CICLISMO

Il weekend basco veste di giallo Adam Yates

A Bilbao, il britannico fa sua, davanti al gemello Simon, la prima frazione del Tour de France. A San Sebastian vince Lafay. Pogacar due volte terzo

(La maglia gialla è già in casa Uae Emirates)
2 luglio 2023
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Adam Yates a Bilbao, Victor Lafay a San Sebastian. È iniziata con una due giorni difficile come raramente in passato, l'edizione numero 110 del Tour de France. Le salite dei Paesi Baschi hanno messo subito alla corda molti dei protagonisti e hanno regalato le prime scaramucce tra i due grandi favoriti della prova, Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. La maglia gialla è finita subito in casa Uae Emirates, ma non sulle spalle dello sloveno, bensì su quelle di Adam Yates, vincitore della prima tappa, con uno scatto nell'ultima discesa, al quale ha risposto soltanto il gemello Simon Yates. I due sono andati fino all'arrivo, dove Adam ha preceduto il fratello e ha vestito la prima maglia di leader della corsa. Una maglia gialla difesa strenuamente anche nella seconda frazione, caratterizzata dalla fuga a lunga gittata dello statunitense Powless, del francese Cavagna e del norvegese Boasson-Hagen. I tre, partiti dopo una manciata di chilometri, hanno raggiunto un vantaggio massimo di 5’04” a oltre 100 km dall'arrivo. Nel finale, Cavagna prima e Boasson-Hagen poi hanno ceduto, lasciando solo al comando Powless, nelle cui vene scorre il 25% di sangue della nazione indiana degli Oneida. Da vero guerriero, ha resistito fino a 19 km dal traguardo, quando a 2,5 km dallo scollinamento dello Jezkibel – ultima asperità di giornata – è stato riassorbito da un gruppo che ha affrontato la salita ad andatura folle, prima per l'impulso della Jayco, poi per quello della Uae Emirates. Nel finale ha lavorato anche la Jumbo, con l'intenzione di favorire lo sprint di Van Aert, ma proprio sotto il triangolo dell'ultimo chilometro è uscito come una palla di fucile il francese Lafay, bravo nel resistere al tentativo di volata da parte del gruppo, regolato da Van Aert davanti a Pogacar.

E a proposito dello sloveno, in due giorni ha già raggranellato 11” di vantaggio su Vingegaard, grazie ai due terzi posti e alla volata in cima allo Jezkibel, dove ha incamerato 8” di abbuono contro i 5” del norvegese. Pogacar, insomma, ha iniziato subito a picchiare forte, anche se i risultati di queste prime scaramucce andranno poi valutati alla luce di quanto accadrà sulle grandi salite. Ciò che appare evidente è che i due più attesi protagonisti appaiono per ora un palmo sopra la concorrenza.

Concorrenza che ha subito perso due outsider. Nella frazione di sabato, infatti, a una ventina di chilometri dall'arrivo sono caduti nella discesa dell'Alto de Vivero sia Enric Mas, sia Richard Carapaz. Lo spagnolo si è ritirato immediatamente per la frattura della scapola, mentre l'ecuadoriano, pur sanguinante, ha portato a termine la tappa, ma le analisi mediche hanno poi rilevato una piccola frattura alla rotula del ginocchio sinistro. Anche l'australiano Ben O'Connor è uscito male dal primo weekend di corsa: sabato ha perso mezzo minuto, domenica addirittura un minuto. In difficoltà anche Alaphilippe e Van der Poel, papabili per la vittoria a San Sebastian e, invece, staccatisi sullo Jezkibel.

Dopo la due giorni in terra basca, la maglia gialla è sulle spalle di Adam Yates, il quale precede di sei secondi il gemello Simon e Tadej Pogacar. Vingegaard accusa un ritardo di 17” e Jay Hindley di 22”. Lunedì la carovana della Grande Boucle attraverserà il confine e farà la sua entrata in Francia. In programma 193,5 km tra Amorebieta e Bayonne, con tre Gpm di terza categoria e uno di quarta, tutti lontano da un arrivo che dovrebbe sorridere ai velocisti.

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