Hockey

‘Necessario un passo avanti. E dobbiamo chiudere prima i match’

Alla vigilia della sfida diretta di Rapperswil, Diego Kostner torna sul weekend in chiaroscuro dei leventinesi

L’altoatesino qui alle prese con Romanenghi (Ti-Press)
1 novembre 2021
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Questa è un’occasione da non perdere. Archiviato il lungo weekend fruttato due punti – merito del successo all’overtime sul fanalino di coda Ajoie – l’Ambrì Piotta domani va a rendere visita al Rapperswil per quello che si preannuncia uno scontro diretto tra due formazioni a cavallo della linea che separa le prime sei della classe (sinonimo di accesso diretto ai playoff) dalle altre. Con i sangallesi a precedere la truppa di Luca Cereda di quattro lunghezze. La posta in palio alla St. Galler Kantonalbank Arena è insomma di quelle pesanti, anche perché una sconfitta significherebbe perdere contatto con la parte alta della classifica.

Da vendicare c’è poi anche il bruciante 0-3 rimediato nel primo confronto stagionale con i sangallesi, la sera del 21 settembre... «Esatto, anche perché ripensando a quella partita c’è ancora parecchio amaro in bocca per quella sconfitta – racconta Diego Kostner –. Avremmo meritato sicuramente qualcosa in più: il risultato finale non ha rispecchiato l’esatto valore degli equilibri in pista. Eravamo stati battuti al termine di una buona prestazione, fors’anche migliore del nostro avversario... Per cui siamo pronti per questa rivincita, pronti per andare a dar filo da torcere al Rapperswil con la speranza che stavolta l’esito finale dia ragione a noi». Frattanto, anche la vittoria al supplementare di sabato a spese dell’Ajoie qualche retrogusto amaro ce l’ha comunque per i biancoblù. Soprattutto per quanto mostrato in particolare nel primo e nel secondo tempo dai leventinesi. «Beh, sabato abbiamo buttato via un punto – si rammarica il numero 22 dell’Ambrì Piotta –. Nei primi quaranta minuti ci siamo costruiti un buon numero di occasioni, che sarebbero state sufficienti per chiudere anzitempo la partita, evitando che i nostri avversari prendessero fiducia. Ciò che invece è successo in avvio di terzo tempo: quella rete incassata subito in entrata ha permesso ai giurassiani di riaprire un confronto che noi avremmo dovuto archiviare ben prima. Peccato, anche perché alla luce dei fatti sicuramente avremmo meritato quel punto in più. Dovevamo buttare dentro il disco prima; dobbiamo essere più cattivi e freddi sotto porta, lo dobbiamo fare in partita, ma anche in allenamento».

Chiuso con la citata vittoria oltre il sessantesimo di sabato, il weekend dell’Ambrì Piotta si era aperto con la sconfitta (2-0) sul ghiaccio dello Zugo: al di là del risultato, cosa hanno mostrato queste due partite? «Globalmente penso che possiamo e dobbiamo fare un passo avanti. Venerdì non avevamo iniziato benissimo la partita: è solo negli ultimi venti minuti che siamo stati in grado di giocare sui nostri livelli. Ma a quel punto era troppo tardi per sperare di ribaltare il risultato. Contro l’Ajoie, sabato, abbiamo invece fatto quasi il contrario, con due tempi, quelli iniziali giocati bene, e un terzo periodo in cui abbiamo invece un po’ abbassato il ritmo. Questa è una lezione che dovremo tener presente per il futuro: dovremo riuscire a essere costanti sull’arco di tutti i sessanta minuti, cercando di chiudere prima le partite quando ci si presenta l’opportunità di farlo». All’appello, pensando allo scorso weekend, mancano di più i tre punti lasciati sul ghiaccio a Zugo o quello perso contro l’Ajoie sabato? «È difficile da dire. Ovviamente noi ogni partita l’affrontiamo con l’intento di prendere il massimo della posta, e in passato siamo stati in grado di farlo anche su piste ostiche come quella di Zugo. Se mettiamo su un piatto della bilancia la sfida di venerdì e sull’altro quella di sabato, forse a bruciare un po’ di più è il punto non fatto contro l’Ajoie, non foss’altro per il fatto che eravamo stati anche in vantaggio 2-1 e che subito dopo le opportunità per incrementare ulteriormente il nostro margine le avevamo avute». Ciò che ancora manca all’Ambrì Piotta, a ben guardare, è l’apporto degli stranieri: ancora troppo discostante. L’ultimo esempio in ordine di tempo, appunto, sabato, con le tre reti (e i relativi assist, fatta eccezione per quello in seconda sul 3-2 di Bürgler, propiziato da Hietanen) tutte con il... passaporto svizzero: «Anche se il loro nome non figura con regolarità fra i realizzatori di questo o quell’incontro, gli stranieri stanno aiutando parecchio la squadra. A volte è anche questione di fortuna, quella che ad esempio sabato non è stata dalla loro parte. Sono comunque persuaso che una volta ritrovata la via del gol pure per loro, poi tutto sarà più facile». Basterà una prestazione come quella di sabato per piegare il Rapperswil o occorrerà un ulteriore salto di qualità? «Vogliamo e dobbiamo fare un ulteriore step avanti».

A ingrigire ulteriormente il quadro del weekend c’è poi la defezione di Fora, costretto a gettare la spugna nel corso del terzo tempo della sfida con l’Ajoie per problemi a una spalla. E a Rapperswil, Cereda dovà fare a meno pure di Grassi, squalificato per un turno per un intervento scorretto ai danni di Devos nel secondo tempo della partita contro i giurassiani. Intervento per il quale l’attaccante numero 21 dei leventinesi dovrà pure pagare una multa di 1’500 franchi.

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