Hockey

Tutto pronto per la prima Spengler dell'Ambrì

Intervista a Nicola Mona, direttore generale dell'Hcap: 'Fin da piccolo la Spengler era un 'must' delle festività'. Ecco le novità

La Vaillant Arena e il villaggio di Davos (Foto Keystone)
25 dicembre 2019
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Dici Coppa Spengler e subito, inevitabile, le parole che ti balzano alla mente sono sport e spettacolo. Perché è su questa passerella, incastonata tra le vette solitamente imbiancate del Jakobshorn e del Weissfluh, che nel magico periodo che corre da Santo Stefano a San Silvestro, sport e spettacolo si fondono per dare vita al torneo più prestigioso in assoluto.

Il calendario

Giovedì 26 

15.10 Ambrì Piotta - Salavat Ufa (partita 1)
20.15 Ocelari Trinec - Team Canada (partita 2)

Venerdì 27

15.10 Turku - Perdente partita 1
20.15 Davos - Perdente partita 2

Sabato 28 

15.10 Vincente partita 1 - Turku
20.15 Vincente partita 2 - Davos

Che per la 93esima edizione della sua storia, per la prima volta, vedrà impegnato anche l’Ambrì Piotta. «Per me è come un sogno che si realizza – sottolinea il direttore generale dei biancoblù Nicola Mona –. Fin da piccolo, la Coppa Spengler rappresentava un ‘must’ del periodo delle festività: la seguivo sempre, o alla televisione o, quando ne avevo l’occasione, sul posto con la mia famiglia. Ricordo che allora, indipendentemente da quale fosse, tifavo per la squadra che nelle sue file aveva il rinforzo biancoblù».

'Un privilegio'

A questa 93esima edizione, invece, Nicola Mona avrà tutta una squadra per cui fare il tifo: la sua... «Il fatto di potervi partecipare come squadra è evidentemente il massimo dell’emozione: un vero e proprio privilegio. Per me come per la società, a cominciare dai giocatori. Il fatto che gli organizzatori ci abbiano invitati è sintomo di apprezzamento del lavoro che stiamo portando avanti. Va anche detto che tra i due club vi è una grande intesa su più fronti; si pensi ad esempio al prestito di Egli come pure alla collaborazione comune con i Rockets».

A Davos, ad ogni buon conto, l’Ambrì Piotta non ci andrà comunque solo per fare da comparsa: «Ci mancherebbe! Ci andiamo per batterci e per arrivare il più distante possibile. Non abbiamo piani per San Silvestro, se non quello di far sì che la squadra sia sul ghiaccio a mezzogiorno».

I biglietti per la prima partita sono andati a ruba

La già ampia eco che il torneo suscita pure a ovest del San Bernardino è stata ancora più accentuata dalla presenza dell’Ambrì Piotta: i biglietti per la prima partita dei biancoblù sono andati a ruba: «Sì, avremo sicuramente un bel seguito. La nostra prima partita è ‘sold out’ e mi aspetto che anche per quelle successive la Vaillant Arena sarà gremita».

Un intero ristorante biancoblù

Sul posto, ad accogliere i tifosi (biancoblù ma non solo loro), non ci sarà solo una ‘casa’, ma un intero ristorante: «Proprio così: abbiamo raggiunto un accordo con gli organizzatori per la gestione del ristorante principale dello stadio per tutto il torneo, accessibile anche senza biglietto per la partita. Sala e cucina saranno occupate dal nostro staff, diretto da un gastronomo ticinese che da anni gestisce un ristorante a Davos: Giovanni Croce. L’idea è quella di proporre una cucina tipicamente ticinese. Si chiamerà ‘Casa biancoblù’; per noi, il punto di ristoro e di ritrovo è fondamentale: senza essere venali, rappresenta una fonte di ricavo interessante per sostenere la trasferta».

Cosa ci si attende dalla Spengler

Già, i costi... Partecipare alla Spengler è sì un onore, ma anche un onere... «Lo considero un investimento. Arricchente almeno su tre piani. Primo fra tutti quello sportivo, visto che il torneo permette di confrontarsi con squadre molto blasonate e forti. Poi c’è la componente sociale, visto che per tutta la durata del torneo squadra e staff staranno assieme: ottimo per il teambuilding. Prendo a prestito una metafora di Cereda: spesso, riferendosi a questo periodo farcito di infortuni, il coach parla di lottare contro il vento contrario. Ecco, il miglior modo per contrastarlo, nel ciclismo, è pedalare in gruppo. E a Davos, stando assieme per più giorni, è appunto quello che faremo. Così facendo avremo più energie a disposizione al momento dello scatto decisivo. Non a caso abbiamo investito molte ore per organizzare tutto nel dettaglio. Terzo aspetto, l’affinamento di tutto ciò che consiste il lato organizzativo: siamo un club piccolo, ma partecipando a eventi come Spengler e Champions, abbiamo la possibilità di mettere alla prova e far crescere tutto ciò che sta dietro le quinte. Andare alla Spengler è un investimento per la società, un investimento che facciamo con molta attenzione ma pure con passione».

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