Al termine di una bella partita tattica e maschia, i bianconeri – alla prima vera occasione – trovano il gol che decide la contesa e il quarto posto

Ottimo affare del Lugano, che al Letzigrund trova un successo importantissimo – visto che gli regala addirittura un doppio balzo in classifica – al termine di una partita di rara intensità, giocata con grande abnegazione sia dai bianconeri sia dallo Zurigo. Quando manca una sola giornata alla chiusura della prima fase del campionato, i sottocenerini salgono al quarto posto, anche grazie all’inattesa e pesantissima sconfitta interna contro il Lucerna da parte dello Young, prossimo avversario degli uomini di Croci-Torti.
Una gara di grande intensità
Il primo tempo del Letzigrund, malgrado il freddo artico e l’assenza quasi totale di vere occasioni da rete, è quanto di più coinvolgente visto in questa prima parte di stagione: partita maschia, giocata soprattutto nella zona mediana del campo, estrema attenzione, contrasti duri comesidéve, nessuna manfrina da parte di alcuno e diversi cartellini, ma distribuiti solo quando è il caso da un arbitro – Gianforte – che interpreta e gestisce al meglio la contesa, consentendo che la forza fisica possa venire espressa, come succedeva abitualmente nel calcio fino a qualche anno fa, prima che regole eccessivamente repressive prendessero il sopravvento.
Qualcuno si sarà senz’altro lamentato per la mancanza del cosiddetto spettacolo, ma davvero da tempo non si vedeva una garra così coinvolgente. Il Lugano si è fatto preferire nel primo quarto d’ora (oltre il 70% di possesso palla nell’abbrivio di gara), mentre i padroni di casa sono stati più attivi a partire dal 20‘ ma, come detto, la bellezza di questi primi 45’ albergava più che altro nei duelli, nei raddoppi, nelle entrate muscolari ma non vigliacche. Per la cronaca spiccia, segnaleremo una singola conclusione pericolosa, giunta ormai al terzo minuti di recupero: lo zurighese Phaëton scaglia un destro abbastanza velenoso dalla linea di gesso dei 16 metri che Saipi, con la complicità del palo, neutralizza.
Viste le ammonizioni comminate già nella prima metà di gara – ma anche a causa di qualche problema fisico (ad esempio Lukas Mai) – i due tecnici Croci-Torti ed Hediger cominciano a operare qualche avvicendamento già durante l’intervallo, ma (Gott sei dank) il canone del match non muta, visto che si prosegue soprattutto sulle note dell’agonismo e della tattica rigorosa più che sugli acuti della tecnica. Le uniche concessioni alla variazione, verso l’ora di gioco, giungono da Croci-Torti, che toglie Koutsias e Dos Santos per dare campo a Steffen e Mahou.
La magia giunge oltre il 90’
Nell’ultmo terzo di partita, inevitabilmente, le squadre tendono ad allungarsi un po‘, e dunque si vede qualche occasione in più, ma comunque nulla di veramente rilevante, niente insomma in grado di mettere davvero in difficoltà i due portieri. Tranne – naturalmente – un paio di volte Brecher, che dapprima sventa volando sulla sinistra una deviazione acrobatica di Behrens ben servito da Cimignani (71’), mentre in seguito nulla può contro la bellissima triangolazione fra Cimignani, Bislimi e Behrens, col centravanti tedesco che, ormai al 91‘, da due passi sigla il gol che decide il match del Letrzigrund. In seguito, da annotare c’è solo l’espulsione del neoentrato tigurino Odera che, ancor prima di toccare il suo primo pallone, rifila una gomitata in faccia a Zanotti e giustamente viene cacciato dal terreno di gioco.
Davvero una notevole prestazione quella fornita mercoledî sera dai bianconeri, che si sono mostrati compatti e concreti, solidali, pronti al sacrificio e pure in notevole condizioni atletiche, alla faccia della temperatura rigidissima sulla riva della Limmat e, soprattutto, malgrado gli ormai cinque mesi di intensa attività. Certo, al contrario di quanto visto domenica scorsa contro il Servette, si è visto un solo gol e, come detto, la gara non è certo stata spettacolare, ma coach Croci-Torti non potrà che essere felice delle risposte avute dai suoi uomini nelle ultime due uscite, dopo un mese in cui si era sofferto parecchio.
Come detto, serata di riconciliazione con il gioco per chi il football lo vede in un certo modo e, soprattutto, missione compiuta da parte del Lugano, che esce vincitore dal campo di una delle squadre più in forma del momento e riesce, in un colpo solo, a salire dalla sesta alla quarta posizione in classifica, in vista dell’ultimo impegno prima della pausa, in cartellone come detto domenica pomeriggio a Cornaredo contro lo Young Boys.
Zurigo - Lugano 0-1 (0-0)
10'348 Spettatori - Arbitro Gianforte.
Reti: 91‘ Behrens 0-1.
Zurigo: Brecher; Kamberi, Vujevic, Sauter, Ligue (46’ Volken); Zuber (93‘ Perea), Reichmuth, Tsawa (64’ Krasniqi); Emmanuel (60‘ Reverson); Kény, Phaëton (93’ Odera).
Lugano: Saipi; Zanotti, Mai (46‘ Kelvin), Papadopoulos, Martim Marques (70’ Brault-Guillard); Grgic, Bislimi; Cimignani (99‘ Maslarov), Daniel Dos Santos (60’ Mahou), Koutsias (60‘ Steffen); Behrens.
Note: Espulso al 97’ Odera (rosso diretto). Ammoniti: 12‘. Vujevic, 23’ Grgic, 35‘ Mai, 40’ Ligue, 76‘ Kény, 97’ Saipi.