Calcio

Inseguendo un sogno

La U21 di Lustrinelli nel 2021 sogna di emulare l'exploit di realizzato dieci anni prima dalla selezione di Tami

Ti-Press
15 dicembre 2018
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Quando nel 2021 dodici squadre si ritroveranno in Ungheria e Slovenia per giocarsi il titolo Europeo U21, saranno trascorsi esattamente dieci anni dall’exploit della selezione di Pier Tami che in Danimarca aveva conquistato la medaglia d’argento, battuta in finale dalla Spagna. Da lì in avanti, il calcio giovanile rossocrociato ha conosciuto un periodo di magra che perdura tutt’ora, con la deludente campagna per gli Europei della prossima estate. Da pochi giorni il selezionatore Mauro Lustrinelli è a conoscenza degli avversari che i suoi ragazzi affronteranno sulla strada di Ungheria/Slovenia, il più temibile dei quali è senza dubbio la Francia... «È un gruppo interessante. Incontriamo una delle squadre più forti in circolazione, quella Francia qualificata per la fase finale dei Mondiali U20 e dell’Euro U21. Contro i “galletti” abbiamo però sempre disputato buone prestazioni, per cui sarà una bella sfida. La Svizzera ha affrontato il sorteggio in terza fascia e davanti a noi abbiamo pescato la Slovacchia, compagine alla nostra portata. Il girone sarà completato da un blocco dell’Est, con Georgia e Azerbaigian, e dal Liechtenstein». Per volare in Ungheria e Slovenia occorrerà battere la Francia... «Passa la prima dei nove gironi, mentre le migliori due seconde si affronteranno in uno spareggio per l’ultimo posto a disposizione (due sono riservati ai Paesi ospitanti). Saranno 10 partite e 10 finali, non esiste margine di errore, bisognerà sempre vincere. La Svizzera è entrata nel sorteggio quale numero 26 del ranking: qualificarsi vorrebbe dire compiere un vero exploit, andare al di là dei nostri limiti». L’ultima campagna europea è stata decisamente frustrante, con il quinto posto finale. Vuol dire che la Svizzera ha perso quella capacità di sfornare talenti che le aveva permesso di conquistare Europeo e Mondiale U17 e l’argento U21? «Dieci anni fa avevamo approfittato dello sviluppo di un concetto di formazione all’avanguardia, ma nel frattempo anche altre nazioni hanno lavorato con profitto. Inoltre, dobbiamo capire che per la Svizzera l’essere ai vertici internazionali rappresenta l’eccezione, non la norma. La nostra coperta è indubbiamente corta rispetto alle potenzialità di altre nazioni, come ad esempio la Francia. Senza dimenticare – ed è successo pure nell’ultima campagna – che la U21 fornisce molti giovani alla prima squadra (di recente sono partiti Zakaria, Fernandes, Embolo, Elvedi...), ciò che rende più difficile l’ottenimento di risultati. Nel 2011 Tami aveva potuto approfittare di una generazione eccezionale, con i vari Xhaka, Shaqiri, Sommer, Mehmedi, ma è vero che di recente le selezioni dalla U17 alla U21 hanno trovato maggiori difficoltà nell’ottenere risultati a livello internazionale. Ripeto: non possiamo pensare di rimanere costantemente ai vertici: alla luce di un bacino nel quale pescare sicuramente più piccolo rispetto ad altre realtà, exploit come quello del 2011 sono ipotizzabili non più di una volta ogni decennio». Non resta, insomma, che aspettare la covata buona... «L’aspetto positivo è che, rispetto al passato, tantissimi ragazzi giocano in maniera costante in Super e Challenge League. La decisione della federazione di voler incentivare i club a schierare giocatori giovani ha dato i suoi frutti. Anche se vi sono ancora ragazzi che partono troppo presto verso l’estero, dove il rischio di non giocare è molto elevato. Tra l’altro, non è detto che tutti maturino alla stessa età: mi ricordo, ad esempio, che quando Akanji giocava con la U21 era visibilmente acerbo, non ancora pronto al salto di qualità. E adesso è diventato uno dei centrali più forti del Continente». La nuova U21 ha già preso il via... «Approfittando della mancata qualificazione agli Europei, abbiamo iniziato con sei mesi d’anticipo. In novembre siamo andati in Spagna, a marzo affronteremo Italia e Croazia, poi in giugno ci sarà un ultimo test prima del via delle qualificazioni nel mese di settembre». Negli ultimi tempi l’apporto del Ticino è stato deficitario... «Per il momento l’unico inserito nella lista allargata di 50 nomi è Eris Abedini del Lugano».

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