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Croci-Torti: ‘Il Lucerna vale più della classifica che ha’

Secondo il tecnico del Lugano, ‘se abbassiamo i livelli di attenzione e di concentrazione rischiamo di farci male’

4 febbraio 2022
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L’avventura di Mario Frick, nominato prima di Natale quale successore di Fabio Celestini, è tutto sommato iniziata meglio di come il 2021 del Lucerna si era chiuso: 0-3 in casa (risultato maturato però nel finale) contro il Basilea, peraltro una delle due squadre più forti del campionato, ma al termine di una prestazione di buon livello. «Squadra aggressiva – l’ha definita Mattia Croci-Torti, il tecnico del Lugano –, piena di giovani che hanno messo pressione dal primo minuto ai renani, un complesso che si è messo in campo con un rombo molto offensivo con due attaccanti e un numero dieci, capace di giocare sempre in verticale». Resta però il fatto che il Lucerna è fermo a cinque sconfitte nelle ultime sei partite ufficiali, con relativo ultimo posto in classifica con 11 punti, frutto di un solo successo (11esima giornata, 2-0 casalingo ai danni del San Gallo) e otto pareggi. Desolante il bilancio dell’interinato di Sandro Chieffo che ha assicurato la conduzione tecnica fino alla sosta e durato quattro partite: un solo punto (il pareggio in casa del Grasshopper) e tre sconfitte pesanti, condite da una sola rete (1-3 in casa contro il Basilea, 0-4 a Zurigo, 0-2 alla Swissporarena contro il Servette).

Per il Lugano di Mattia Croci-Torti, per contro, il punto di partenza è la sconfitta di misura di Berna, contro lo Young Boys. Due squadre in due momenti in netto contrasto. Da una parte una squadra in fiducia, reduce da un girone di andata da record e da un avvio di 2022 tutto sommato positivo, al netto del risultato sfavorevole. «Se le cose fossero andate al meglio – ha però puntualizzato il mister – avremmo portato a casa da Berna un risultato positivo. Sono sicuro che se la squadra, oltre all’atteggiamento, ci avesse messo anche quel pizzico di qualità in più, avremmo fatto qualcosa di importante».

Validi innesti

Il Lugano, inoltre, ha dato una rinfrescata alla rosa privandosi di Lungoyi, Abubakar e Monzialo, con tutto il rispetto figure non esattamente centrali nel progetto di crescita bianconero, e inserendo elementi promettenti e di prospettiva come Adrian Durrer, oppure sui quali già si può puntare, quali Maren Haile-Selassie, Ignacio Aliseda, Milton Valenzuela (in attesa del transfer) e l’ultimo arrivato, quel Kevin Rüegg giunto a Cornaredo in prestito dal Verona, a lungo titolare dello Zurigo e della Nazionale rossocrociata U21 prima del grande salto in serie A nell’estate del 2020 (solo 7 apparizioni).

Abubakar è il fiore all’occhiello del mercato del Lucerna, gruppo al quale Frick ha cercato di dare una sferzata dando fiducia al 18enne difensore Luca Jaquez e al 19enne Ardon Jashari. Il mercato ha portato alla Swissporarena giocatori di un certo livello che si aggiungono a un contingente con alcune individualità interessanti. Tanto interessanti da chiedersi per quale motivo una squadra così bene attrezzata sia in fondo alla classifica.

Dal canto suo, il Lugano è confrontato con una classifica che sorride e con un unico fattore che genera pressione, la voglia di restare a contatto con il terzetto di testa per inserirsi nella lotta per i quartieri alti. Con un occhio di riguardo, naturalmente, anche alla Coppa Svizzera, l’obiettivo stagionale dichiarato. «La sfida di domenica è delicata perché se guardo al reparto offensivo, ritengo che il Lucerna sia la seconda squadra più forte del campionato. Quando hai Sorgic, Schürpf, Ugrinic, Ndenge, Tasar, Campo e ora anche Abubakar disponi di elementi che possono sempre metterti in difficoltà. Nel girone di andata qualcosa non è funzionato, ma se analizzi la loro rosa è difficile immaginarti la classifica attuale. Ecco perché lo scontro di domenica è delicato. Se abbassiamo i livelli di attenzione e di concentrazione rischiamo di farci male. Dobbiamo riportare in campo l’atteggiamento che ho visto in settimana negli allenamenti e che si era visto a Berna».

Con Sabbatini e Custodio

Rispetto a Berna il Lugano recupera Sabbatini e Custodio che erano squalificati. «Sono due elementi molto importanti a livello tecnico, tattico ma soprattutto sul piano della personalità: ne hanno tantissima e in molti frangenti contro l’Yb si è notata la loro mancanza. Per quanto attiene agli infortunati, Maric (Covid) e Facchinetti (operazione al ginocchio) stanno recuperando. Muci è entrato nel finale contro l’Yb dopo che aveva svolto un solo allenamento con la prima squadra. In questo senso abbiamo dato un po’ di vivacità alla nostra panchina. Purtroppo Stefano Guidotti si sottoporrà a un intervento chirurgico martedì mentre Amoura sarà assente per diverse settimane. Quanto ad Aliseda, che la scorsa settimana ha preso un duro colpo in allenamento, ha giocato a Berna non al meglio e in questi giorni non si è ancora allenato. Speriamo di poterlo recuperare in extremis. Rüegg si è sempre allenato con il Verona, ma gli mancano ritmo e minuti in campo. Pur non amando le rose troppo ampie, sono dell’idea che i giocatori forti siano sempre benvenuti. Inoltre avevamo bisogno di un terzino destro, ruolo nel quale avevo adattato Hajrizi. Kevin può essere utile anche a centrocampo (in cui mancano Guidotti e Belhadj) e fungere da difensore centrale all’occorrenza».

L’impegno di Coppa di giovedì a Thun non sarà una distrazione? «A quella sfida arriviamo al meglio se vinciamo la partita di domenica. Dobbiamo arrivare a Thun con un risultato positivo alle spalle per avere ancora più consapevolezza e maggiori certezze possibili. È inutile nascondersi e sostenere che quella di giovedì sarà una partita normale. Ogni ticinese e ogni svizzero tiene tantissimo alla Coppa. Con queste parole non credo di mettere troppa pressione ai ragazzi. Anzi, a volte è giusto far alzare il livello di attenzione su certe scadenze».

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