Ciclismo

La nuova vita del Velo Club Bellinzona

Raccolto il testimone con il club quasi diretto verso un vicolo cieco, Andrea Maggini e il suo team ha saputo rimetterlo sulla giusta strada

20 luglio 2019
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All’entrata in funzione si sono trovati un club ormai quasi sull’orlo del precipizio, in pochi mesi sono riusciti a rimpolpare i ranghi arrivando a poter contare più di dieci atleti e una trentina di persone fra collaboratori, tecnici e altri membri dell’entourage. Si può riassumere con questi pochi dati l’impresa compiuta da Andrea Maggini e dai suoi colleghi del nuovo comitato del Velo Club Bellinzona.
E ora il sodalizio bellinzonese si lancia nell’intraprendere nuove attività: «Stiamo già lavorando per organizzare una gara l’anno prossimo – ci spiega il presidente Maggini –, almeno per gli scolari dai sei anni d’età». Al gruppo dei giovanissimi si sono inoltre aggiunti alcuni ragazzi più grandicelli: «Due della decina di U19 ticinesi, ai quali si aggiungono un paio di atleti provenienti dall’Italia e dalla Svizzera tedesca, vestono i nostri colori, altri invece si cimentano in gare in salita». Coppia che si è appena cimentata nei Campionati svizzeri: «Purtroppo nessun ticinese è riuscito ad arrivare al traguardo, ma va anche detto che si trattava di una gara impegnativa, lunga più di 120 km. Però sono degli juniori del primo anno, che è parecchio difficile».

Nel frattempo la società sta provando a portare in avanti un lavoro il più esteso e inclusivo possibile: «Svolgiamo degli allenamenti anche a Losone, poiché il locarnese è piuttosto scoperto e abbiamo sfruttato la collaborazione con l’atleta paralimpico Ivan Renggli, messosi a disposizione per allenare i ragazzi della zona. Inoltre noi siamo aperti a collaborare con tutti gli altri club della zona, in quanto crediamo che in Ticino sia necessario collaborare a tutti i livelli, anche se per il momento non abbiamo ancora ricevuto nessuna offerta. In questo modo potremmo facilmente avvicinare i giovani del cantone al ciclismo su mountain-bike, su strada e magari in futuro anche su pista». Il lavoro da svolgere è tanto e il tempo a disposizione ridotto: «Da noi non ci sono professionisti, anzi siamo tutti quanti volontari che ci impegniamo in questa attività secondaria per passione. Sarebbe bello se la mia generazione, quella dei quarantenni, che a me sembra un po’ troppo individualista, investisse più tempo nella formazione dei giovani».

E in questo modo aiutare a raggiungere il traguardo dei 130 anni dalla fondazione, che verrà festeggiato nel 2022, in piena salute. «Siamo sicuramente una delle società più longeve del Bellinzonese. E da bravi ciclisti teniamo un occhio ben rivolto al traguardo, che vorremmo festeggiare con una crescita di adesioni e di aiuti, sempre restando concentrati anche sull’aspetto economico».

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