BASKET

Il Lugano cerca il miracolo contro il Friborgo

Quella che non molto tempo fa era una sfida per il titolo, è diventata una contesa impari. Sam Massagno a Boncourt pensando alla Coppa di Lega

Una volta, ma nemmeno tanto tempo fa, Lugano-Olympic era la Partita, quella che, prima dei playoff, decideva una stagione. Anche con le sfide più recenti, il duello fra le due compagini ha sempre avuto un certo fascino, sempre che si lottasse alla pari o quasi. Non è più così oggi perché l’Olympic sta ancora ai piani più alti, ma i Tigers sono scivolati all’ultimo posto. Sulle rive della Sarine, piaccia o meno ai tifosi di marca bianconera, si lavora sempre bene, si programma con un certo acume, si hanno sostenitori fedeli e capaci di trovare risorse con continuità. Senza dimenticare che si lavora bene anche nel settore giovanile e in quello femminile, perché Friborgo è la città svizzera del basket. Un tempo centro del potere, che si manifestava anche in non poche situazioni sul campo, e chi ha buona memoria ricorda certamente fatti e misfatti legati a questa sudditanza, oggi Friborgo rimane un esempio da seguire e, come sempre, da contrastare. La sua panchina lunga, i buoni giocatori svizzeri e un’organizzazione che non lascia nulla al caso si oppongono domani all’Elvetico a dei bianconeri in grandi difficoltà. La pandemia pesa non poco sulle squadre che hanno gli uomini contati e la mancanza di un lavoro continuo lo si vede dal gioco espresso in campo. Non che i Tigers abbiano fatto stravedere quando tutti erano arruolati e in forma, ma certamente non erano quella sparuta compagine che è stata sbatacchiata non poco una settimana fa dal Neuchâtel. Inutile quindi pensare ai miracoli quando si affronta l’Olympic in questa condizione. Nikolic e Cabibbo stanno facendo del loro meglio per cavare qualcosa da ognuno e una settimana di lavoro in più dovrebbe produrre qualche risultato. Non è comunque questa la gara che il Lugano deve vincere e quindi la possibilità di giocare a mente libera e senza l’assillo del risultato potrebbe produrre qualcosa di buono.

La Spinelli è di scena a Boncourt, campo notoriamente ostico per tutte le avversarie. I giurassiani vengono dalla vittoria a Ginevra e quindi saranno carichi. Non che i ginevrini, di questi tempi almeno, siano uno spauracchio, ma insomma sono pur sempre la terza forza del campionato. Gubitosa è alle prese con gli infortuni di Kovac e James e con le cattive condizioni, forse più mentali che fisiche, di alcuni giocatori, il cui rendimento di mercoledì ha lasciato perplessi. La Spinelli giocherà le final four di Coppa della Lega nel prossimo weekend a Montreux e Gubitosa conta di arrivarci con tutti al meglio, “sacrificando” per ora il campionato. Non che si vada a giocare per perdere, ovviamente, ma a questo punto conta di più recuperare i giocatori che punti per la classifica.

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