Calcio

L'Acb ritrova la Coppa, Tirapelle chiede realismo e umiltà

Sabato alle 17.30 i granata ospiteranno al Comunale i pari categoria dell'Yf Juventus per i 32esimi. È l'occasione per riscattare l'ultima sconfitta.

16 agosto 2018
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Due anni fa l’avventura si era arenata ai 16esimi di finale contro lo Zurigo (0-2), mentre nella scorsa stagione il nome del Bellinzona non figurava nel tabellone principale. I granata ripartono dunque dal successo per 4-1 ottenuto a Conthey nella stagione 2016-17, ultima vittoria ottenuta in Coppa Svizzera. E lo fanno ospitando sabato al Comunale lo Young Fellows Juventus... «Un avversario di pari categoria per nulla facile – commenta Luigi Tirapelle, tecnico dei granata –. È una squadra che sa giocare, che non butta mai via il pallone e che può contare su un tecnico furbo e scafato (Salvatore Andracchio). Dovremo essere bravi nel gestire i momenti importanti della partita e a giungere all’appuntamento con freschezza mentale, brillantezza e cattiveria agonistica, per poi sfruttare al meglio il vantaggio di giocare al Comunale».

A proposito di freschezza mentale, c’è da capire quali strascichi ha lasciato la prima sconfitta, quella di domenica a Münsingen... «La stiamo metabolizzando. Ci abbiamo indubbiamente messo del nostro, ma un certo peso l’ha avuto pure il fatto che si trattava della terza partita settimanale, con due trasferte lunghe e due impegni contro compagini U21 (Basilea e Zurigo), molto dispendiosi dal profilo energetico. Inoltre, per Münsingen siamo partiti alle 7 di mattina e abbiamo giocato alle 14.30 sotto un sole bestiale. La prima sconfitta stagionale deve servirci da stimolo ulteriore per superare il turno in una competizione alla quale noi come squadra, ma anche tutta la dirigenza, teniamo moltissimo».

Guardando ai primi risultati sembrerebbe che il salto di categoria non abbia influito sul rendimento della squadra... «Non dobbiamo commettere l’errore di passare il tempo a specchiarci per il solo fatto di aver vinto i primi due impegni. Occorre essere realisti, ogni partita sarà apertissima e se non ci mettiamo approccio e qualità giusti diventiamo una squadra “normale”. Siamo contenti per come è cominciata la stagione, ma nel contempo non ci dobbiamo illudere che tutto sia facile e regalato. A Münsingen abbiamo avuto la conferma che se non scendi in campo al 100% delle possibilità puoi perdere con chiunque, anche con squadre chiaramente alla tua portata».

Va per altro tenuto in debita considerazione il fatto che quest’anno il Bellinzona è impegnato in una categoria superiore, appena uno scalino al di sotto della Swiss Football League. Di conseguenza, il livello si è notevolmente alzato... «La principale differenza riscontrata in questo abbrivio di stagione è rappresentata dal fatto di trovare squadre sempre meglio organizzate a livello tattico. Senza dimenticare l’aspetto atletico, cresciuto di qualità sia nella corsa, sia nel contrasto fisico. E pure il livello tecnico si è sensibilmente alzato, per cui rispetto alla Prima Lega il cambiamento è davvero importante. Il Bellinzona possiede le caratteristiche per adattarsi alla nuova realtà, ma per sublimarle deve riuscire a scendere in campo, domenica dopo domenica, con il giusto atteggiamento».

Tre turni di campionato rappresentano un campione piuttosto limitato sul quale stilare delle proiezioni valide per l’intera stagione. Un’idea su quello che può essere il posto del Bellinzona in Promotion League, Luigi Tirapelle se l’è però fatta... «Considero che al momento attuale vi siano tre o quattro squadre con potenzialità superiori alle nostre. Anche perché si tratta di club come Yverdon, Stade Nyonnais e Köniz, in grado di garantire ai giocatori uno statuto da professionisti. Inoltre, vi è la parziale sorpresa dello Stade Losanna, al comando della classifica a punteggio pieno. Noi ci possiamo collocare proprio alle spalle di questo primo gruppetto e dovremo essere bravi a rimanere con loro il più a lungo possibile, cosa per nulla scontata. Tra qualche settimana sarà possibile avere un quadro più preciso della situazione e le conseguenti considerazioni avranno maggiore attendibilità. Al momento è difficile dire quale sia il nostro effettivo valore, ma spero che ci si possa collocare alle spalle delle prime 4-5 squadre. È nostro desiderio arrivare il più in alto possibile, ma obiettivamente tutti sono consci del fatto che per noi questo sarà un anno di apprendistato, con la voglia di far sempre meglio, ma senza l’obbligo di vincere, obbligo con il quale ci siamo confrontati nelle scorse stagioni».

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