CICLISMO

Chassot conferma il Tour de Romandie, a meno che...

L'organizzatore convinto che la gara andrà regolarmente in scena dal 28 aprile al 3 maggio. A fermala potrebbe essere solo l'intervento delle autorità

3 marzo 2020
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Il giorno dopo l'annuncio del licenziamento di tutto il personale della Chassot Concept, società organizzatrice del Tour de Romandie, Richard Chassot si è etto fiducioso in quanto al futuro immediato della corsa romanda. Secondo l'ex ciclista professionista e attuale direttore della prova, il Tour de Romandie 2020 avrà luogo come previsto dal 28 aprile al 3 maggio. A meno che le autorità decidano di proibirlo.

Nonostante ciò, la Chassot Concept negli scorsi giorni ha preso alcune misure interne, anticipando così lo scenario peggiore: sta infatti alla responsabilità della direzione della società organizzatrice mettere in atto disposizioni capaci di garantire che gli impiegati non vengano penalizzati nel caso, al momento poco probabile, di un futuro annullamento della manifestazione.

In questo modo, se la corsa dovesse essere confermata, i collaboratori sarebbero automaticamente reintegrati. Le corse ciclistiche non rientrano nella categoria degli avvenimenti sportivi che si svolgono in spazi ristretti come ad esempio gli stadi. Anche se le sedi di partenza e di arrivo riuniscono diverse migliaia di spettatori, questi sono ripartiti in spazi diversi o in modo lineare lungo il percorso.

Chassot non vuole d'altra parte fare un paragone con quanto successo al Tour degli Emirati arabi uniti, dove la corsa era stata bloccata giovedì, dopo cinque delle sette tappe in programma, quando due corridori di una squadra erano stati trovati positivi al coronavirus.

Nel suo comunicato, l'organizzatore friborghese precisa che «la squadra di Chassot Concept è solidale, motivata e impegnata fino al Tour de Romandie, così come il comitato organizzatore in generale. L'unica cosa che potrebbe fermare il TdR 2020 sarebbe una proibizione proveniente dalle autorità, oppure un plotone di ciclisti decimato dal virus. Ma speriamo ovviamente che nel giro di due mesi l'epidemia sia passata o comunque sotto controllo».

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