Nell’ultima sfida casalinga del 2024 l’Acb è sconfitto di misura dal Vaduz, fatale il calo di rendimento nella ripresa. Domani si festeggia il 120esimo
Il colpaccio in Coppa Svizzera, in cui ha eliminato il più blasonato San Gallo e conquistato di nuovo un posto fra le migliori otto del Paese, sembrava finalmente aver spianato la strada. Una linfa rinnovata, più tonica e pimpante rispetto alle precedenti uscite. E, invece, nel giorno dell’Immacolata l’Acb non è riuscito a continuare sulle ali dell’entusiasmo inchinandosi 2-1 al Vaduz. Il tramonto da cornice del Comunale, abbellito da quel proverbiale cielo rossiccio e dalle cime tornate un po’ imbiancate, pareva il preludio di un’altra serata piena di soddisfazioni. Una serata introdotta dalle parole di Paulo César, accolto da uno scroscio di applausi che dimostra l’affetto che ancora nutre la piazza nei suoi confronti. L’auspicio del funambolo brasiliano, capace d’incantare la capitale nella stagione 1986-1987, si è tuttavia concretizzato solo fino alla pausa: incassato il raddoppio di Cavegn, la compagine sopracenerina ha intravisto alcuni fantasmi del passato. Il forcing proposto nelle battute finali non ha infatti prodotto il pareggio (che sarebbe comunque stato meritato), chiudendo l’anno fra le mura domestiche senza il sorriso. Come ribadito ormai da settimane, il successo in campionato manca da fine settembre. Un lasso di tempo in cui il Bellinzona ha racimolato quattro pareggi e cinque sconfitte, nessun’altra squadra della serie cadetta è rimasta così a digiuno. Non stupisce dunque il magro bottino di 18 punti, solo uno in più del suo inizio peggiore in Challenge. Un ruolino di marcia diametralmente opposto a quello del Vaduz, incapace nelle ultime nove giornate di conoscere sconfitta e schizzato a sette punti. Acb chiamato inoltre a respingere l’attacco del fanalino di coda, lo Stade Nyonnais, a soli tre lunghezze.
Benavente ha subito dovuto attingere dalla panchina, complice il problema muscolare occorso a Hamdiu. Un avvicendamento che non ha comunque mutato l’assetto della compagine sopracenerina, che, esclusa la conclusione di Cavegn, ha preso in mano le redini dell’incontro. Trascorsi neppure dieci minuti, Gasser è scivolato in zona sedici metri offrendo una prateria all’appena entrato Da Silva. Il 30enne si è accorto dell’inserimento di Chacón, bravo a sgusciare fra le maglie nemiche come un’anguilla e spedire alle spalle di Büchel. Il match sembrava nelle mani dei padroni di casa, tant’è che fino alla mezz’ora è da registrare sul taccuino solo la staffilata di prima intenzione di Schwizer fuori misura. Dal nulla, o quasi, il Vaduz è comunque stato in grado di riequilibrare la sfida. La traiettoria (schermata da più giocatori) del rasoterra da lunga gittata di Eberhard ha ingannato Enzler, che sconsolato ha raccolto il pallone dal sacco. A dieci minuti dalla pausa il Bellinzona è tornato a spingere grazie a Nivokazi, ma il suo tiro è stato rintuzzato di poco sopra la traversa dall’estremo difensore – salvatosi più tardi in qualche modo sull’inzuccata di Gorga. La squadra di Benavente ha premuto alla ricerca del raddoppio, eppure le formazioni sono rientrate in situazione di parità.
Nella ripresa il canovaccio non è cambiato. Un appoggio errato di Mihajlovic su retropassaggio di Nivokazi ha tuttavia permesso alla compagine del Principato di ripartire firmando il raddoppio grazie a Cavegn. Il classico duro colpo. L’entrata in campo di Neelakandan ha ridato entusiasmo all’Acb, tornato a minacciare la zona presieduta da Büchel; in campo da pochi minuti, il ticinese ha scodellato in mezzo un interessante pallone a cercare il solito Nivokazi... La conclusione al volo del 24enne ha chiuso la sua corsa di poco a lato. Nelle battute conclusive il pressing dei sopracenerini è stato asfissiante, ma la difesa ospite ha retto l’urto utilizzando qualsiasi tattica. Il Vaduz si è infatti limitato a serrare i ranghi, inducendo l’Acb a commettere viepiù errori. Com’è stato il caso del colpo di testa di Nivokazi ormai a recupero iniziato, su eccellente imbucata di Neelakandan, che ha sibilato il palo. Il successo conquistato in Coppa è dunque rimasto un fuoco di paglia. Domani sera il club ha organizzato una cena di Gala così da celebrare il suo 120esimo anniversario, che rischia tuttavia di essere in tono minore. Sabato in casa del Wil c’è ancora una possibilità di mettere fine a questa serie negativa nel 2024.
Bellinzona - Vaduz (1-1) 1-2
Reti: 6’ Chacón 1-0, 29’ Eberhard 1-1, 53’ Cavegn 1-2.
Bellinzona: Enzler; Mihajlovic, Sangare, Gorga, Krasniqi (72’ Gloor); Sabbatini, Chouik (56’ Neelakandan), Chacón, Hamdiu (5’ Da Silva), L’ghoul; Nivokazi.
Vaduz: Büchel; Gasser, Berisha, Keckeisen, Beeli; Wieser (88’ Lüchinger), Schwizer, Emini, Eberhard (72’ Kräuchi); Cavegn, De Donno.
Arbitro: Jaussi.
Note: 802 spettatori. Ammoniti: 30’ Sangare, 45’ Sabbatini, 49’ Wieser, 57’ Mihajlovic, 79’ Neelakandan, 88’ Gorga. Bellinzona privo di Sauter e Sörensen (infortunati); Vaduz senza Hammerich (squalificato), Nicolas Hasler, Mertens, Simani (infortunati), Navarro e Traber (malati).