Calcio

Bellinzona, il processo Fifa va avanti a rilento

Dopo la sospensione di lunedì, questa mattina di sono presentati in Tribunale la metà degli imputati. Aleggia lo 'spettro prescrizione', previsto per fine aprile

11 marzo 2020
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Prosegue, ma a rilento, il processo ripreso questa mattina, mercoledì, davanti al Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona nei confronti di quattro ex dirigenti del mondo del pallone. La presidente della corte Sylvia Frei ha chiesto oggi nuovi accertamenti sulle condizioni di salute di un imputato.

Dopo il rinvio di lunedì, il primo giorno di udienze nel processo per lo scandalo finanziario relativo ai Mondiali di calcio giocati in Germania nel 2006 non ha tuttavia portato nuovi risultati.

Davanti al Tpf si sono presentati l'ex segretario generale della Fifa Urs Linsi e l'ex presidente della Federazione di calcio tedesca (Dfb), Wolfgang Niersbach. Non è invece ancora chiaro se l'ex segretario generale della Dfb, Horst R. Schmidt, sia idoneo a prender parte al dibattimento. Lo stesso vale per l'altro ex presidente Theo Zwanziger.

Il primario di medicina interna dell'ospedale regionale di Bellinzona, convocato come testimone, ha affermato che Schmidt era idoneo a viaggiare. Il medico non è tuttavia stato in grado di valutare in modo definitivo la sua idoneità a partecipare al processo.

Il processo si è svolto a porte chiuse a causa dell'emergenza per il coronavirus. Sono ammessi i giornalisti, i quali possono seguire il dibattimento in diretta video da un'aula adiacente.

Visto lo stato di necessità dichiarato nel cantone Ticino, a partire da domani soltanto 50 persone potranno seguire le udienze, compresi il personale di sicurezza, gli avvocati e i giornalisti. È quindi possibile che non tutti i rappresentanti della stampa saranno autorizzati ad entrare.

Zwanziger, Schmidt e Linsi sono accusati di truffa, Niersbach di complicità nella truffa. I reati andranno in prescrizione alla fine di aprile, ciò che mette il Tribunale penale federale sotto pressione. I funzionari della Dfb erano nel presidio del Comitato organizzatore della Coppa del Mondo 2006 in Germania. Secondo l'atto d'accusa della Procura federale, i due funzionari tedeschi avrebbero pagato, con l'aiuto di Linsi, un prestito contratto privatamente da Franz Beckenbauer con l'allora presidente del consiglio d'amministrazione di Adidas, Robert Louis-Dreyfus, con soldi della Federazione attraverso un conto Fifa.
 
 

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