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‘Alla prima scendemmo in campo molto agitati’

Mattia Bottani ricorda le sfide del 2017 contro l’Hapoel Beer Sheva, prossimo avversario in Conference League del Lugano. ‘Ora siamo più forti ed esperti’

Bottani fu all’origine del 2-1 in Israele
(Ti-Press/Putzu)
3 agosto 2022
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Era il 14 settembre 2017 quando il Lugano faceva il suo debutto in Europa League sul campo dell’Hapoel Beer-Sheva (perdendo 2-1), in campo c’erano anche Jonathan Sabbatini e (dall’intervallo in avanti) Mattia Bottani – anche all’origine dell’autorete di Tzedek al 67’–, così come nel ritorno, vinto dai bianconeri 1-0 a Lucerna. I due saranno nuovamente in campo domani, quando a Cornaredo ticinesi e israeliani si ritroveranno di fronte nel terzo turno preliminare di Conference League (la vincente affronterà nei playoff una tra Sorya Lugansk dall’Ucraina e Uni Craiova dalla Romania). Erano invece in panchina Fabio Daprelà e, in qualità di assistente di Pier Tami, Mattia Croci-Torti. «La prima era la nostra prima volta in Europa – rammenta Bottani –, mi ricordo che eravamo molto agitati ed eravamo entrati in campo un po’ storditi, poi lì hanno un grande tifo, ma nel secondo tempo ci eravamo ripresi. In casa invece cogliemmo una vittoria importante, anche se non ci servì per passare il turno».

Avete riparlato di quell’avventura? «Il Mister nelle riunioni che abbiamo in questi giorni, ci parla della consapevolezza, di alcuni di noi e anche sua, del livello e dell’importanza delle competizioni europee, per cui stiamo trasmettendo questo messaggio».

Nel frattempo sono trascorsi cinque anni e di acqua ne è passata sotto i ponti, con i bianconeri che hanno partecipato a una seconda Europa League, vinto una Coppa e affrontato in numerose amichevoli di lusso l’Inter, mentre il Beer Sheva, ha a sua volta disputato un’ulteriore volta la fase a gironi di Europa League e nella scorsa stagione si è fermato ai preliminari di Conference League: «Loro sono una squadra tosta e abituata a partecipare alle competizioni europee, dal canto nostro disponiamo di una squadra molto forte tecnicamente e di giocatori più esperti rispetto all’ultima volta, quindi speriamo di fare bene. Nel frattempo abbiamo disputato un’altra volta l’Europa League e l’anno scorso c’è stata la vittoria della Coppa svizzera che dà comunque fiducia e abbiamo anche altri giocatori che hanno svolto competizioni di questo livello, quindi siamo pronti. Chiaramente poi l’Inter è di un livello molto più alto, ma giocarci contro dà quella sensazione di internazionalità».

Lo stesso Bottani ha acquisito nuove esperienze, in particolare grazie al debutto in Nazionale, lo scorso mese di giugno contro il Portogallo: «Sicuramente mi aiuta come calciatore e uomo, per la crescita a livello di personalità ed esperienza, è stato un momento incredibile».

E questa volta che avversario vi aspettate? «Da quello che abbiamo analizzato si prospetta un avversario tosto, con diversi giocatori provenienti dall’estero interessanti, che cerca di giocare in maniera offensiva. Si tratterà di capire se lo farà anche qui a Lugano o se tenderà a tirarsi un po’ più indietro qui per poi spingere più forte in casa. In ogni caso è una squadra forte e sarà una partita difficile».

‘La vittoria con il Winterthur ci voleva’

Intanto domenica a Winterthur il Lugano ha conquistato la prima vittoria stagionale, anche grazie a un gol e due assist del suo numero dieci, «ci voleva una vittoria dopo due partite da zero punti, abbiamo offerto una buona prestazione, dunque arriviamo con la testa più libera e con maggiore fiducia nei nostri mezzi», dimostratosi in ottima forma, dopo l’infortunio subito in rossocrociato: «Il mio problema è che avendo saltato la preparazione, ho avuto bisogno di più tempo per carburare a livello fisico, che è poi la base per avere una preparazione adeguata. Contro il Sion ero entrato bene, mentre con il Grasshopper avevo fatto meno bene, per cui avevo voglia di riscattarmi e ci sono riuscito. Anche grazie ai miei compagni che hanno svolto un’ottima gara, dunque sono contento».

Questa volta il confronto cade al terzo (e penultimo) turno di qualificazione, del terzo trofeo continentale per importanza: «Sicuramente il prestigio dei gironi di Europa League è un passo oltre, ma il nostro obiettivo è quello di arrivare ai gironi di Conference. Probabilmente si respirerà un’aria diversa, ma sarà comunque speciale disputare il preliminare di una Coppa europea importante».

Il vantaggio è però di poter scendere in campo a Cornaredo e non in esilio a Lucerna (o San Gallo, come accaduto nel 2019), «è una bella novità, speriamo che il pubblico risponda presente come ha fatto in altre occasioni importanti e sicuramente è un piacere portare a Lugano, anche se solo per un preliminare, una competizione europea».

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