Calcio

Amdouni, ormai una sicurezza

L'attaccante ginevrino parla della sua avventura in Premier League e della sfida di sabato a Pristina contro il Kosovo

7 settembre 2023
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Cinque gol in quattro partite: Zeki Amdouni non ha certo impiegato molto per affermarsi come attaccante di spicco della Nazionale elvetica guidata da Murat Yakin. A rete contro Bielorussia, Israele, Andorra e Romania (doppietta), il ginevrino ha senz'altro sostituito al meglio Breel Embolo, assente per cause di forza maggiore in occasione degli ultimi impegni dei rossocrociati. E dunque sarà di nuovo su di lui che conterà il selezionatore – sabato a Pristina contro il Kosovo e martedì a Sion contro Andorra – affinché la Svizzera ritrovi le prestazioni e i risultati, dopo la deludente partita contro la Romania, terminata 2-2 dopo che era stata comodamente in doppio vantaggio fino a una manciata di minuti dalla fine. «L'obietivo è molto chiaro», dice il giovane attaccante. “Dobbiamo vincere queste due partite per assicurarci la testa della classifica di gruppo».

Malgrado la sua storia di successo, il non ancora 23enne mantiene i piedi saldi a terra, e ancora si meraviglia per quel che gli è successo in questi ultimi cinque anni. Il suo percorso, infatti, pare davvero un sogno. L'11 agosto del 2018, l'allora diciassettenne Zeki Amdouni lasciava la panchina dell'Etoile Carouge per sostituire Dylan Dugourd al 70° minuto di un match vinto 3-0 contro l'Fc Azzurri: era un match di Prima Lega Classic, quarto livello del calcio elvetico. Un lustro più tardi Zeki si è ritrovato, con la maglia del Burnley, a sfidare nella gara d'apertura della Premier League il Manchester City campione di ogni cosa. In mezzo, ci sono stati gli intermezzi di Stade Lausanna, Losanna e Basilea, e ovunque Amdouni si è confermato goleador implacabile. Ma non solo, perché come giocatore è davvero versatile: può occupare indifferentemente ogni posizione in attacco, ma sa anche giostrare un po' più basso, come sta facendo in maglia Burnley. «Vincent Kompay, il mio tecnico in Inghilterra, mi vede più che altro come un numero 10», ammette il diretto interessato.

Anche l'iconico ex difensore del City dunque, come del resto Murat Yakin, ha fatto presto a innamorarsi delle qualità del giovane romando. Il merito maggiore del nostro selezionatore è stato quello di saper convincere Zeki – benché potesse optare per vestire le maglie delle Nazionali turca e tunisina – a scegliere infine quella rossocrociata. Nel suo 4-3-3, Murat posiziona Amdouni sul vertice dell'attacco, fra Shaqiri e Vargas. Il trio di guastatori, è vero, fisicamente paga dazio: ma tecnicamente e negli spazi ristretti ha qualità da vendere. Particolarmente affiatata pare l'intesa di Zeki con Shaqiri: i due, lo scorso giugno, hanno mostrato ottime cose. «Ci troviamo a meraviglia», conferma la punta del Burnley. «Che sia io a servire lui, oppure il contrario, poco importa, l'importante è essere efficaci». Tutti abbiamo infatti ancora negli occhi lo splendido lancio con cui il basilese ha mandato in gol il ginevrino per la seconda rete nella già citata gara contro i rumeni. L'alchimia perfetta fra questi due giocatori è proprio ciò in cui sperava Yakin: l'importante, ora, è che a questa intesa corrispondano più spesso possibile i tre punti in palio.

Compito di Murat sarà pure trovare una formula che tenga conto pure di Embolo, una volta che l'attaccante monegasco farà ritorno in campo dopo l'ultimo dei suoi molti infortuni. Si parla però della prossima primavera: nel frattempo, Amdouni – grazie al severo banco di prova della Premier League – si sarà ulteriormente rafforzato tecnicamente e a livello di carattere. «L'intensità di allenamenti e partite in Inghilterra è molto diversa che in Super League, è molto più alta. Idem la classe individuale dei giocatori: appena fai il minimo errore, vieni punito, e nei duelli non puoi mollare neanche un centimetro». E sabato a Pristina contro il Kosovo che tipo di partita sarà? «Complicata, ma la Svizzera possiede tutto ciò che serve per portare a casa la posta piena».

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