Calcio

Callà somiglia a Contini, ma non è il suo clone

Il nuovo assistente di Murat Yakin, pur avendo molto in comune col suo predecessore, rivendica una personalità tutta sua

18 marzo 2025
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Il quarantenne Davide Callà, da poco nominato assistente di Murat Yakin sulla panchina della Nazionale rossocrociata, dice di non voler copiare nessuno. «Occhio alle linee! Se la palla esce, ditemelo subito!”, grida ai giocatori la new entry dello staff tecnico elvetico, e facendo l'occhiolino e indicando il proprio orologio aggiunge: “Line technology». Regna un clima rilassato martedì sul campo di Almancil, dove la Nati sta preparando le due amichevoli che sosterrà contro Irlanda del Nord (venerdì a Belfast) e Lussemburgo (martedì 25 marzo a San Gallo). Callà parla ai giocatori come facesse parte del gruppo da tempo.

Dopo essere stati accolti lunedì dalla pioggia nel sud del Portogallo, gli elvetici hanno avuto l'indomani un bel sole, che ha concesso loro di sfruttare al meglio il perfetto terreno di gioco del complesso che li ospiterà fino a giovedì. Ci sono insomma le condizioni ideali per affrontare il primo allenamento agli ordini di Davide Callà. «È molto coinvolto, e parla parecchio con noi», afferma il difensore Isaac Schmidt, anche lui esordiente nel gruppo della Nazionale. «Callà scherza molto e riesce a metterci a nostro agio».

‘L'uomo ideale’

È proprio ciò che la Federazione sperava ingaggiando il nativo di Winterthur. «Nello staff non servono soltanto competenze, occorrono anche persone provviste delle giusta energia», spiega il ticinese Pier Tami, direttore delle squadre nazionali, convinto di aver trovato l'uomo giusto da affiancare a Murat Yakin. «È senz'altro l'uomo ideale per quel ruolo», dice, ribadendo un concetto che ha già espresso più volte.

Il parallelo più evidente fra Callà e il suo predecessore Giorgio Contini è il multilinguismo. Come Contini, infatti, Callà parla tedesco, francese, italiano, inglese e spagnolo: una dote davvero preziosa in una squadra come quella svizzera. Ma ci sono altre similitudini: entrambi sono cresciuti a Winterthur, entrambi hanno origini italiane ed entrambi hanno un carattere molto aperto. Del resto, Yakine Contini avevano collaborato in modo proficuo, e dunque non stupisce che l'Asf abbia scelto una persona che potesse dare una certa continuità.

Callà, ad ogni modo, non vede se stesso come un clone di Contini. «Non voglio copiare nessuno, voglio essere soltanto me stesso», dice il diretto interessato. Fra l'altro, Contini e Callà si sono affrontati la scorsa domenica in Super League: il primo come tecnico dello Young Boys, il secondo da assistente sulla panca del Basilea. Callà ha però scelto di non domandare consigli a Contini sulla Nazionale: «Voglio farmi la mia idea, autonomamente».

Fino alla prossima estate, Callà manterrà il doppio ruolo in seno all'Asf e al Basilea, dopodiché si concentrerà soltanto sulla Nazionale. Il doppio impegno non lo spaventa: «Porterò le mie idee e cercherò di sostenere Murat al meglio, cercando di capire le sue scelte e le sue idee. Murat capirà che voglio ragionare insieme a lui, e che per me il successo della squadra viene prima di ogni altra cosa».

‘Un sogno finalmente realizzato’

Lo scorso anno, l'ex centrocampista figurava già fra i candidati per il posto da vice-Murat. Il Basilea, che allora si trovava in una complicata situazione sportiva, non aveva però concesso il benestare. «Non potevo lasciarmi scappare quest'occasione una seconda volta», racconta Callà.

Questa nuova avventura consentirà a Callà di realizzare un sogno che, da giocatore, non aveva avuto la fortuna di vivere: nella Nazionale maggiore, infatti, non era riuscito a giocare nemmeno una partita, malgrado le 23 presenze (record) condite da 3 gol nell'U21 rossocrociata. «Mi fa un enorme piacere essere infine arrivato alla Nati», confessa l'ex giocatore di Frauenfeld, Wil, Servette, San Gallo, Grasshopper, Aarau, Basilea e Winterthur.