Calcio

‘Pochi credevano di vederci ancora in corsa dopo 4 gare’

Alla vigilia della decisiva sfida in Norvegia contro il Bodo/Glimt, il coach del Lugano Mattia Croci-Torti fa il punto della situazione

29 novembre 2023
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Di nuovo deve fare i conti con numerose assenze: quanto è dispiaciuto Mattia Crocti-Torti?

Gli assenti in realtà sono l’ultimo dei miei pensieri. Dopo la partita di sabato a Yverdon, ho pensato solo a preparare al meglio questa gara in Norvegia, e ho dovuto farlo pensando ai presenti, non a chi non può esserci. Chi ci sarà ci permette di essere sufficientemente attrezzati per cercare di venire quassù a vincere la partita. Noi teniamo moltissimo a questo percorso europeo, sarà certamente una sfida difficile, ma non proibitiva. Abbiamo la consapevolezza che possiamo raggiungere qualcosa di incredibile, ma possiamo farlo solo se siamo focalizzati sull’obiettivo, senza pensare a infortuni o ad altre cose che possono destabilizzare il nostro pensiero, che è quello di cercare di continuare a sognare.

Come si imposta questa partita, una gara che si deve assolutamente vincere, visto che il Lugano non pare avere la caratura per prendere d’assalto il Bodo, e non ha nemmeno un attaccante di caratura internazionale?

Io ho molta fiducia nei miei giocatori, dunque so che dobbiamo preparare la partita in modo molto intelligente. Il Bodo gioca molto bene, lo dico da settembre, del resto ha vinto il campionato norvegese con alcune giornate d’anticipo. E in questo percorso europeo è riuscito ad esempio a battere due volte di fila il Besiktas. Dovremo stare molto attenti a non concedere troppi spazi, perché i nostri avversari hanno grandi individualità in attacco, gente che ha del peso su queste partite. Dobbiamo giocare come siamo capaci, con coraggio, dovremo crederci tutti insieme. Una volta di più, la testa sarà fondamentale per il raggiungimento di ciò che per noi è una vera impresa.

Quanto ha fatto bene la larga vittoria contro l’Yverdon, sul piano morale?

Ovviamente, arrivando da un periodo negativo, con tre sconfitte, prima di quella gara moralmente eravamo messi non troppo bene. Eravamo riusciti a superare il turno di Coppa col Losanna, poi avevamo fatto un buon pareggio con l’YB, ma poi purtroppo erano arrivate quelle tre sconfitte consecutive. Però, come sempre in questi anni, la mia squadra ha saputo reagire nel momento di difficoltà. Non ci siamo lasciati andare, siamo rimasti compatti. Abbiamo capito quanto poteva contare la gara di Yverdon, infatti tutti sono rimasti concentratissimi dall’inizio alla fine. Ottenuta la vittoria, ovviamente, abbiamo potuto lavorare in questi giorni con più tranquillità, abbiamo recuperato qualche certezza. Fare 5 gol fa certo bene al morale. Come squadra abbiamo avuto una grande reazione, queste gare del resto si vincono tutti insieme, e non individualmente, titolari e riserve.

Tu ammiri Mourinho, lo segui, lo studi: ma per come andò al tecnico portoghese qui a Bodo è forse il caso, per una volta, di prendere le distanze da lui?

Quella sconfitta della Roma di tre anni fa fu così eclatante che fece conoscere a tutta l’Europa il Bodo/Glimt, squadra capace di battere i giallorossi tre volte su quattro in una stagione. Oggi nessuno sottovaluta più una squadra come il Bodo. Quella volta Mourinho forse ha sottovalutato un po’ l’impegno e fece giocare dieci cosiddette riserve. Noi non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, e men che meno di non fare l’allenamento della vigilia come invece fece la Roma. Ci stiamo abituando al clima, soprattutto al vento, che ci sta spaccando le ossa, così come il freddo. Non possiamo dunque sbagliare l’approccio.

C’è qualche accorgimento che si può adottare per affrontare queste avverse condizioni meteo?

Sappiamo che sul sintetico le partite hanno sempre storie particolari. Del resto, ogni volta che andiamo a Berna fatichiamo molto per i primi 15 minuti, specie a trovare il ritmo. Non dovremo ripetere qui lo stesso errore. Nei primi minuti, dunque, cercheremo soprattutto di non subire gol e di abituarci al campo e al clima, e poi cercheremo di sorprenderli. Non possiamo essere spavaldi, dovremo avere grande umiltà. All’andata a Zurigo, però, avevamo fatto molto bene, per 70 minuti avevamo condotto le danze, per poi soccombere negli ultimi 20’. Nel primo tempo, però, facemmo una grande partita. Anche il Bodo, dunque, sa che non avrà una partita facile.

Finora tu e la società avete sempre raggiunto gli obiettivi che vi siete prefissati, fra finali conquistate e vinte, e piazzamenti interessanti: doveste purtroppo uscire dal girone di Conference League con un turno di anticipo cosa significherebbe?

La domanda sugli obiettivi mi viene posta dal 15 luglio, e rispondo sempre allo stesso modo: noi dobbiamo pensare partita per partita, cercando di vincerne più possibile. Se qui non dovesse andare come noi vogliamo che vada, dovremo sapere analizzare la cosa, dovremo accettare la sconfitta e l’eliminazione. Ma alla vigilia di questo impegno l’eliminazione è l’ultimo pensiero che mi passa per la testa. Ho solo pensieri vincenti e di fiducia nei confronti dei miei ragazzi. Con le pressioni e gli obiettivi bisogna saper convivere, e comunque siamo qua a giocarcela ancora alla quinta partita. Sono certo che, il giorno dei sorteggi, la maggior parte della gente non credeva che il Lugano potesse essere ancora in gioco dopo quattro partite. Invece lo siamo, e diremo la nostra, per dare più soddisfazioni possibili a chi in questi mesi ci ha sempre sostenuto.

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