Atletica

Ajla Del Ponte tra frustrazione e speranza

Dopo un 2023 da appena due gare la ticinese sta lavorando per tornare al meglio: ‘La resistenza e la condizione generale non sono mai state così buone’

Lo sguardo è già rivolto a Parigi: ‘È l’obiettivo di tutte e tutti’
(Keystone)
20 dicembre 2023
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Lo strepitoso quinto posto alle Olimpiadi del 2021, poi due stagioni rovinate da problemi fisici, che per Ajla Del Ponte sono state parecchio frustranti: «Ci sono stati dei momenti particolarmente frustranti, soprattutto nel 2023 – conferma la ventisettenne ticinese –, ma rimango estremamente motivata».

L'ultima magagna è stata il distacco completo di un muscolo della coscia destra dal tendine, all'altezza dell'anca: «È stato difficile perdere un mese attendendo la diagnosi giusta, poiché in un primo momento non avevamo voluto che mi sottoponessi a una Tac. Dopo questo infortunio il recupero è stato più lungo del previsto, speravo invece che questo anno rappresentasse un ritorno alla normalità per me».

Dopo un'operazione alla tibia nell'autunno 2022, la valmaggese ha infatti potuto correre soltanto due volte i 100 metri, a fine maggio, prima di doversi fermare di nuovo… «Ma sapevo che in questa stagione correre dei grandi campionati sarebbe stato molto improbabile e, anzi, sono già felice di aver avuto l'opportunità di poter correre».

La protetta del friborghese Laurent Meuwly non è ancora tornata a pieno regime: «Non è stato ottimale sapere soltanto dopo un mese che questo infortunio alla coscia era grave e alla ripresa degli allenamenti a metà ottobre il mio quadricipite destro era più piccolo di un quinto».

Ora Del Ponte è reduce da un campo d'allenamento in Sudafrica, ma di bruciare le tappe non se ne parla proprio: «Ho svolto molti allenamenti, in particolare di tipo alternativo. Non sono ancora in piena forma e non intendo prendermi alcun rischio. D'altro canto non sono mai stata così forte nella resistenza e sono molto contenta della mia condizione generale. Ma bisogna lasciare al muscolo il tempo di ricostruirsi». Ad aiutarla nella riabilitazione anche sua mamma: «Per potermi aiutare al massimo ha seguito dei corsi specifici di medicina sportiva».

Per la prossima stagione l'obiettivo è chiaro: «Con gli allenatori abbiamo già stilato gli obiettivi minimi, che poi aggiorneremo in corso d'opera. A partire da gennaio dovrebbe esserci una progressione di settimana in settimana. Ma è chiaro che come per tutte le sportive e gli sportivi l'unico vero obiettivo dell'anno sono i Giochi Olimpici di Parigi».

Replicare il risultato di Tokyo è verosimile o utopico? «È difficile da dire, il livello medio degli sprint è comunque aumentato ulteriormente negli ultimi anni, mentre io sono rimasta sul posto», del resto il suo miglior tempo degli ultimi due anni è un 11”26.

Tuttavia la ticinese con 10”90 è la seconda svizzera più forte di sempre e ha le risorse per tornare ai massimi livelli: «Anche se il tempo si è ristretto dallo scorso mese di maggio, mi rimangono pur sempre 220 giorni per essere pronta».

Il suo programma per i prossimi giorni prevede una Tac di controllo venerdì e poi le feste natalizie nei Paesi Bassi, con la famiglia al seguito. Ma cosa chiedere a Babbo Natale? Un dono materiale o l’esaudimento di un desiderio? «Visto che il 2024 nel calendario cinese è l'anno del drago, mi piacerebbe avere lo spirito di un drago per aiutarmi in questa stagione».

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