CALCIO

Al Chelsea non resta che sperare in un miracolo

In crisi nera in Premier League anche dopo l'arrivo di Lampard, in Champions il club londinese prova a sovvertire contro il Real Madrid il 2-0 dell'andata

17 aprile 2023
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Battuto tre volte dall’arrivo in panchina di Frank Lampard, il Chelsea non ha molte certezze alle quali aggrapparsi in vista del ritorno dei quarti di finale contro il Real Madrid, vincitore 2-0 settimana scorsa al Santiago Bernabeu. Il licenziamento di Graham Potter sembra, se possibile, aver ulteriormente peggiorato la situazione. Dopo un pareggio senza lode e senza infamia contro il Liverpool (0-0), agli ordini di Bruno Saltor, ex vice di Potter, sono arrivate una sconfitta di misura a Wolverhampton e due partite nelle quali i Blues sono stati surclassati: contro i campioni d’Europa in carica, pur se con un uomo in meno nell’ultima mezz'ora, e nel weekend a Stamford Bridge contro il Brighton, con un 2-1 che non rende giustizia alla supremazia della squadra diretta da De Zerbi. Con un possesso palla del 57% a favore del Brighton (rimasto a lungo sopra il 70%, prima che gli ospiti decidessero di gestire il risultato), ma soprattutto con le 26 conclusioni subite – numero mai raggiunto a Stamford Bridge negli ultimi 20 anni – il Chelsea è stato letteralmente umiliato. D’altro canto, le salve di fischi che a fine partita accompagnano il rientro negli spogliatoi dei giocatori del Chelsea sono diventate la regola nello stadio londinese, con i tifosi molto critici con giocatori, dirigenti e con un Lampard che sembra aver già perso la fiducia della piazza. D’altra parte, è difficile vedere nell’ingaggio ad interim di Lampard qualcosa di più se non un mero colpo mediatico da parte della dirigenza statunitense, sempre più impopolare, per cercare di calmare la base.

«Ci ha detto di ritrovare fiducia, di tornare a giocare un calcio semplice», ha affermato Wesley Fofana a proposito di Lampard. Il problema è che martedì sera a Londra arriverà un Real Madrid con nella testa l’idea di conquistare la quindicesima Champions, obiettivo principale di una stagione che ha visto la Liga scivolare dalle parti di Barcellona. Giocare semplice potrà servire, ma occorrerà qualcosa di più per mettere in pericolo le “merengues”, soprattutto alla luce di un’aridità offensiva che nelle ultime cinque partite ha prodotto un solo gol, quello ottenuto contro il Brighton da Conor Gallagher, peraltro con un tiro deviato.

L’ingaggio di Lampard aveva fatto sognare ai tifosi il ripetersi di quanto avvenuto nel 2012, con l’arrivo in panchina di Roberto di Matteo (pure lui ex giocatore), con il quale i Blues avevano rovesciato negli ottavi l’1-3 subito dal Napoli e si erano involati alla conquista della loro prima Champions. Nella sfida di ritorno (4-1 ai supplementari) aveva segnato pure Lampard… «Nel calcio la storia può cambiare molto in fretta. Sarà una partita diversa da tante altre, dovremo in primo luogo riuscire a elettrizzare il pubblico. Possiamo farcela, è nel Dna di questa società. Non abbiamo nulla da perdere».

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