Hockey

‘Un ambiente così a Biasca l'ho visto poche volte’

I pre-playoff nel mirino dei Rockets. Reuille: ‘Siamo qualche passo più vicini alla meta, ma il cammino è ancora lungo’

‘Quando si vince tutto diventa più facile’ (Ti-Press)
6 febbraio 2021
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Il vento sembra essere cambiato a Biasca. Lo dimostrano i tredici punti conquistati dai Ticino Rockets negli ultimi 8 confronti, per una media ora risalita a un punto giusto giusto a partita. «Una media che può soddisfare, sì, ma non appagare – premette il team manager dei Razzi Sébastien Reuille –. Anche perché se guardo a queste ultime partite, abbiamo comunque lasciato sul ghiaccio diversi punti. Più di una volta ci è infatti capitato di farci rimontare proprio nel finale... È comunque vero che da qualche settimana a questa parte abbiamo trovato un gioco più solido, merito anche di un gruppo piuttosto stabile. L'ultima dimostrazione l'abbiamo avuta martedì, contro l'Olten, dove abbiamo disputato un'ottima partita, meritandoci i tre punti». Una vittoria che ha permesso ai Rockets di scavalcare l'Evz Academy e riportarsi in ‘zona utile‘, istallandosi al decimo posto del campionato cadetto a quota 35 punti: «A inizio stagione eravamo partiti con l'obiettivo di qualificarci per i pre-playoff, traguardo che resta il medesimo a due terzi della strada. Essere finalmente riusciti ad agguantare la decima posizione ci fa avvicinare di qualche passo alla meta, ma il cammino per arrivarci è comunque ancora impegnativo. E, in ogni caso, non staremo a guardare, ma cercheremo di affrontare nel migliore dei modi le prossime partite, soprattutto quelle contro le avversarie dirette per un posto nei pre-playoff; e poi, alla fine, tireremo le somme, con la speranza di essere ancora dalla parte giusta della linea».

Sabato i ragazzi di Landry e McNamara saranno confrontati con una sorta di esame di maturità, visto che renderanno visita al Kloten capolista, reduce da quattro successi consecutivi e nove nelle ultime dieci partite. Ma che nei tre precedenti stagionali, i rivieraschi avevano battuto per due volte... «Spesso sono le squadre alla nostra portata a metterci maggiormente in difficoltà. Del resto questa tendenza la riscontravo già la passata stagione: così a memoria, l'anno scorso avremo fatto all'incirca 8 punti su 40 contro le nostre avversarie dirette. Dopo il Kloten, che rimane pur sempre uno squadrone, e la partita casalinga col Sierre, saremo confrontati con un trittico ancora più indicativo sul nostro stato di forma, visto che affronteremo nell'ordine Winterthur, Evz Academy e Gck Lions: speriamo di ribaltare questa tendenza».

Guardando al rendimento dei Rockets in questa prima parte della stagione, non si può non notare un andamento a fasi alterne: all'ottimo avvio ha fatto seguito un periodo più in chiaroscuro, poi, da otto partite a questa parte, è appunto ripreso il trend positivo. Come interpretarli questi alti e bassi? «Nella prima parte della stagione siamo stati un po' condizionati dal frequente viavai di giocatori, come normale che succeda in un club formatore come i Rockets. Ma, rispetto al passato, abbiamo comunque potuto lavorare con una rosa più stabile: una quindicina di elementi dell'attuale rosa ha infatti giocato con i Rockets quasi tutta la stagione, e questo ci ha permesso di trovare un certo equilibrio. C'è anche più affiatamento, come ho potuto constatare di persona assistendo all'allenamento di stamattina (ieri, ndr): è vero che quando vinci tutto diventa più facile, ma un ambiente così sereno l'ho visto poche altre volte qui a Biasca...».

Più frutti che mai col ‘progetto Rockets’

Note positive, Reuille le riserva anche alla collaborazione con i partnerteam di National League: «Quest'anno più che mai il ‘progetto Rockets’ si sta rivelando una soluzione vincente tanto per le squadre di categoria superiore che vi collaborano, quanto per noi. C'è chi, come il Lugano, ha sfruttato l'opzione Biasca in particolare per permettere a qualcuno dei suoi giocatori di tenersi in forma prima di tornare alla Cornèr Arena ricaricato (vedi i vari Zangger, Haussener e Antonietti), chi, come l'Ambrì o il Davos, per consentire soprattutto ai giovani di farsi le ossa e prepararli al meglio prima del salto di categoria. Insomma, ognuno trae beneficio da questa collaborazione nella forma che gli è maggiormente utile. E, di riflesso, noi possiamo contare su qualche rinforzo in più, utile soprattutto sul piano dell'esperienza». Sul fatto che possano essere stati proprio questi innesti a contribuire al trend positivo dei Rockets, il team manager dei rivieraschi la pensa così: «Sicuramente hanno aiutato, ma a mio modo di vedere gran parte del merito è da ascrivere al lavoro fatto in questi mesi con quello che si può definire il nostro ‘zoccolo duro’».

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