CALCIO

La Svizzera vola in Germania, ma c'è poco da festeggiare

A Basilea il Kosovo ferma i rossocrociati sull'1-1, al termine di una partita che gli uomini di Yakin, una volta di più, non riescono a gestire

In sintesi:
  • Il successo della Romania contro Israele qualifica gli elvetici
  • Per l'Asf i prossimi dovranno essere mesi di riflessione
(Alla fine la festa è stata per forza contenuta)
18 novembre 2023
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Nell’estate dell’anno prossimo, la Svizzera sarà presente in Germania per il suo sesto torneo finale consecutivo. Contro il Kosovo, i rossocrociati hanno timbrato il biglietto, ma l’ingresso tra le migliori 24 del continente è arrivato passando dalla porticina di servizio. Yakin e compagni, infatti, devono ringraziare la Romania che ha superato 2-1 Israele, risultato grazie al quale il punto ottenuto contro il Kosovo è sufficiente per volare in Germania. Tuttavia, quella del St. Jakob’s Park è stata una festa in tono minore, con i giocatori che al termine della partita sono rimasti in mezzo al campo, senza sorrisi e con l’aria più che altro stralunata per una prestazione, ancora una volta, al di sotto delle aspettative. Contro il Kosovo è finita 1-1 (terzo pareggio su tre contro la formazione balcanica), al termine di una prova che solo a tratti ha acceso l’entusiasmo dei tifosi (minoritari) elvetici. Contro un avversario primo di diversi titolari, gli uomini di Yakin non sono riusciti a trovare quel successo che appariva scontato. Soprattutto dopo il gol di Vargas a inizio ripresa e le molte occasioni scialacquate sottoporta.

Primo tempo troppo compassato

Nell’undici iniziale, Yakin deve rinunciare, oltre allo squalificato Fernandes, anche a Ricardo Rodriguez, vittima di un problema al tallone d’Achille e costretto a rinunciare anche alla panchina. Fasce scoperte, dunque, che il tecnico basilese pensa di colmare con Cömert da una parte e Garcia dall’altra (buona la prova del difensore dello Young Boys).

Al 5’ la Svizzera si fa pericolosa una prima volta con Vargas che dal limite, dopo un uno-due con Shaqiri, spedisce il pallone a fil di palo. Altra buona opportunità al 14’, ancora sui piedi di Vargas (di gran lunga il migliore in campo) che dopo una percussione di Zakaria va alla conclusione incrociata, con deviazione in corner di Bekaj. Al 17’ Svizzera vicinissima al gol d’apertura: centro basso del vivace Vargas e da due passi, a portiere fuori causa, Freuler spara sopra la traversa.

La partita va avanti a senso unico, con i rossocrociati che monopolizzano il controllo del pallone e con i kosovari che fanno muro davanti all’area, nella speranza di trovare il contropiede buono. Al 27’ ci prova in girata Shaqiri, ma il pallone è troppo debole.

La prima occasione per gli ospiti arriva al 29’ e la costruiscono in collaborazione Elvedi e Sommer: passaggio a ritroso non propriamente perfetto del difensore e indecisione nel rinvio da parte del numero uno, con Rashani che gli piomba sulle caviglie a un metro dalla porta, beccandosi anche il cartellino giallo. Al 39’ gli ospiti ci riprovano con una punizione di Bytyqi sulla quale svetta Rashani in anticipo su Akanji: il suo colpo di testa passa di un niente all’esterno del palo alla sinistra di un Sommer fermo sulle gambe. È l’ultima emozione di un primo tempo che ha visto la Svizzera attaccare con insistenza, pur senza il coltello tra i denti, e il Kosovo difendersi ad oltranza.

