CALCIO

‘Il potenziale del Basilea è secondo solo a quello dell’Yb’

Dopo aver strappato un punto ai bernesi, il Lugano si appresta a ospitare i renani. Croci-Torti: ‘Loro zeppi di nazionali, noi faremo la nostra partita’

24 febbraio 2023
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Da una corazzata reale a una che, per il momento, è tale soltanto sulla carta. Dopo l’1-1 strappato con pieno merito una settimana fa allo Young Boys, il Lugano si appresta ad affrontare l’altra squadra dominatrice dell’ultimo ventennio calcistico elvetico: il Basilea. Il quale, però, in questa che doveva essere la stagione del rilancio, sta maledettamente faticando. Certo, giovedì ha trovato la chiave per accedere agli ottavi di finale di Conference League, tuttavia in campionato occupa soltanto la sesta posizione a 20 punti dallo Young Boys e ha già proceduto alla sostituzione dell’allenatore, con la partenza di Alex Frei e l’arrivo di Heiko Vogel. Le attuali difficoltà dei renani in Super League, però, non ingannano Mattia Croci-Torti… «Ho sempre affermato che a mio parere il Basilea rimane la squadra più forte del campionato dopo l’Yb. È un complesso zeppo di nazionali, basti pensare a Zeqiri, Amdouni, Males, Frei, l’U21 olandese Burger, l’U21 francese Pelmard... Adesso hanno preso pure un nazionale U21 spagnolo, Hugo Novoa. È chiaramente una squadra più forte delle altre, Young Boys a parte. Nel girone di andata hanno pagato gli impegni internazionali del giovedì che ti bruciano tante energie. Tuttavia, qualche problemino di formazione ce l’hanno pure loro, con le squalifiche di Adams e Frei, l’infortunio di Calafiori, starà a noi cercare di approfittarne».

I bianconeri sono reduci da un’ottima prestazione al Wankdorf e anche a Cornaredo il pallino del gioco dovrebbero averlo in mano gli avversari… «Penso di sì. Settimana scorsa, la partita l’abbiamo fatta noi, loro non riuscivano a superare la metà campo. Il Basilea è un’altra squadra, ha giocatori forti nell’uno contro uno, da Ndoye a Males ad Amdouni, gioca un calcio completamente differente. Sicuramente non può venire a Lugano a difendersi, poi che noi si cerchi come sempre di fare la partita specie in casa, è indubbio. A volte ci riesce e altre no, ma non ho mai avuto la sensazione che la mia squadra avesse timore delle altre, nonostante contro avversari che si difendono faccia fatica a trovare soluzioni offensive. Sappiamo quali sono i nostri punti deboli e cerchiamo soluzioni alternative».

C’è da chiedersi se i renani scenderanno in Ticino carichi per l’accesso ai 16esimi di Conference League, oppure leggermente appagati e stanchi dall’impegno infrasettimanale… «Sicuramente il passaggio del turno – per niente scontato, contro una squadra di alto profilo internazionale come il Trabzonspor, abituato ogni anno a raggiungere sedicesimi od ottavi di finale delle Coppe europee – dà un entusiasmo e una carica eccezionali a tutto l’ambiente. È sempre meglio affrontare un avversario in crisi che uno in fiducia. Da questo punto di vista è quindi uno svantaggio, anche se non guardiamo troppo a queste cose: cercheremo di approfittare di qualche tossina che magari affiorerà dopo la sfida di Coppa, nonostante abbiano a disposizione una rosa talmente ampia da poter sostituire eventuali elementi non al meglio senza risentirne sul piano del collettivo».

All’andata il Lugano si è imposto due volte, un dato statistico che lascia ben sperare… «Onestamente, non mi dà maggiore o minore motivazione. L’aver disputato una buona partita contro l’Yb ha fatto salire il morale dei ragazzi. I bernesi in casa nell’ultimo anno e mezzo hanno pareggiato solo tre partite e tutte le altre le hanno vinte, ciò significa che siamo riusciti a compiere un exploit. Negli ultimi cinque anni allo Stade de Suisse ci eravamo sempre fatti massacrare, riuscendo raramente a strappare un pareggio, mentre stavolta abbiamo disputato una partita alla pari del nostro avversario. Non ricordo di aver mai lasciato allo Young Boys due sole occasioni da gol in novanta minuti. Abbiamo incamerato energia positiva e l’abbiamo portata negli allenamenti della settimana per arrivare carichi alla partita di domenica».

Adesso arriva il Basilea, ma la prossima sarà una settimana inglese, con due trasferte a Sion, quella di mercoledì valida per i quarti di finale di Coppa Svizzera… «Anche per questo motivo era importante riuscire a recuperare qualche infortunato, non fosse altro che per la panchina. Purtroppo, Mahou ha avuto una ricaduta e a Berna abbiamo perso anche Belhadj, per cui, nonostante i rientri di Mai, Facchinetti e Bottani, qualche problemino rimane. Ma non sono tipo da lamentarmi, preferisco dare fiducia ai giovani, all’immagine di Hajrizi che sta crescendo di partita in partita. Il fatto di avere un’infermeria affollata e la volontà di tornare a vincere a Cornaredo ha fatto rimanere sul pezzo tutto il gruppo. Poi, da lunedì salirà la tensione per la sfida del Tourbillon, insidiosa perché in Coppa tutti vogliono andare avanti. In questo momento, forse, il Sion ci tiene ancora più di noi, per loro si tratterà di una partita che richiama la tradizione del club e che arriva in una stagione dalle scarse soddisfazioni, con la Coppa quale ultimo possibile obiettivo».

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