SCHERMA

Il caso Kharlan scuote lo sport. Il Cio: ‘Agite con sensibilità’

Divampa la polemica dopo la squalifica dell'ucraina ai Mondiali di Milano, per la mancata stretta di mano alla russa Smirnova. Kiev: ‘Vergognoso’

La plateale protesta della russa, rimasta seduta in pedana
27 luglio 2023
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Il Comitato olimpico internazionale esorta le federazioni sportive a mostrare sensibilità nella gestione dei confronti tra sportivi ucraini e russi che gareggiano come atleti neutrali, dopo la squalifica dell'ucraina Olga Kharlan ai Mondiali di scherma di Milano, sanzione che ha fatto parecchio discutere. Tutto è cominciato al termine del duello fra la quattro volte campionessa del mondo di sciabola e la russa Anna Smirnova, scesa in pedana a come atleta neutrale e che al termine del duello si è rifiutata di lasciare la pedana per quasi un'ora, dopo il mancato saluto da parte della trentaduenne ucraina, che si era rifiutata di stringerle la mano al termine di un combattimento senza storia, finito 15-7. La russa aveva tuttavia deciso di presentare ricorso, ricorso che in un primo tempo era stato rigettato, salvo poi essere (parzialmente) accolto in seconda istanza: squalifica per Olga Kharlan – una decisione definita «vergognosa» dalla presidenza ucraina – ma nessun ripescaggio per Anna Smirnova.

Olga Kharlan, trentaduenne di Mykolaiv, aveva ricevuto il via libera per gareggiare soltanto in mattinata, dopo che il Ministero dello sport ucraino aveva modificato la sua precedente decisione di impedire ai suoi atleti di affrontare russi o bielorussi che gareggiavano come neutrali. Un cambio di rotta, quello deciso dal ministero di Kiev, deciso in ottica dei Giochi di Parigi. «Questa decisione – aveva commentato un portavoce del Cio – consentirà agli atleti ucraini di partecipare a competizioni internazionali e permetterà loro di qualificarsi per i Giochi di Parigi 2024. Siamo consapevoli dei difficili conflitti interni che potrebbero avere, data l'aggressione contro il loro Paese, ma siamo al tempo stesso lieti che venga data loro questa opportunità. Pertanto, incoraggiamo le federazioni internazionali a gestire con la necessaria sensibilità le situazioni che coinvolgono ucraini e individui atleti neutrali».

‘Che la decisione venga revocata’

Oltre alle reazioni di sdegno da parte del governo di Kiev, la sanzione adottata nei confronti di Olga Kharlan non ha tardato a suscitare reazioni a livello sportivo. «Abbiamo inoltrato protesto alla Federazione internazionale di scherma – dice ai giornalisti il presidente della federscherma ucraina, Mykhail Illiachev – e ci attendiamo che questa squalifica venga subito annullata». Il regolamento della Fie (acronimo che sta per Fédération internationale d'escrime) recita che «i due schermidori [...] debbano stringere la mano all'avversario non appena sia stata decretata la decisione», ovvero dopo che l'arbitro aveva assegnato la vittoria, in questo caso a Olga Kharlan. Quest'ultima, tuttavia, invece di porgere la mano alla rivale si era accontentata di fare il saluto protocollare all'arbitro, mentre davanti alla rivale aveva semplicemente presentato la propria sciabola, gesto che era pratica comune nelle sale d'armi durante la pandemia da Covid.

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