Calcio

Djuric a morire

Il Neuchâtel Xamax protagonista di un grande 2019 al quale ha contribuito il rientro del difensore ticinese

Keystone
24 aprile 2019
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La conquista di tre punti sabato contro il Grasshopper ancora non sarebbe sufficiente a soddisfare le esigenze della matematica ma, de facto se non de iure, per lo Xamax significherebbe raggiungere il primo obiettivo stagionale: evitare la retrocessione diretta. E, con un piccolo aiuto da parte del Sion, impegnato a Zurigo, i neocastellani potrebbero ritrovarsi sopra la riga dello spareggio per la prima volta dalla 4ª di campionato. Un risultato che in pochi, anche solo a Natale, si sarebbero immaginati... «A dicembre tutti ci davano per spacciati – commenta Igor Djuric, da poco tornato titolare dopo un brutto infortunio –. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di andare avanti partita dopo partita. Il nostro obiettivo primario è di staccare il Grasshopper, ma è ovvio che quando ti ritrovi a due punti dall’ottava un pensierino alla salvezza diretta ci sta tutto. Al momento, però, navighiamo in un limbo nel quale siamo ancora costretti a guardarci sia alle spalle, sia di fronte».

Da sabato in avanti, però, gli equilibri potrebbero definitivamente mutare: con 12 punti di vantaggio e 15 ancora disponibili, per il Gc la sentenza di condanna andrebbe di fatto agli atti... «Abbiamo sempre creduto nella possibilità di salvarci. Ci siamo fatti un esame di coscienza e ci siamo detti che non potevamo essere diventati dei brocchi nel giro di sei mesi. Alzare bandiera bianca avrebbe significato gettare alle ortiche tutto quanto fatto lo scorso anno, per cui ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a lavorare ancora più duramente».

E i risultati hanno dato ragione alla nuova filosofia. Nel 2019 lo Xamax ha conquistato 19 punti e meglio hanno fatto soltanto lo Young Boys (29) e il Basilea (26). Un cambio di marcia al quale non è estraneo l’arrivo in panchina di Stéphane Henchoz... «La scelta della società è stata lungimirante, lui era l’unico in grado di tirarci fuori dal buco nero nel quale ci eravamo ficcati. Conosce tutti da tre anni, sa vita e miracoli di ogni giocatore, sa come mettere in campo la squadra per sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno».

Nel passaggio da Decastel a Henchoz sono mutate parecchie cose... «In primo luogo sono cambiati completamente gli allenamenti, adesso sono più intensi e aggressivi. Inoltre, siamo passati a una difesa a tre, con una marcata attenzione alla fase difensiva: proprio qui sta il segreto della nostra ripresa, perché nel girone d’andata avevamo subito 42 reti (2,33 a partita), mentre nel 2019 siamo fermi a 14 (1,16 a partita). Per noi è fondamentale riuscire ad essere solidi dietro, in quanto con i giocatori di classe sui quali possiamo contare in fase offensiva un golletto riusciamo sempre a piazzarlo».

Come accaduto, ad esempio, lunedì nella vittoria casalinga contro i campioni dello Young Boys... «E non pensate che loro siano venuti a Neuchâtel in gita premio per la riconquista del titolo... Si sono presentati con tutti i titolari in campo e un terzetto d’attacco formato da Nsame, Hoarau e Assalé, non esattamente lo schieramento ideale per chi intende prendere sottogamba l’impegno. I gialloneri andavano in rete da 60 partite e l’aver tenuto inviolata la nostra porta è un dato significativo. Tra l’altro, questa vittoria rappresenta di certo un brutto colpo anche per il morale del Gras-shopper».

Un Neuchâtel Xamax che viaggia a pieno regime, dunque. Un Neuchâtel Xamax che, però, sa già di doversi accomiatare dal principale artefice della “remuntada”: Henchoz, infatti, non è stato riconfermato per la prossima stagione e al suo posto arriverà Joël Magnin... «Il nostro compito è di concentrarci su quanto avviene in campo in queste ultime partite e garantirci la salvezza. Ciò detto, ammetto che l’ambiente sia rimasto stupito dalla decisione della dirigenza. Lo stesso Henchoz non l’ha presa proprio bene, ma dopo un paio di giorni dall’annuncio ci siamo ritrovati nello spogliatoio, abbiamo avuto un colloquio e, alla fine, è stato deciso di tirare una riga su quanto avvenuto e concentrarci su quello che è l’unico obiettivo per giocatori, mister e dirigenti: la permanenza in Super League. Inutile piangersi addosso, cerchiamo di ottenere il maggior numero possibile di punti e a fine stagione tireremo le somme».

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