rinviato a domenica, sul ghiaccio di Zugo. Per altri sessanta, appassionanti (e forse più) minuti. Senza appello, però.

Zsc Lions - Zugo (0-1 0-0 0-1) 0-2
Reti:
3’15’’ Herzog (autorete Azevedo) 0-1. 52’37’’ Hofmann (Kovar, Herzog/esp. Hollenstein) 0-2.
Zsc Lions: Jakub Kovar; Noreau, Marti; Phil Baltisberger, Geering; Weber, Kivistö; Trutmann; Denis Hollenstein, Malgin, Andrighetto; Azevedo, Roe, Bodenmann; Chris Baltisberger, Sigrist, Pedretti; Aeschlimann, Schäppi, Diem; Sopa.
Zugo: Genoni; Hansson, Stadler; Djoos, Gross; Schlumpf, Kreis; Cadonau, Wüthrich; Simion, Jan Kovar, Herzog; Klingberg, Müller, Hofmann; Zehnder, Senteler, Bachofner; Allenspach, Leuenberger, De Nisco.
Arbitri: Wiegand, Stolc (Sln); Obwegeser, Fuchs
Note: 11’200 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 2 x 2’ contro lo Zurigo; 3 x 2’ contro lo Zugo. Zurigo senza Krüger, Morant (infortunati) e Quenneville (straniero in soprannumero); Zugo privo di Suri (infortunato) e Lander (straniero in soprannumero). Zurigo senza portiere dal 56’54’’ e fino al 59‘51’’.

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