Basket

La Sam domina la scena, il Lugano ha acquisito un suo volto

Al giro di boa Massagno ha perso una sola partita frutto della mancanza di determinazione, mentre all’Elvetico la squadra è in crescita e il gioco c’è

Justin Hamilton prova l’entrata a canestro
(Ti-Press/Crinari)

È finito il girone d’andata del massimo campionato maschile di basket, con la Sam Massagno capolista seguita dalla sorpresa Vevey, e poi Olympic Friborgo, Ginevra, Basilea, Boncourt e LuganoTigers: chiudono il Monthey, arrivato a pari punti con Lugano ma ha perso lo scontro diretto, Nyon con due vittorie e Swiss Central (una sola vittoria in undici gare). Questa conclusione è sempre importante per gli abbinamenti per qualificarsi alle Final Four di Montreux, il 28 a 29 gennaio prossimi: per Spinelli e Lugano sarà derby mercoledì 21 dicembre a Nosedo, alle 19.30. Ma avremo tempo per parlarne.

Ora ci dedichiamo a un’analisi su questa prima parte di campionato che ha visto la Sam dominare la scena: solo una sconfitta, maturata contro un Nyon che non aveva mai vinto, frutto della mancanza di determinazione, come è spesso accaduto in passato. Una Spinelli che ha un roster di valore con la possibilità per Gubitosa di ruotare a piacimento una decina di giocatori. L’unica... paura, sinora, è stata la sufficienza, vista in campo diverse volte, segno di una maturità non ancora acquisita al cento per cento. Per arrivare a quel trofeo che manca da sempre, sarà importante che non succedano più scivoloni banali.

Il Lugano di Montini ha invece acquisito un volto grazie all’innesto di giocatori adeguati nei vari ruoli: con Zinn in regia, Ross come guardia, Hamilton da centro e Lawrence da esterno si ha una squadra con tutti i ruoli coperti, anche perché il quinto, Warden, assolve pienamente il ruolo di ala o post. Un Lugano equilibrato che ha avuto anche il merito di veder crescere ulteriormente i suoi giovani. Mina un pelo più degli altri, per ora almeno, ma si sono viste ottime cose anche da Alì, fisico adeguato al ruolo di centro, Matasic, Dell’Acqua e Bernardinello. Bracelli viaggia sempre a velocità diverse, Togninalli è in recupero. Spiace che tutta una serie d’infortuni abbia limitato i bianconeri in queste ultime cinque settimane, altrimenti si poteva pensare a qualche punto in più in classifica. Il gioco comunque c’è, la squadra è in crescita e quindi aspettiamoci un girone di ritorno ancor più piacevole.

Vevey è la sorpresa, secondo in classifica con un buon cocktail di giocatori, un Dubas che sa ancora fare la differenza e un allenatore, Bavcevic, che sa sempre il fatto suo. Il Vevey avrà l’opportunità di
impedire l’accesso alle Final Four all’Olympic che lo ospiterà in casa sua e sarebbe clamoroso. In ogni caso i vodesi sono un bel complesso ma vedremo se continueranno con questo ritmo anche nel
2023. L’Olympic è terzo con 3 sconfitte che, chiaramente, sono una sorpresa. Una squadra che gioca con 4 stranieri e 5 nazionali vive a volte gli sbandamenti tecnico-tattici e la cattiva giornata cumulata da più giocatori. Ma, statene certi, ci sarà sino alla fine. Ginevra occupa il quarto posto, in ripresa dopo la precedente annata no: una squadra ancora da scoprire alla quale manca continuità. Ma non va sottovalutata. Delle altre parleremo la prossima settimana.

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