Calcio

Grasshopper, obiettivo pronta risalita

Il presidente Rietiker indica la via: subito la Super League, sana gestione finanziaria e nuove strategie operative. Avviata un'inchiesta contro gli hooligans

(Keystone)
13 maggio 2019
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«Potete anche definirmi rammollito, ma non ci siamo prostrati o genuflessi davanti ai tifosi. In quel momento, si è trattato di smorzare la tensione».

In carica da meno di due mesi, il presidente del Grasshopper Stephan Rietiker ha voluto giustificare così il comportamento della sua squadra sabato, costretta a cedere al ricatto della frangia più violenta del suo tifo che ha preteso che i giocatori si togliessero la maglia in quanto indegni di indossarla. Per Rietiker, la seconda interruzione di una partita in due mesi causata dagli ultras è anche una questione «politica e sociale. In Germania, o in Inghilterra, quella gente finirebbe in prigione».

La procura di Lucerna ha avviato un'indagine contro gli hooligans in questione (sospetta coazione). Alcuni di loro, col volto coperto, avevano scavalcato le recinzioni e tentato di invadere il campo. Le autorità stanno valutando se con le loro azioni i tifosi abbiano avuto altri comportamenti penalmente rilevanti. Oltre alla normale sicurezza, a Lucerna è intervenuta anche la polizia, per evitare una vera invasione e proteggere l'incolumità dei calciatori.

Il presidente delle cavallette pretende che responsabili politici, Swiss Football League e club agiscano in direzione di una soluzione al problema della violenza negli stadi «a cavallo tra il dialogo e la repressione». Quanto alla retrocessione, Rietiker, medico e colonnello dello Stato maggiore dell'esercito, vi vede un’opportunità da cogliere «per ristrutturare il club dalle fondamenta», operazione affidata alle competenze della società di gestione che fa capo a Bernhard Heusler e Georg Heitz, l’ex presidente e l’ex direttore sportivo del Basilea, chiamati a definire la nuova politica societaria in ambito sportivo, amministrativo ed economico, con l’obiettivo dichiarato di una pronta risalita. Sotto esame è già finita la cifra (1,6 milioni di franchi) che viene annualmente destinata al finanziamento del Campus di Niederhasli che ospita le squadre e l’attività del settore giovanile. Tale importo verrà ridimensionato, posto che l’obiettivo resta il reperimento di nuovi sponsor e investitori.

È inoltre partita la caccia a un direttore sportivo e a un manager (l’amministratore delegato Manuel Huber è dimissionario). Il budget (quello attuale è di 20 milioni, con un deficit strutturale di 8), non è ancora stato fissato. L’obiettivo? Limitarsi agli interventi che sono necessari. Il motto, banalizzando un po’ i termini economici della questione, è “maggiori ricavi a fronte di spese al ribasso”. Rietiker, infine, non teme la disaffezione ulteriore di un pubblico già di per sé freddino. «I tifosi veri avranno la possibilità di dimostrarci che sono con la squadra nonostante la Challenge League».

Quanto alla scelta di continuare a lavorare con il tecnico Uli Forte, al quale non è riuscita la peraltro complicata operazione-salvezza, Rietiker ha detto che «l'allenatore ha la mi fiducia, e quella della proprietà».

Nell'edizione de laRegione di domani l'analisi di Max Kern, inviato di lunga data sul fronte del Gc (da 33 anni è al seguito delle cavallette).

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