A Cornaredo, dopo un mese complicato, i bianconeri ritrovano oltre al successo anche l'efficacia realizzativa

Finisce in festa il match casalingo del Lugano contro quel Servette che, negli ultimi tempi, era diventato un po’ la bestia nera dei bianconeri: i sottocenerini – che avevano uno dei peggiori attacchi del campionato e che nelle ultime sei partite avevano segnato soltanto cinque gol – si sbloccano di colpo e ne segnano addirittura quattro in una volta sola, tre dei quali nei primi 25 minuti dell'incontro.
Contravvenendo alle sue abitudini, coach Croci-Torti schiera un 4-4-2 con Behrens e Koutsias schierati contemporaneamente dal primo minuto, e la mossa si rivela azzeccata, anche se nessuno dei due attaccanti finirà per iscrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori. Il sistema, ad ogni modo, si dimostra davvero efficace, e lo fa fin dalle prime battute del match di Cornaredo.
Il Lugano si mostra infatti subito padrone del campo, i bianconeri guadagnano dapprima un paio di corner e al quinto minuto, alla prima conclusione nello specchio della porta, Papadopoulos con un destro velenoso da lontano – che rimbalza davanti al portiere romando Mall – sblocca il risultato. E, dopo pochi minuti, i padroni di casa trovano anche il raddoppio: c’è un sospetto fallo di mano nell'area ginevrina, ma l'azione continua per parecchio tempo, finché – finalmente – il gioco subisce un'interruzione, l'arbitro viene richiamato al video, visiona l'episodio e decreta la massima punizione a favore dei sottocenerini.
Sul dischetto va lo specialista Grgic, che come spesso gli succede riesce a spiazzare il portiere avversario. Non siamo neanche al 20’ e i bianconeri comandano già 2-0, ma il momento magico non si è ancora esaurito, perché al 24’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Bislimi è lesto dai 20 metri a scoccare un fendente dalla lunga distanza che, come in occasione della prima rete, va a infilarsi nell'angolino alla destra del povero Mall, che capitola per la terza volta. Non paghi, gli uomini di Croci-Torti non mollano la presa, anzi: cercano di azzannare un rivale che già sanguina copiosamente e vanno a concludere altre volte verso la porta ginevrina.
I granata si svegliano finalmente vicino allo scadere del primo tempo: in seguito a un corner, praticamente al primo tentativo offensivo, accorciano infatti le distanze al 40’ grazie a un colpo di testa di Douline, che ruba il tempo ai difensori bianconeri. La risposta ticinese è una bella punizione mancina di Cimignani nei minuti di recupero, destinata all'incrocio dei pali ma sulla quale Mall risponde presente.
Alla ripresa del gioco, gli uomini di Gourvennec – obbligati a recuperare – cominciano a spingere come mai avevano fatto nel corso dei primi 45’, avvicinandosi in un paio di occasioni alla porta difesa da Saipi, ma è di nuovo il Lugano a trovare la via della rete: su un corner ben battuto dalla destra da capitan Grgic, Papadopoulos salta più in alto di tutti e di testa manda il pallone a insaccarsi molto angolato per firmare la propria doppietta personale.
Passato al vaglio della tecnologia anche l'episodio della seconda rete ginevrina, firmata attorno al 70‘ da Mraz. Dapprima l'arbitro, avvertito dal guardialinee, annulla per fuorigioco, ma poi la squadra al Var rivede le immagini e decide che in realtà l'offside non c'era e il gol viene infine convalidato. Il 2-4, che in teoria potrebbe riaprire la contesa, ridà energia agli ospiti, che tornano a crederci e prendono in mano le redini dell'incontro. I padroni di casa inevitabilmente abbassano un po’ il baricentro e faticano a riproporsi nelle vicinanze di Mall. E quando lo fanno – come nel caso del neoentrato Steffen, che fallisce miseramente il più facile dei contropiedi – finiscono per sprecare, e così il gol numero 5 rimane qualcosa di incompiuto.
Poco male: l'importante per il Lugano era ritrovare il successo dopo un mese a secco, e soprattutto – per una volta – riuscire ad andare a segno con generosità. Quello colto contro il Servette, squadra che i bianconeri non battevano da tempo, è un successo importante, anche perché consente ai sottocenerini di mantenere il proprio posto in classifica – appena sopra la linea della fatidica sesta posizione – e di rimanere in vista del treno delle migliori.
«Era importante dare un messaggio forte, prima di tutto a noi stessi», ha sottolineato coach Croci-Torti. «Abbiamo fatto 3 gol su 4 da palle ferme, e dunque faccio i complimenti al mio staff, che trova ottime idee. Pur non segnando, gli attaccanti hanno fatto una gara di grande intensità e si sono procurati falli e corner. Le due punte? Ho cercato di mettere in campo una squadra con più fame di gol. Koutsias, che ho schierato come l’YB fa con Fassnacht, ha creato spazi enormi ai compagni. Preoccupato dall’imminente dal mercato? Penso che i giocatori importanti rimarranno e che, vedendo le nostre ultime prestazioni, magari a qualcuno verrà voglia di venire a giocare a Lugano. E, se qualcuno arriverà, qualcun altro per forza dovrà partire, è inevitabile».
A far le valigie sarà forse Papadopoulos, che piace al Besiktas? «Ora sono qui, e dunque penso soltanto al bene del Lugano, allenandomi e giocando al meglio», dice il difensore tedesco, raggiante per la doppietta. «Abbiamo un grande potenziale offensivo, e oggi finalmente lo abbiamo dimostrato. Mercoledì andremo a Zurigo, sarà un match importantissimo ai fini della classifica sia per noi che per i nostri avversari».
Lugano - Servette (3-1) 4-2
Reti: 5’ Papadopoulos 1-0. 18‘ Grgic (rigore) 2-0. 24’ Bislimi 3-0. 40‘ Douline 3-1. 52’ Papadopoulos 4-1. 70‘ Mráaz 4-2.
Lugano: Saipi; Zanotti, Papadopoulos, Mai, Martim Marques (75 Brault-Guillard); Bislimi; Cimignani (88’ Kelvin), Mahmoud (88’ Daniel Dos Santos), Grgic, Koutsias (75’ Steffen); Behrens (63‘ Mahou).
Servette: Mall; Mazikou, Rouiller, Bronn (46’ Baron), Njoh; Douline, Fomba (60‘ Jallow); Stevanovic (80’ Miguel), Cognat, Morandi (60‘ Mráz); Ayé (30’ Guillemenot).
Arbitro: Schnyder.
Note: 2'248 spettatori. Ammoniti: 45‘ Bronn, 79’ Mahmoud, 92' Bislimi.