La Svizzera affronta Israele sul neutro di Felcsut (Ungheria). Con una vittoria sarebbe sicura di volare in Germania. Murat Yakin non può più sbagliare
Questa sera, nell'improbabile villaggio ungherese di Felcsut, la Svizzera ha il dovere qualificarsi per la sesta volta consecutiva alla fase finale di un grande torneo. Battendo Israele, si garantirebbe un posto a Euro 2024, la prossima estate in Germania. Qualsiasi altro risultato che non comporti la conquista dei tre punti equivarrebbe a una sconfitta. Soprattutto, sarebbe il segnale dell'incapacità di Murat Yakin di rimettere in carreggiata la squadra dopo tre pareggi nelle ultime quattro partite del girone preliminare.
I tre passi falsi contro Romania (2-2), Kosovo (2-2) e Bielorussia (3-3) sono costati alla Svizzera una testa di serie per il sorteggio della finale di Amburgo del 2 dicembre. Speriamo che i danni siano finiti.
Come ha sottolineato nell'annunciare la lista dei convocati, Murat Yakin non guarda oltre la partita di mercoledì. L’impegno contro il Kosovo sabato a Basilea e la trasferta in Romania di martedì non saranno un fattore determinante per la scelta dell'undici titolare. È scontato che schiererà la squadra tipo con Manuel Akanji al centro della difesa, con Denis Zakaria di nuovo in mezzo al campo – averlo tenuto in panchina contro la Bielorussia non è stata l'idea del secolo – e, naturalmente, con Xherdan Shaqiri sulla fascia destra. Il giocatore del Basilea, autore di uno splendido gol contro la Bielorussia a San Gallo, festeggerà il suo 118° cap e raggiungerà Heinz Hermann nell'albo d'oro del calcio svizzero. Con il suo 119° cap, Granit Xhaka diventerà l'unico detentore del record della Nazionale svizzera. Possiamo solo immaginare come reagirebbe il capitano se questa serata storica non fosse accompagnata da una vittoria.
Battuto per 1-0 dal Kosovo domenica sera a Pristina, a Felcsut Israele si gioca praticamente l'ultima carta nella corsa alla qualificazione diretta, che premierà le prime due squadre del girone. Ma dallo scoppio della guerra contro Hamas, lo scorso 7 ottobre, il calcio non rappresenta più la principale preoccupazione di giocatori, staff, dirigenti e tifosi. A causa degli eventi, l’Uefa ha imposto agli israeliani un calendario assurdo di quattro partite in nove giorni. Anche con il ritorno del loro giocatore emblematico, Eran Zehavi, è difficile immaginare come gli israeliani possano raggiungere il loro obiettivo. Che sarà piuttosto quello di mantenere il terzo posto davanti al Kosovo, per guadagnarsi il diritto di disputare uno spareggio.
Il 28 marzo a Ginevra, Israele aveva mostrato i suoi limiti in una partita vinta per 3-0 da un'entusiasmante Svizzera. Le reti di Ruben Vargas, Zeki Amdouni e Silvan Widmer erano state la giusta ricompensa per la superiorità quasi schiacciante della squadra di Murat Yakin.
Da quella partita, però, qualcosa è andato storto nel gioco della squadra svizzera e si è aperto il dibattito sulla competenza dell'allenatore. Murat Yakin spera di chiuderlo definitivamente in Ungheria.
Solo il risultato conta. Ne sono consci sia Murat Yakin, sia Manuel Akanji, presentatisi davanti alla stampa per il tradizionale incontro della vigilia. «Siamo qui per disputare una partita di calcio e rappresentare il nostro Paese – afferma il difensore del Manchester City, senza per questo dimenticare che si tratterà di una sfida giocata in condizioni particolari, soprattutto per gli avversari –. Siamo venuti a Felcsut per conquistare la qualificazione, per cui questa è una sfida da vincere a tutti i costi».
Una qualificazione che, se dovesse arrivare, Yakin considera pienamente meritata... «Abbiamo presentato un calcio attrattivo sin dall'inizio della campagna. I risultati non sono perfetti, ma tutti sanno che una partita può a volte prendere una piega imprevedibile».
Per quanto riguarda la formazione, tra i pali ci sarà Yann Sommer... «Gregor Kobel scenderà in campo sabato a Basilea contro il Kosovo. Contro Israele troveremo più spazi del solito, in quanto i nostri avversari hanno bisogno di vincere per mantenere viva la speranza di qualificazione. La mia squadra possiede le tre caratteristiche necessarie per ottenere la vittoria: potenziale, esperienza e fiducia».
In Ungheria, la Svizzera sarà accompagnata da 35 tifosi, mentre saranno circa 2’000 gli spettatori di fede israeliana. In occasione dell'allenamento di rifinitura sul terreno della Panchoi-Arena, i giocatori di Tel Aviv sono scesi in campo con una sola scarpa, in omaggio a un bambino preso in ostaggio da Hamas lo scorso 7 ottobre. Inoltre, la federazione israeliana ha invitato alla partita numerosi orfani, a dimostrazione di come quella di Felcsut non sarà affatto una partita come le altre.