Calcio

Anche in autunno due reti possono fare primavera

Il brasiliano Junior protagonista della vittoria del Lugano contro il San Gallo: 'È stata dura, ma ho sempre creduto nelle mie capacità'. E domani arriva il Thun

27 ottobre 2018
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La prima rondine in cielo non fa mai primavera, proprio come un giorno di (relativo) freddo in questo pazzo autunno non preannuncia l’arrivo dell’inverno. Ci vorrà ben altro di una partita da applausi, coronata da due reti decisive, per sancire la completa “guarigione” di Charlinhos Junior, passato nel giro di poche settimane da uomo mercato del Lugano a insondabile mistero. Ma il brasiliano è sulla strada buona e proprio contro il San Gallo, per la prima volta in stagione, il pubblico di Cornaredo si è potuto gustare la versione migliore del suo fantasista, quella fatta di dribbling, gol e giocate importanti... «Ogni partita è diversa da quella precedente. Accetto il fatto che non stavo attraversando un momento felice, ma il calcio è così, bisogna saper rialzare la testa. E, soprattutto, lavorare assieme ai compagni, perché soltanto così si raggiungono traguardi individuali e di squadra. La prestazione di domenica è lo specchio di quanto fatto, tutti assieme, sul campo. Devi sempre avere fiducia in te stesso e io, nelle mie capacità ho sempre creduto». Il rinnovo del contratto a inizio stagione sembrava avesse tolto mordente al 24enne sudamericano... «Il contratto non c’entra nulla. Sono il primo a sapere che l’inizio di campionato non è stato all’altezza delle aspettative e non voglio certo accampare delle scusanti. È però vero che la preparazione estiva è stata turbata dai postumi dell’infortunio subito nel finale della scorsa stagione. In Brasile mi sono sottoposto a molte sedute di fisioterapia e al rientro in Svizzera ho portato con me il preparatore atletico che di norma mi segue quando sono in vacanza a casa. Purtroppo, però, in Brasile non mi sono potuto allenare e al mio ritorno non sono riuscito a recuperare il tempo perso, ciò che mi ha portato alle prime partite senza il ritmo giusto. Pian piano sono riuscito a recuperare il tempo perso». Le prestazioni offerte, chiaramente al di sotto delle aspettative, non sono state facili da digerire... «Stavo molto male, perché sapevo che quello non era il vero Junior, che io potevo fare assai di più. Sono sempre stato critico con me stesso, pongo l’asticella in alto e voglio continuare a migliorarmi». Adesso per Junior inizia un nuovo campionato, basato sulla consapevolezza di aver ritrovato, almeno in parte, un estro calcistico da vero brasiliano... «Assolutamente sì, riparto dalle due importantissime reti firmate contro il San Gallo per ricostruire al meglio la stagione. A dire il vero, non sono quel tipo di calciatore che vive per i gol. Per me l’importante è uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto. Proprio come successo contro il San Gallo». La rinascita di Junior la si deve anche alla mano di Celestini, che lo ha piazzato là davanti a far coppia con Gerndt, con Bottani a supporto... «Giocare con Alex e Mattia è troppo facile, sono giocatori di grande classe, in grado di rendere tutto facile per i compagni di squadra. Questa loro capacità mi ha permesso di fare il mio gioco e di rendere al meglio». Guillermo Abascal, in questo senso, chiedeva compiti più precisi anche agli attaccanti... «Pure Celestini vuole che si lavori per la squadra, facendo pressione sull’avversario, rientrando in fase difensiva, ripartendo in velocità. Ma quando siamo là davanti è stato molto chiaro: fate ciò che sapete fare meglio, cioè inventare calcio. Credo sia sotto gli occhi di tutti come il Lugano abbia cambiato filosofia con l’arrivo del nuovo tecnico: in difesa abbiamo avuto più intensità, concedendo al San Gallo pochissime occasioni, poi li abbiamo sorpresi con attaccanti che in tre-quattro passaggi erano in grado di arrivare davanti la portiere». Adesso, però, bisogna confermare contro il Thun... «Un avversario che gioca in maniera molto diversa rispetto al San Gallo. Loro aspettano per poi ripartire in contropiede. Conosciamo molto bene le caratteristiche dei bernesi e sappiamo che spetterà a noi fare più possesso palla e comandare la partita. Dovremo farci trovare pronti per questo nuovo approccio. Credo che questo Lugano sia in grado di mutare fisionomia a dipendenza delle necessità imposte dall’avversario di turno. Ma queste, ovviamente, sono scelte che spettano a Celestini, perché lui sa qual è il valore del parco umano a sua disposizione». Con il nuovo tecnico Junior ha parlato a lungo... «A Celestini piace tenere un contatto diretto con i calciatori, per noi è importante perché ti fa sentire vicino lui e lo staff». Top-secret, però su cosa i due si sono detti... «Sono cose che rimangono tra lui e me». Saperlo, in fondo, conta poco: l’importante è che le parole del tecnico romando siano riuscite a provocare il tanto atteso déclic nelle prestazioni del brasiliano...

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