Calcio

Lugano, Croci-Torti deve reinventarsi la difesa

Hajrizi è squalificato, Maric infortunato, Ziegler in dubbio. Per la sfida di Coppa contro il Thun da valutare anche le condizioni di Mattia Bottani

9 febbraio 2022
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Hajrizi è squalificato, Maric è infortunato, mentre le condizioni di Ziegler verranno valutate domani. A Thun Mattia Croci-Torti potrebbe ritrovarsi senza la difesa titolare di domenica contro il Lucerna. Con un reparto, quindi, da reinventare. Da valutare anche le non perfette condizioni di Bottani. «Siamo un attimo sul chi va là – spiega il tecnico bianconero, costretto a ritardare le ultime scelte di uomini e tattiche – in vista della trasferta di domani. Più che la tattica e la condizione fisica – ricorda però il Crus – conterà l’aspetto mentale. Non fasciamoci la testa. Rüegg potrebbe debuttare da titolare. Se tre dei nostri pilastri vengono a mancare, sui quattro che abbiamo, ci dobbiamo inventare qualcosa, ma non sono preoccupato. Altre volte abbiamo giocato a quattro in fase difensiva, modificando quella offensiva. Contro l’Yb, per esempio. Ciò che più conta è il modo in cui li attaccheremo. È una contesa nella quale dobbiamo pensare di aggredirli, sono comunque una squadra di categoria inferiore e dobbiamo cercare di fare loro il più male possibile».

«Non giocheremo una partita normale, ho cercato di farlo capire alla squadra. La storia del club vuole che questo sia uno scontro diverso dagli altri, non possiamo nasconderci. Sono uscite tutte le squadre più avanti di noi in classifica, tuttavia sappiamo bene quante insidie ci siano in una partita del genere. Ci ricordiamo quanto abbiamo sofferto a Neuchâtel e abbiamo visto chi ha già lasciato le penne a Thun (Grasshopper e Servette, ndr). Non sottovaluteremo di certo l’avversario, su quel campo abbiamo sempre faticato. Il Thun dispone di molti elementi che hanno giocato in Super League: Gerndt, ma anche i vari Sutter, Castroman, Karlen, Bürki, e altri ancora. Affrontiamo una squadra tosta, ci prendiamo il ruolo di favoriti però sappiamo che dobbiamo avere la testa di chi è conscio di quale battaglia andrà a combattere. Ci assumiamo le nostre responsabilità, ma non possiamo non ricordare quanto ci abbia fatto male la sconfitta di tre anni or sono sullo stesso campo e sempre ai quarti di finale. Siamo coscienti del fatto che non possiamo impattare il confronto in maniera debole, bensì dobbiamo essere aggressivi e più forti di quello che pensano. Conosco a meraviglia il loro allenatore Carlos Bernegger, so che è speciale nel motivare i giocatori. L’ho conosciuto, so quanto possa dare a livello emozionale. Devo essere altrettanto bravo nel motivare i miei ragazzi affinché approccino la partita in maniera decisa».

Il terreno sintetico presuppone un approccio diverso alla partita. «C’è sintetico e sintetico. Cambia anche il modo di prepararsi: a Neuchâtel non lo bagnano, a Berna invece irrorano abbondantemente prima e durante e diventa scivoloso. Nei primi minuti di gioco l’adattamento è mentale e tecnico. Come allenatore chiedo ai ragazzi di non rischiare giocate nei primi minuti, ma di provare passaggi facili per ricavare fiducia e conoscere le condizioni. Sono piccole cose che bisogna chiedere alla squadra per ridurre al minimo il rischio di palle perse».

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