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Ora è ufficiale, dal 2026 torna il torneo pasquale di Bellinzona

La storica kermesse giovanile, che nel 2024 non era stata disputata, sarà riproposta l'anno venturo con diverse novità rispetto al passato

24 gennaio 2025
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«Possiamo finalmente annunciare ufficialmente che il torneo pasquale di Bellinzona tornerà a disputarsi, e lo farà a partire dal 2026». Parole pronunciate davanti alla stampa venerdì mattina dal presidente granata Brenno Martignoni Polti, visibilmente felice di poter riproporre una manifestazione prestigiosa e storica che, purtroppo, lo scorso anno non fu disputata e che si temeva potesse diventare definitivamente solo un ricordo.

«Non è stata un’impresa facile», ha spiegato il massimo dirigente, «abbiamo dovuto reimpostare un po’ tutto, dando alla manifestazione una mente, una progettualità e, soprattutto, la garanzia di una certa continuità. Abbiamo voluto ripristinare il torneo di Pasqua anche per rinsaldare lo stretto legame fra la gente di Bellinzona e l’Acb, che negli ultimi tempi si è innegabilmente indebolito. Questa manifestazione, infatti, è da sempre molto amata dal pubblico. Vogliamo insomma ribadire che l’impegno dell’attuale dirigenza granata non è qualcosa da ‘mordi e fuggi’, ma intendiamo ricostituire una base solida per il club nel contesto cittadino».

Torna, dunque, la kermesse tanto cara ai bellinzonesi – ma pure all’intero Ticino –, manifestazione nata nel lontano 1941 che ha visto protagonisti sui campi della capitale e del distretto diversi futuri campioni di caratura internazionale e che ha visto trionfare squadre del calibro di Boca, River, Manchester United, Milan, Inter, Spurs, Barça, Ajax e Bayern. Lo farà, però, soltanto a partire dal 2026, dal 2 al 6 aprile.

Queste date sono fra le poche cose già sicure, mentre molti altri aspetti sono ancora da discutere e decidere, a partire dalla categoria che prenderà parte alla kermesse. Tradizionalmente riservato agli U19, il nuovo torneo sarà invece molto probabilmente disputato da squadre U18, che sono più facili da convincere a partecipare, al contrario delle formazioni della categoria superiore, che in quel periodo dell’anno vivono le fasi più calde dei rispettivi campionati e che, in certi casi, sono impegnate addirittura nella Youth League. Incerto, per ora, anche il numero di squadre partecipanti: l’obiettivo è invitare 8 squadre, che potrebbero però essere ridotte a 6, se non dovessero trovarsi sufficienti compagini in grado di fornire lo spettacolo desiderato.

Il gruppo che sta lavorando all’organizzazione è composto dal coordinatore Vittorio Silacci – ex responsabile cantonale per la Formazione continua – e poi da un team composto da Maurizio Canetta, ex direttore della Rsi, da Marc Duvillard, ex allenatore di Super League con 26 anni d’esperienza nel calcio giovanile in Africa, specie nello Zimbabwe, dall’ingegnere informatico Giona Guidotti, dall’ex direttore generale dell’Hcap Nicola Mona, e da Rolando Martignoni, che allena da una vita i ragazzi.

Da definire pure altri dettagli, come ad esempio la durata delle partite: «L’ultima edizione prevedeva match con due tempi di mezz’ora», ha detto Silacci, «e vorremmo adottare la stessa formula anche in futuro. Però, stiamo valutando anche un’altra via, cioè quella della sperimentazione di partite con tempo di gioco effettivo. In quel caso, naturalmente, si scenderebbe a due tempi da 20 o 25 minuti».

Il torneo di Pasqua 2026 sarà preceduto da alcuni appuntamenti di avvicinamento, come il confermato torneo U14 – previsto il prossimo mese di maggio – e da un quadrangolare U18 da disputarsi in settembre o in ottobre, durante una delle pause per le Nazionali. «Stiamo già trattando con le possibili squadre che vi prenderanno parte, insieme ovviamente al Bellinzona», racconta Silacci, «e abbiamo già ricevuto rassicurazioni da parte dell’Atalanta, che si è detta più che disponibile».

E a proposito di squadre da invitare, ci si sta già muovendo anche per il torneo vero e proprio, quello della Pasqua 2026, che non vedrà più scendere in campo il Team Ticino, ma la rappresentativa granata. Grazie alle conoscenze di Pablo Bentancur, sarà molto probabile rivedere una squadra sudamericana, così come – tramite Duvillard – dovrebbe essere possibile avere un club africano. Si lavora inoltre per riportare sotto i Castelli una formazione dal Giappone, Paese che col torneo ha una lunga storia. A livello svizzero, l’auspicio sarebbe avere Young Boys o Lucerna, oggi i migliori vivai in ambito nazionale. Budget stimato per l’organizzazione del torneo, da 180 a 250mila franchi.

