Calcio

Capitan Magnetti è pronto per altre battaglie

L'emergenza sanitaria ha convinto il 35enne a vestire per un'altra stagione (la settima) la maglia dell'Acb: 'Non potevo finire così, cercheremo l'impresa'

20 luglio 2020
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Gaston Magnetti e il Bellinzona. Un binomio che dura ormai da cinque stagioni consecutive e destinato a proseguire per un altro anno visto il rinnovo del contratto tra la società granata e il 35enne argentino, capitano e simbolo di un Acb di cui aveva difeso i colori già per una stagione e mezza tra il 2012 e il 2013 (in mezzo alle due esperienze a Chiasso). La compagine allenata da Valerio Jemmi ha ripreso ad allenarsi da una ventina di giorni in vista del nuovo campionato di Promotion League che per i ticinesi dovrebbe cominciare (Coronavirus permettendo) sabato 15 agosto al Comunale contro il Rapperswil e l’attaccante numero 23 è ansioso di tornare a giocare e dare battaglia.

«Vedo un gruppo molto motivato e non potrebbe essere altrimenti – spiega l'ex giocatore anche del Kriens, capocannoniere del passato campionato troncato a metà dall'emergenza sanitaria con 12 reti in 17 partite –. Dopo una sosta così lunga, tutti noi abbiamo una grande voglia di scendere in campo».

La sospensione della stagione è arrivata proprio nel momento in cui i ticinesi stavano attraversando un ottimo momento, caratterizzato da un filotto di quattro risultati utili consecutivi. Sarà quindi importante ritrovare in fretta le migliori sensazioni, approfittando dei pochi cambiamenti avvenuti a livello di organico... «Penso sia stato importante confermare lo zoccolo duro. Creare un gruppo solido nel calcio non è semplice e noi abbiamo la fortuna di conoscerci e di giocare insieme da tempo. Ritengo che, in questo senso, la società abbia attuato una strategia intelligente. Adesso sta a noi dimostrare di essere all’altezza».

'Importante partire meglio dello scorso anno'

Il campionato come detto inizierà a metà agosto e l’obiettivo è quello di farsi trovare subito pronti... «L’anno scorso abbiamo dovuto affrontare tante partite in trasferta nei primi turni (a causa dei lavori di rifacimento del Comunale, ndr) e questo ci ha un po’ penalizzati. Speriamo in un avvio più favorevole. Partire bene, facendo diversi punti, costituirebbe una bella iniezione di fiducia».

Anche per la stagione imminente sarà importante poter contare sull’appoggio del pubblico e non a caso oggi, seppur tra diverse incertezze e restrizioni di cui tenere conto, è partita la campagna abbonamenti... «I nostri tifosi sono davvero il nostro dodicesimo uomo-. Ci sono sempre stati vicini, in qualsiasi situazione, sia al Comunale, sia fuori casa. Il loro appoggio è fondamentale e ci dà degli stimoli in più. E sono sicuro che sarà così anche in questa stagione».

Ieri accolto come un figlio, oggi capitano e leader

Sei stagioni, oltre 100 reti segnate (112 in 162 partite secondo il sito transfermarkt.com) e tante battaglie. Il rapporto che unisce  Magnetti al mondo granata è forte e sincero... «Qui a Bellinzona mi hanno accolto come un figlio, fin dal primo giorno, e questo per me vale tantissimo. Sono molto legato a questa realtà. Ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo. Ogni rete che ho realizzato in questi anni, ogni esultanza, mi hanno avvicinato di più alla gente e sono davvero contento di poter disputare ancora un campionato. Credevo che la stagione 2019-2020 sarebbe stata la mia ultima, e l’ho vissuta come tale. Poi c’è stata l’interruzione. Mi ha fatto riflettere. Non volevo che finisse così, senza un’ultima partita al Comunale e la possibilità di salutare i tifosi. Tifosi assieme ai quali quest’anno tenteremo di compiere un’altra impresa (la promozione in Challenge League, ndr)».

Essere il capitano non è soltanto un onore, ma comporta anche una grande responsabilità... «Accetto volentieri i miei doveri e tento sempre di essere positivo. Cerco inoltre di dare qualche consiglio ai più giovani e di aiutarli a inserirsi. È normale che sentano la pressione, ma non devono farsi bloccare da un’ansia eccessiva».

35 anni e (non) sentirli

Per poter giocare fino a 35 anni è necessario impegnarsi, trovare sempre nuovi stimoli e porsi traguardi importanti... «Bisogna partire per cercare di essere protagonisti, sia come squadra sia come singolo. Alla mia età devo lavorare duramente per poter reggere il ritmo di chi ha magari quindici anni in meno di me. Nel corso della mia carriera, fortunatamente, non ho mai avuto grossi problemi fisici, nonostante il mio ruolo di attaccante preveda sempre contrasti duri da parte dei difensori avversari».

La scelta di proseguire per un altro anno è figlia anche dell’appoggio ricevuto... «Mia moglie, che ringrazio, sostiene la mia decisione e questo per me è fondamentale. Senza di lei non avrei potuto compiere questo passo».

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