Boxe

Il Cio bandisce la Federazione mondiale di boxe

La nobile arte resterà comunque nel programma olimpico sia nel 2024 sia nel 2028

22 giugno 2023
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Il Comitato olimpico internazionale ha bandito le Federazione internazionale di boxe (Iba), anche se il pugilato rimarrà inserito nei programmi di gare di Parigi 2024 e di Los Angeles 2028. La decisione è stata presa durante la 140a sessione del Cio, dopo 4 anni di conflitti con l'Iba, con 69 voti a favore, uno contrario e dieci astensioni. All'Iba è stato tolto dunque il compito di organizzare i tornei olimpici di pugilato, e dunque tutti i relativi ricavi finanziari: vivrà dunque soltanto delle proprie risorse.

L'Iba, sulla cui credibilità pesano ripetuti scandali arbitrali, debiti incalcolabili e dirigenti legati al crimine organizzato, nel dicembre 2020 – quando venne già sospesa – aveva promesso di correre ai ripari e si era dotata di un nuovo presidente, il russo Umar Kremlev. La situazione non è però cambiata e un rapporto al vetriolo pubblicato dal Cio all'inizio di giugno di quest'anno indicava che l'Iba, oltre a non rispettare i criteri per una sua reintegrazione, si era resa protagonista di episodi di intimidazione, specie dopo che le era stata tolta l'organizzazione del torneo di pugilato a Tokyo (2020) e, come detto, a Parigi (2024).

Ritenuta dal Cio inopportuna è anche la strettissima dipendenza economica dell'Iba dal colosso russo Gazprom, lo sponsor principale, portato in dota da Kremlev, il quale aveva fra l'altro pure autorizzato le pugili russe e bielorusse a combattere sotto i propri colori nazionali ai Mondiali dello scorso marzo in India.

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