Basket

Massagno e Lugano, quando manca un vero play

La seconda fase del campionato ha detto che Friborgo è la squadra più completa davanti anche alla Sam; i Tigers stanno crescendo ma manca ancora qualcosa

Siamo arrivati alla fine del secondo turno di campionato e in attesa del calendario del terzo abbiamo la possibilità di seguire la nostra Nazionale che giovedì affronterà l’Irlanda e domenica l’Austria. Due partite da vincere, ovviamente, ma di questo parleremo domani.

Il bilancio di quanto visto fin qui nella massima serie rossocrociata è abbastanza chiaro, come sono chiari alcuni cambiamenti intervenuti in questa seconda fase del campionato. Le certezze riguardano praticamente solo le prime due posizioni con l’Olympic a dominare la scena nel girone di ritorno, senza una sconfitta. La squadra di Aleksic si è mostrata la più completa, pur avendo avuto fuori un uomo da quintetto come Gravet e aver attraversato momenti altalenanti ma sempre vincenti, anche se a volte all’ultimo respiro o quasi. La squadra friborghese però è solida e difficilmente vedrà svanire la prima posizione, senza dimenticare che ha già vinto la Sbl Cup ed è in finale di Coppa Svizzera contro il Nyon, avversario più che abbordabile.

In seconda posizione una Spinelli che ha avuto un calo di rendimento un mese fa con due sconfitte, evitabili certamente, contro Nyon e Neuchâtel, legate la prima alla situazione pandemica e al mese di stop dalle competizioni, la seconda agli infortuni e alle fatiche dell’infelice weekend di Montreux. La sconfitta di sabato a Friborgo, maturata anche quella sui titoli di coda, non è preoccupante ai fini della classifica ma è certamente importante nella sua valutazione: sapranno in casa Massagno fare tutte le valutazioni necessarie per trovare la chiave per battere l’Olympic? Come porre rimedio all’assenza di un vero play, fatta eccezione per Martino, che sappia gestire i momenti topici di gare serrate? Taylor non è un play e lo si è visto proprio nelle due ultime sfide contro il Friborgo, pur senza per questo addossare a lui tutte le colpe. A Gubitosa il compito di scovare il pallino vincente.

La crescita del Neuchâtel e dello Swiss Central e i passaggi a vuoto di Ginevra e Starwings sono le altre indicazioni di questa seconda fase: i neocastellani sono ora terzi, grazie agli svizzeri Colon, Martin e Fofana, mentre i ginevrini hanno una crisi evidente di gioco e di identità; i basilesi dal canto loro sono precipitati a causa di partenze e infortuni che ne hanno minato il bel gioco della prima fase. Del Lugano abbiamo detto come i ragazzi di Nikolic siano cresciuti in questi mesi. Le due vittorie contro Basilea e Ginevra e la sconfitta, dopo due supplementari, a Monthey dicono di un gruppo sempre più coeso. Ma anche a Lugano manca un vero play che possa dirigere la squadra con acume e continuità, mettendo in condizione tutti di poter dare il massimo. Avere giocatori sempre fuori ruolo, vedi Stevanovic ma anche le altre guardie costrette a fare i play, non aiuta. Vedremo nel terzo turno se ci sarà un’ulteriore svolta positiva.

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