A Vargas risponde Hyseni

Al rientro in campo, la Svizzera schioda immediatamente il risultato: centro di un Garcia molto attivo, colpo di testa di Zakaria che rimpalla sulla testa di un difensore, si impenna e Vargas è lesto a irrompere di testa per firmare il secondo gol in due partite, dopo quello messo a segno contro Israele. I padroni di casa provano a insistere e al 55’ l’imbucata di Vargas mette Freuler davanti al portiere, ma il gol che ne nasce è subito annullato per una posizione di fuorigioco del centrocampista del Bologna. Due minuti più tardi, un pasticcio in uscita dall’area elvetica permette a Berisha di provare la conclusione volante all’altezza del dischetto del rigore, ma il numero 23 sbuccia clamorosamente il pallone. Al 63’ ci prova ancora Vargas: addomestica il pallone con il petto, rientra sul destro e batte da pochi metri, ma sulla traiettoria si immola Kastrati che riesce a mandare in corner. Al 65’ altro gol della Svizzera, pure questo in fuorigioco: Xhaka imbuca per il solito Vargas (oltre i difensori), palla bassa in mezzo all’area e tocco vincente di Okafor, l’arbitro ovviamente annulla. Due minuti dopo gli uomini di Yakin ci provano ancora con un traversone dell’attaccante del Milan sul quale si avventa il neo entrato Aebischer, ma il pallone è respinto in qualche modo all’altezza della linea di porta. Al 72’ altra piramidale occasione fallita, su una percussione di Zakaria che lo stesso ginevrino, in coabitazione con Okafor non riesce a finalizzare da pochi passi.

In pratica, la spinta offensiva della Nazionale elvetica si esaurisce lì, arretra il baricentro e inizia a pensare alla difesa del risultato. Ma se c’è una situazione in cui questa squadra pecca è proprio la gestione del risultato. E così, all’82’ arriva puntuale il castigo, con Hyseni che si fa trovare libero in area passando tra i due centrali rossocrociati e batte Sommer sul palo lontano. Ancora una volta, la Svizzera paga l’incapacità di affondare il colpo (troppe le occasioni sbagliate) e di cementare una fase difensiva apparsa negli ultimi mesi più che altro un colabrodo. Non è certo un caso se in un gruppo tutto sommato ben più che abbordabile, Sommer sia uscito con un “clean sheet” soltanto in tre occasioni su nove. Decisamente troppo poco, pensando che la prossima estate in Germania gli avversari saranno di tutt’altro calibro.

Dopo il gol del pareggio, che infiamma il St. Jakob’ Park, la Svizzera si butta ancora in avanti, ma non riesce più a creare azioni pericolose, per cui si chiude, in tono piuttosto dimesso, con un pareggio che vale la qualificazione, ma che lascia a tutti l’amaro in bocca: sei partite e cinque pareggi, così non va per niente bene e nei prossimi mesi i dirigenti dell’Asf dovranno porsi molte domande, sulla conduzione tecnica come sul rendimento di qualche elemento apparso al di sotto del suo valore e delle aspettative in esso riposte.

Svizzera - Kosovo (0-0) 1-1

Reti: 47’ Vargas 1-0. 82’ Hyseni 1-1.

Svizzera: Sommer; Cömert (85’ Ugrinic), Akanji, Elvedi, Garcia; Freuler (66’ Aebischer), Zakaria, Xhaka; Shaqiri (85’ Steffen), Vargas (75’ Ndoye); Okafor (75’ Amdouni).

Kosovo: Bekaj; Dellova, Aliti, Ilir Krasniqi; Hadergjonaj (73’ Hyseni), Zyba (87’ Hajrizi), Vojvoda, Berisha (66’ Korenica); Bytyqi (46’ Kastrati), Muslija; Rashani (46’ Zeqiri).

Arbitro: Norbe (Portogallo).

Note: 33'000 spettatori (tutto esaurito). Svizzera senza Fernandes squalificato), Embolo, Rodriguez e Widmer (infortunati). Ammoniti: 1’ Bytyqi. 29’ Rashani. 58’ Xhaka. 76’ Zakaria.

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