A margine della presentazione del torneo, la dirigenza granata ha comunicato che lunedì 10 febbraio – in una sede ancora da stabilire – si svolgerà un’assemblea straordinaria della società. Inoltre, è stato ricordato che il prossimo impegno di Coppa Svizzera della prima squadra contro il Losanna – inizialmente previsto per il 27 febbraio – è stato anticipato al 25 febbraio: la data originaria, infatti, corrispondeva con la serata d’apertura del Rabadan.

NICOLA MARRA

‘Più fatti, meno parole’

Nel frattempo il Bellinzona è focalizzato sul campionato: domani sera è in programma uno scontro diretto potenzialmente sanguinoso. Ospite del Comunale sarà infatti lo Sciaffusa, fanalino di coda, che grazie alla penalizzazione di tre punti confermata mercoledì dal Tribunale d’appello della Federazione (a causa della presentazione in ritardo dell’attestazione di pagamento dei contributi sociali) può effettuare il sorpasso in classifica. La compagine di Benavente occupa infatti sempre la settima piazza, a quota però 18 punti. A soli due lunghezze dall’ultima forza, insomma. In attesa dell’esito del ricorso presentato al Tas, come pure di quello ancora pendente sul match d’esordio, la società intende ritrovare una certa solidità in campo e fuori affidandosi (da qualche giorno) alle mani di Nicola Marra. Il nuovo direttore generale sarà chiamato a riorganizzare l’Acb. «Sarò il collante fra tutte le aree. Raccolte le informazioni necessarie a fare una valutazione profonda, ma razionale, potrò eventualmente iniziare a inserire delle figure nonché ottimizzare la parte organizzativa e soprattutto comunicativa». Il ticinese d’adozione fa parte del club dal 2021, ma orbita nel mondo del pallone da parecchio. «Ho avuto la fortuna di conoscere differenti realtà professionistiche vivendo il calcio sul campo, sia come giocatore che in seguito come allenatore. Tutta esperienza che mi permette di capire le dinamiche interne. Fondamentale anche il mio bagaglio lavorativo in ambito manageriale».

Esperienza quasi ventennale maturata nel settore allievi dei bianconeri (in seguito allenando la squadra femminile) e infine a Bellinzona quale nuovo responsabile delle giovani leve. Giovani leve su cui pone l’accento poiché non rappresentano «solo l’aspetto puramente calcistico. Qualora non dovessero trovare uno sbocco come giocatori, potrebbero essere dei buoni dirigenti o tifosi». Tifosi a cui Marra chiede pazienza: «L’intento è di stilare una lista delle nostre priorità, come l’ottenimento della licenza. C’è molto lavoro, sarà necessario rimboccarsi le maniche. Non bisogna compiere il passo (o due) più lungo della gamba e, soprattutto, fare proclami. È necessario migliorare come società, essere più organizzati». Il tifoso sarà comunque l’elemento cardine della ripartenza. D’altronde, in città, l’attaccamento non manca. «Sarà un processo lungo, e incontreremo delle complicazioni, ma dobbiamo mostrare di mettercela tutta. Più fatti e meno parole, dunque, così da infondere di nuovo fiducia nell'ambiente. L’organizzazione in fondo è alla base di ogni club... anche la piazza capirà». Il nuovo direttore generale rassicura inoltre sui ’dissidi’ fra società e Municipio. «Le parti sono a colloquio in modo da trovare una soluzione che rispecchi entrambe le necessità e la convivenza possa essere ottimale».

Finito il ritiro di Veronello e annunciato il ritorno di Cristian Souza e Michel de Jesus, l’Acb riprenderà come accennato il suo cammino in Challenge dallo Sciaffusa. Sciaffusa che sembra (finalmente) essere tornato a navigare in acque finanziariamente tranquille. Da quando il proprietario Roland Klein si è ritirato dalle attività operative a fine 2023, il compito di Jimmy Berisha è stato di trovare un nuovo acquirente. Già nel mese di novembre l’amministratore delegato aveva lanciato pubblicamente l’allarme, ma la situazione finanziaria del sodalizio è tutt’altro che migliorata. Ogni tentativo di cessione si è rivelato un fuoco di paglia, compreso il principe saudita, Abdullah. I debiti milionari avevano costretto il club a rivolgersi alla politica così da evitare il fallimento, anche in questo caso senza fortuna. Finché circa una settimana fa un’impresa edile di Zurigo ha rilevato tutte le azioni di Klein. Un cambio di proprietà che permetterà di stabilizzare a breve termine le finanze dello Sciaffusa. A ereditare il timone saranno Fitim e Boletin Hasani. Il club entra dunque in una nuova era grazie a questa ventata d’aria fresca, ma intende anche impegnarsi a lungo termine in uno sviluppo economico (e non solo) sostenibile.