SCI NORDICO

'Pensavo che per arrivare in cima avrei dovuto doparmi'

Dopo la squalifica sportiva ecco il verdetto di quella penale: cinque mesi di carcere per frode (condizionalmente sospesi) al fondista austriaco Max Hauke

30 ottobre 2019
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Già sospeso quattro anni dall’Agenzia austriaca antidoping, il ventinovenne fondista Max Hauke è stato condannato ieri a 5 mesi di carcere condizionalmente sospesi per ‘frode sportiva aggravata’. A deciderlo è stato il tribunale di Innsbruck, che gli ha inflitto pure una multa di 480 euro. Hauke, che può comunque ancora impugnare la sentenza, nell’aprile del 2016 aveva ammesso di aver fatto uso di sostanze proibite, assumendo ormoni della crescita e altri prodotti. «Sapevo di avere del talento, ma pensavo che per arrivare in cima avrei dovuto doparmi» ha detto Hauke, pentendosi per la sua condotta.

Con il ciclista austriaco Stefan Denifl, Hauke era stato il primo a finire nelle maglie della giustizia sportiva nella famigerata operazione 'Aderlass', scoppiata a margine dei Mondiali di sci nordico a Seefeld. Inchiesta nel cui mirino è finito soprattutto il medico tedesco Mark Schmidt, arrestato il 27 febbraio in Germania e sospettato di aver rifornito almeno 21 atleti di otto nazionalità e di cinque discipline sportive differenti.

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