CALCIO

L’Inter a Porto con l’obbligo di non sbagliare

Champions League, quello dei nerazzurri sembra l’unico risultato ancora in bilico delle ultime quattro sfide degli ottavi di finale

13 marzo 2023
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Porto-Inter sembra essere l’unica sfida della seconda settimana dedicata al ritorno degli ottavi di finale di Champions League tuttora in bilico. L’1-1 con il quale quindici giorni fa il Lipsia aveva fermato il Manchester City, difficilmente reggerà all’impeto della squadra di Pep Guardiola, sospinta dal suo caloroso pubblico. E scontate appaiono pure le due sfide di mercoledì, con il Napoli che dovrà gestire il doppio vantaggio costruito nell’andata a Francoforte e un Real Madrid al quale basterà gestire il tesoretto di tre reti di vantaggio confezionato ad Anfield.

L’unica incognita, insomma, sembra essere legata a un Inter capace in stagione del meglio come del peggio. I nerazzurri sono reduci dalla sconfitta in campionato contro lo Spezia e la trasferta in Portogallo potrebbe segnare il futuro del tecnico Simone Inzaghi. Non dovesse centrare l’accesso ai quarti di finale, il prosieguo della sua avventura sulla panchina milanese verrebbe rimesso in discussione. Dal canto suo, il Porto cerca la sedicesima qualificazione negli ultimi vent’anni tra le migliori otto del continente. Vincitrice nel 1987 e nel 2004, la compagine lusitana deve recuperare un gol di ritardo, compito invero non impossibile. Con il difensore quarantenne Pepe e l’attaccante iraniano Mehdi Taremi (5 reti in Champions), conta di sorprendere un’Inter alla vana ricerca dei quarti di finale dal 2011.

"Remember 2019!", ricordatevi del 2019. È lo slogan che accompagnerà il Liverpool al Santiago Bernabeu, nella speranza di ripetere il miracolo della semifinale di quattro anni fa, quando con un clamoroso 4-0, i Reds avevano rimontato il 3-0 esterno contro il Barcellona. Ma era un altro Liverpool, diverso da quello balbettante di questa stagione, capace di battere 7-0 il Manchester United e, una settimana dopo, cadere 1-0 a Bournemouth.

E se i Reds balbettano, il Napoli canta a squarciagola. Con il titolo italiano praticamente già cucito al petto, la compagine di Luciano Spalletti sogna di mettere in bacheca anche la Champions, trascinata da Victor Osimhen e da Khvicha Kvaratskhelia, mattatori in Serie A come sul palcoscenico continentale. Per il Napoli si tratterebbe della prima qualificazione ai quarti di finale, mentre l’Eintracht Francoforte non ha più raggiunto questo stadio della competizione dalla finale persa nel 1960 per mano del Real Madrid e nella quale Ferenc Puskas aveva messo a segno un clamoroso poker.

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