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‘La partita dell’anno è quella con il San Gallo’

Mattia Croci-Torti alla vigilia del primo appuntamento del Championship Group: ‘Tre punti per poi andare a Berna tra sette giorni a giocarci un sogno’

(Il 29 luglio a Cornaredo l’aveva decisa Zan Celar)
3 maggio 2024
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«Se chiudessimo con 15 punti in queste ultime cinque partite, sono certo che ci laureeremmo campioni svizzeri». Mattia Croci-Torti ci crede, crede nella possibilità del suo Lugano di raggiungere un traguardo al quale, a inizio stagione, nessuno aveva nemmeno osato pensare. E che, per ora, rimane un sogno più che una certezza, alla luce dei sei punti di vantaggio che lo Young Boys può ancora vantare sui bianconeri. Le due compagini si affronteranno sabato prossimo al Wankdorf in uno scontro diretto suscettibile di indirizzare, in un modo o nell'altro, le sorti del campionato, ma proprio per l'importanza che potrebbe assumere la sfida di Berna, è assolutamente necessario per il Lugano uscire con tre punti in tasca dall'impegno di sabato contro il San Gallo, il primo avversario del nuovo Championship Group. Proprio per questo il tecnico momò non ha dubbi: «Quella con il San Gallo è la partita più importante dell'anno e credo che la squadra lo abbia capito. Tre punti ci permetterebbero di andare, per la prima volta negli ultimi vent'anni, a giocarci il titolo a quattro giornate dal termine. È il messaggio che ho cercato di far passare e che credo sia passato».

Contro Peter Zeidler e i suoi uomini, in questa stagione il Lugano si è imposto tre volte su tre, due delle quali in trasferta... «Ciò nonostante, i biancoverdi rimangono un avversario difficile. Nelle ultime due partite hanno ritrovato le giuste sensazioni grazie al recupero di tutti i giocatori. Prima di pensare a mettere pressione sullo Young Boys dobbiamo concentrarci sulla partita di domani. Loro hanno senza dubbio il dente avvelenato per come sono andate in stagione le sfide dirette, per cui arriveranno a Cornaredo con tanto spirito di rivalsa».

La vittoria nella finale di Coppa sembra aver messo il vento in poppa a un Lugano che prima di quel trionfo era stato spesso in difficoltà contro gli svizzero-orientali... «Sinceramente, la finale di Coppa vale dieci partite di campionato, è una sfida secca, diversa dalle altre. Le nostre sono sempre sfide tra due squadre che vogliono la vittoria. Difficilmente ho assistito a un Lugano-San Gallo noioso. Loro spingono continuamente, noi di recente abbiamo cercato non solo di difendere, ma pure di attaccarli. Ne sono uscite partite spettacolari, l’ultima terminata 3-2 a nostro favore, l’altra 4-1. Anche domani sera nessuna delle due contendenti penserà a garantirsi il pareggio. Sappiamo cosa ci giochiamo e loro, se sperano di rimontare nei nostri confronti, devono vincere a tutti i costi. Con tre punti allargheremmo il gap nei loro confronti e saremmo praticamente certi di chiudere nei primi tre. Se invece vincessero loro, sapendo che poi la settimana successiva a noi toccherà la trasferta a Berna, le possibilità di un riaggancio aumenterebbero. Cercheremo di mettere pressione sul San Gallo per impedirgli di fare il suo consueto gioco, basato su pressing e verticalizzazioni improvvise per Geubbels».

Il Lugano è reduce dalla vittoriosa semifinale di Coppa, partita dopo la quale è certamente intervenuto un calo di tensione. Croci-Torti ha avuto a disposizione una settimana intera per ricaricare al massimo le batterie dei suoi giocatori... «Arrivare in finale di Coppa ha aumentato la concentrazione della squadra. Sotto l’aspetto nervoso ha motivato tutti e ha indotto i giocatori con meno minuti nelle gambe a crederci fino in fondo. L’essere riusciti a raggiungere la finale – e l’ho imparato negli scorsi anni – in un sol colpo crea clamorose dinamiche positive nello spogliatoio. Tutti si vogliono far trovare pronti sino alla fine. Anche noi dello staff siamo stati chiari: sappiamo a cosa andiamo incontro nei prossimi 30 giorni, con sei partite e una settimana inglese. Di conseguenza, per poter competere fino in fondo abbiamo veramente bisogno di tutto il gruppo. Chiuso il capitolo Super League, la finale di Coppa sarà la ciliegina sulla torta. Adesso, però, concentriamoci sul campionato: io ci credo fortemente. So benissimo che in caso di vittoria faremmo un salto clamoroso verso i primi tre posti e metteremmo ulteriore pepe alla stagione, andando sabato prossimo a Berna a giocarci un sogno».

Per la prima volta in stagione, Croci-Torti avrà a disposizione la rosa praticamente al completo (una sola assenza, quella di Hajrizi)... «Sono contento io, ma credo lo siano soprattutto i tifosi. Con una rosa al completo sappiamo di poter riparare a un inizio di partita sbagliato, grazie a una panchina di qualità e in grado di fare la differenza. Inoltre, si crea una competizione interna grazie alla quale nelle ultime settimane non abbiamo praticamente mai sbagliato l'approccio. Questa è una squadra forte e lo sta dimostrando, con tanta qualità e tanto carattere. E lo è a maggior ragione quando posso avere tutti i ragazzi a disposizione».

Il nome di Mattia Croci-Torti sta sempre più attirando attenzione anche al di là delle Alpi, circostanza alla quale il tecnico bianconero non vuole prestare attenzione... «A un passo da un traguardo storico, da parte mia sarebbe sciocco sprecare energie per pensare a ciò che succederà tra 35 giorni. Con lo staff abbiamo sicuramente costruito qualcosa di importante, ma non è il momento di prenderci meriti, se siamo dove siamo è grazie a una squadra veramente forte. Questo è il momento di rimanere uniti e di non cercare complimenti e celebrazioni, perché la verità è una: non abbiamo ancora vinto niente. Siamo contenti del percorso intrapreso, ma il bello arriva adesso».

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