Hockey

Decide un gol di Rajala, e il Lugano mastica amaro

Weekend a secco per i bianconeri di Chris McSorley, beffati nel finale da un tiro del finlandese del Bienne dopo lo scivolone della sera prima a Zugo

Arcobello anticipa tutti in tuffo e mette il primo disco alle spalle di Van Pottelberghe (Ti-Press/Gianinazzi)
16 gennaio 2022
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Nemmeno ventiquattr’ore dopo la cocente disfatta sul ghiaccio di Zugo e il Lugano di McSorley è già in pista in cerca di riscatto, in un’altra sfida delicata contro il Bienne, che Chris McSorley decide di affrontare con la medesima squadra vista all’opera la sera prima.
Il pomeriggio alla Cornèr Arena si apre subito con un episodio davvero curioso: al 3’24’’ Arcobello mette un puck sulla porta ospite, e nonostante quel disco finisca sul lato posteriore della gabbia, improvvisamente (e assai improbabilmente, da quella posizione) finisce in gol, con Daniel Carr che è l’unico ad alzare subito le mani al cielo, davanti a un incredulo Van Pottelberghe. Basta però dare un’occhiata alle immagini per capire cos’è successo: sotto la pressione di Troy Josephs, Gaëtan Haas s’appoggia alla gabbia quel tanto che basta per farla alzare, permettendo così al puck di transitarvi sotto.

Al gol, quello vero, è però soltanto questione di (poco) tempo, in un avvio di partita in cui è il Lugano a far girare il disco e a spingere con insistenza sulla porta ospite: appoggio dalla blu di Romain Loeffel, Van Pottelberghe si fa sorprendere e rilascia il disco davanti ad Arcobello, che è lesto a infilare: è l’1-0 al 6’12’’. Con il passare del tempo, però, anche il Bienne comincia a farsi vedere sul fronte offensivo, e dopo aver dovuto chiudere la porta in faccia a Hofer, negli istanti finali Schlegel deve dire di no a un pericoloso doppio tentativo di Lööv e Brunner.

Nel periodo centrale il Lugano si mette subito a fare pressione: prima ci prova Fazzini, il cui tiro non è però quello che lui vorrebbe, poi è il turno di Morini. Il Bienne, però, trascinato dalla linea di Brunner, Cunti e Künzle non sta certo a guardare, anche se il Lugano dietro non si fa mai prendere in velocità, con i seeländer che il più delle volte sono costretti a girare al largo, lontani dallo slot. Salvo in un’occasione, quella che porta al gol del pareggio, al 34’37’’, quando gli ospiti prendono i ticinesi in velocità, e Mike Künzle solo soletto sul secondo palo deve solo appoggiare in rete il tocco di Stampfli. Invece di subire il colpo, però, il Lugano non si scompone. E dopo aver superato indenne una penalità inflitta a Morini, proprio grazie a un puck riconquistato dall’attaccante numero 23 riesce a trovare il modo di riportarsi in vantaggio, grazie all’involontaria complicità del portiere bernese: dopo un primo tentativo del citato Morini e un secondo di Thürkauf, Van Pottelberghe non sa di avere il disco sotto i suoi gambali, e mentre si gira per controllare dov’è finito quel puck, in pratica lo consegna all’accorrente Arcobello, che firma il 2-1 al 37’59’’.

Non appena comincia il terzo tempo, il Bienne prova subito a buttarsi all’attacco, al cospetto di un Lugano che a differenza dei bernesi, a riposo la sera prima, deve anche fare i conti con la gestione delle energie. E per Schlegel cominciano ad arrivare i pericoli: prima Lööv, poi Grossmann, quindi Sallinen. E alla fine arriva anche il pareggio, durante una penalità fischiata a Josephs per una trattenuta davvero inutile in zona offensiva: è il 47’21’’ quando il portiere bianconero deve capitolare su una conclusione dalla distanza di Yakovenko. Com’era già successo in occasione dell’1-1, però, i ticinesi non si scoraggiano e si rimettono al lavoro. Al 53‘20’’, però, una seconda penalità sul conto di Josephs (per un bastone alto ai danni di Künzle che ha fatto discutere) offre una nuova opportunità agli uomini di Anti Törmanen, che si portano per la prima volta in vantaggio grazie a un polsino chirurgico di Rajala, nel “sette”. E quel gol, pesantissimo, è quello che tutto decide. Nonostante il Lugano nel finale, poco prima di una penalità inflitta a Lööv, con un paio di conclusioni ravvicinate, su tutta quella di Herburger, arrivi a un niente dal pareggio in extremis. Ciò che rende la sconfitta ancora più dura.

Lugano - Bienne (1-0 1-1 0-2) 2-3
Reti: 6’12’’ Arcobello (Loeffel, Carr) 1-0. 34’37’’ Künzle (Stampfli, Cunti) 37’59’’ Arcobello (Thürkauf, Morini) 2-1. 47’21’’ Yakovenko (Sallinen, Rajala/esp. Josephs) 2-2. 54’24’’ Rajala (Yakovenko, Haas/esp. Josephs) 2-3.
Lugano: Niklas Schlegel; Loeffel, Müller; Alatalo, Riva; Chiesa, Wolf; Nodari; Josephs, Arcobello, Carr; Morini, Herburger, Boedker; Fazzini, Thürkauf, Bertaggia; Traber, Walker, Stoffel; Vedova.
Bienne: Van Pottelberghe; Stampfli, Lööv; Grossmann, Yakovenko; Forster, Schneeberger; Delémont; Hischier, Haas, Rajala; Hofer, Sallinen, Kessler; Kohler, Froidevaux, Trettenes; Brunner, Cunti, Künzle.
Arbitri: Wiegand, Ströbel; Dominik Schlegel, Kehrli.
Note: 3’602 spettatori. Penalità: 6 x 2’ + penalità di partita (Loeffel, al 60’00’’) contro il Lugano; 3 x 2’ contro il Bienne. Tiri: 31-34 (13-10, 12-9, 6-15). Lugano privo di Herren (infortunato), Guerra (ammalato) e Leland (straniero in soprannumero); Bienne senza Fey, Rathgeb, Hügli (infortunati), Tanner (in soprannumero), Korpikoski e Karaffa (ammalati). Al 59’29’’ timeout chiesto dal Lugano, che gioca senza portiere dal 57’46’’ al 58’47’’ e dal 59’21’’ fino al termine. Premiati a fine partita Mark Arcobello e Viktor Lööv.

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