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Massimiliano ha scelto Friborgo: ‘Voglio mettermi alla prova’

Dell'Acqua, guardia tiratrice del Lugano, ha firmato un contratto di due stagioni con l'Olympic. ‘Consapevole delle differenze, uscirò dalla comfort zone’

Il percorso è tracciato
(Ti-Press/F. Agosta)

Massimiliano Dell’Acqua, guardia tiratrice del Basket club Lugano che compirà 21 anni il 12 giugno, ha preso la via di Friborgo: contratto di due anni e nuovo percorso, sportivo e no. «Quelli dell’Olympic mi han chiesto se ero interessato a una nuova esperienza fuori da Lugano, e io ho accettato», racconta il ticinese. Una scelta comunque non facile. «Ho terminato gli studi alla Scuola di commercio di Bellinzona, e dopo aver fatto tutto quanto al corso di Servizio civile ora sono pronto a uscire dalla comfort zone per mettermi alla prova in un contesto nuovo che mi permetterà un’ulteriore crescita come giocatore ma anche come persona.

Sei cresciuto a “pane e basket”, con nonno Sergio e papà Ivano come modelli da raggiungere, e l'incentivo come il professionismo a Friborgo era un passo ambito. «Diciamo che la passione mi ha sempre permesso di concentrarmi sul basket, oltre che negli studi. Entrare in una squadra di 12 professionisti è certamente un’esperienza nuova. Dovrò gestirmi da solo, programmarmi nei giusti modi e crescere come persona e come sportivo d’élite».

I primi obiettivi che ti sei posto? «Entrare in un nuovo contesto a mente libera, consapevole che non avrò i minuti che avevo a Lugano e nemmeno certe “libertà” e poi crescere anche fisicamente per diventare un giocatore completo».

Sai cosa lasci ma non sai cosa troverai. «Di certo lascio un Lugano che mi ha fatto crescere, un ambiente nel quale sono sempre stato molto bene e che mi ha permesso di sviluppare le mie qualità, grazie alla società e agli allenatori che mi hanno seguito con grande impegno ai quali sarò sempre riconoscente. Non è facile dopo tutti questi anni lasciare un gruppo che è diventato una seconda famiglia e con il quale abbiamo anche raggiunto il traguardo della serie B vincendo il titolo con la U23».

In una finale in cui, tra l'altro, hai trascinato il Lugano con 5 triple consecutive guadagnandoti il titolo di MVP: sarà U23 anche a Friborgo? «Non credo, anche se non ne abbiamo ancora parlato, ma immagino che mi dedicherò solo alla prima squadra che ci vedrà impegnati anche in Europa».

L’Europa sarà per te un terreno praticabile? «Per ora mi accontenterei di avere un certo minutaggio in Lega nazionale A, mentre per le sfide continentali credo sarà necessario avere anche qualche chilo in più: non mi pongo dei limiti, sarà l’allenatore a fare le sue scelte».

Parti da 30 minuti di media e 11 punti a partita: il salto all’indietro in termini di cifre può incidere? «No, perché sono consapevole delle differenti realtà. A Friborgo saremo 12 professionisti, un ambito molto diverso da Lugano, anche per qualità del roster. Cercherò di dare sempre il massimo senza avere pretesa alcuna».

Sarà un trampolino di lancio anche verso il futuro universitario. «L'anno prossimo non frequenterò alcun corso universitario e mi dedicherò solo al basket, ma è pensabile la mia iscrizione all’università magari fra un anno, in ambito sportivo o economico, vista la mia formazione. Inoltre in questo primo anno avrò modo di perfezionare il francese e anche altre lingue, indispensabili ovunque vada poi».

Nel mirino c’è ovviamente anche la Nazionale maggiore, visto che non hai più l’età per la U23. «È vero, dalle giovanili ormai sono fuori e quindi spero di entrare in pianta stabile fra i convocati nella Nazionale. Ho già fatto parte del roster ma sinora non ho mai avuto l’opportunità di giocare, ed è chiaro che se farò bene con l’Olympic anche le porte della Nazionale si apriranno, molto dipenderà dalla mia crescita sia fisica che mentale, oltre che tecnica ovviamente».

È chiaro che la scelta di Max è di quelle che aprono nuovi orizzonti. Il Lugano perde il suo miglior talento ma oramai è il destino di molti ticinesi varcare le Alpi per nuovi e più impegnativi orizzonti. Il cuore può anche rimanere bianconero, ma la voglia di migliorarsi, confrontarsi con sé stessi, scoprire altri mondi ed entrare in competizioni di maggior livello sono obiettivi che accompagnano la volontà di crescere di ogni sportivo. Massimiliano ha la giusta mentalità e l’intelligenza per provare a fare questo salto, e se il carattere sarà simile quello dei suoi illustri familiari, i traguardi li potrà certamente raggiungere.

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