Ciclismo

Svelati i dettagli del Gp Ticino Banca Stato

Intanto avanza l’idea di portare nei prossimi anni in Ticino un Grand Départ del Tour de France

9 marzo 2023
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«Possiamo soltanto dirci molto soddisfatti», ha detto Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica Bellinzonese e Alto Ticino. «Una manifestazione del genere, capace di portare nella regione anche squadre provenienti dall’Italia», ha aggiunto, «farà del bene agli albergatori, che in queste fasi iniziali della stagione fanno sempre un po’ fatica». Parole che ribadiscono l’importanza di uno sport come il ciclismo, votato per sua natura a diventare veicolo di promozione territoriale. Il Gp Ticino Banca Stato, che dopo un paio di edizioni estive torna in calendario allo scoccare della primavera, pur ridimensionato rispetto a ciò che fu nel passato riesce ad ogni modo a conservare una certa dimensione internazionale.

Tracciato che ricalca quello del 2022

L’ex Gran Premio Apertura, che ai tempi d’oro vedeva partecipare e vincere campioni di livello internazionale come l’irlandese Sean Kelly, è rimasta in pratica l’unica gara in programma sul territorio ticinese. In cartellone domenica 19 marzo, la prima competizione su strada della stagione elvetica seguirà lo stesso tracciato proposto lo scorso luglio, quando a farla da padrone fu il caldo tropicale.

«Partenza e arrivo saranno a Lodrino», spiega Piero Alari, anima e cuore della gara. «Saranno in corsa un po’ tutte le categorie, dagli Esordienti fino agli Elite, per un totale di oltre 250 atleti distribuiti su tre gare, ovviamente con percorsi diversi. Under 17 e Donne FB, ad esempio, si misureranno su un totale di 57 km senza salite lungo 2 giri fra Lodrino, Biasca e Osogna. Il tracciato è a forma di 8 per consentire agli appassionati di veder sfrecciare i corridori ogni mezzo giro. Questo stesso anello, ma da effettuare una sola volta, vedrà in scena anche gli Under 19 e le Donne Fe, che in seguito si sposteranno in Leventina, risalendo la Biaschina: una salita non troppo dura, dato che siamo proprio all’inizio della stagione. Anche qui l’arrivo è previsto a Lodrino, per un totale di 78 km».

La competizione principale

Ovviamente più lunga sarà la gara riservata a Elite, U 23, Amateur e Master, che dopo il già citato giro attorno a Lodrino affronteranno due volte l’anello leventinese, per complessivi 128 km. «Si tratta di un tracciato tutto sommato filante, visto che nel passato ha fatto registrare medie attorno ai 44 orari».

Vero, come detto all’inizio, che il giorno della gara saremo ormai quasi in primavera, ma se dovesse arrivare una nevicata? «Abbiamo pronto il piano B: sopra i 600 metri, in effetti, non escludiamo che possa cadere un po’ di neve, magari salendo verso Chiggiogna. In quel caso, l’intero percorso sarà pianeggiante e si svilupperà in pratica sempre sul fondovalle».

Come mai la decisione è caduta di nuovo sul Sopraceneri, e in particolare sulla Riviera? «Dato il massiccio traffico in ogni altra zona del Ticino, si è trattato di una scelta quasi obbligata: ovunque, altrove, è diventato ormai impossibile ottenere i permessi di chiudere le strade affinché possano transitare le corse».

L’affascinante suggestione della Grande Boucle sulle nostre strade

Addetto stampa del Gp è Antonio Ferretti, e allora il discorso va sulla sua idea – sempre più matura – di organizzare in territorio ticinese un Grand Départ del Tour de France.

A che punto siamo con la candidatura? «Non sarà facile, specie perché servono grandi mezzi finanziari, ma noi ci proveremo. La postulazione, secondo la tradizione della Grande Boucle, deve provenire dalle autorità politiche locali, ma in questo periodo elettorale – col governo che probabilmente cambierà fra poco – nessuno intende ovviamente sbilanciarsi. Fra l’altro, i francesi chiedono che la richiesta giunga da un esecutivo che sia in carica, e non a fine mandato».

A livello finanziario, non si tratterà di poca cosa... «I soldi necessari, dato che il Tour de France non tollera pubblicità che non vengano dai suoi sponsor ufficiali, sarebbero da trovare presso gli enti pubblici, dunque non sarà facile ottenerli. Resta il fatto che, considerando l’indotto e il ritorno sul lungo periodo – dal momento che le immagini della nostra regione andrebbero nel mondo intero – sarebbe un validissimo investimento».

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