Al via il progetto di ricerca TomoGrav, volto a creare i primi filmati in 3D dei buchi neri: permetterà di studiare le loro dinamiche in modo inedito, grazie a innovativi algoritmi di intelligenza artificiale che potrebbero trovare applicazione anche in medicina e nello studio della Terra e del clima.
Il progetto, finanziato con 4 milioni di sterline dalla Royal Society nel Regno Unito, sarà guidato dall'astrofisico giapponese Kazunori Akiyama, tra i protagonisti della collaborazione Event Horizon Telescope che ha realizzato le prime immagini di buchi neri.
Con lui lavorerà anche il fisico belga Yves Wiaux, esperto nell'applicazione dell'intelligenza artificiale e dell'imaging da dati incompleti. Insieme coordineranno un team multidisciplinare di dieci partner provenienti da tutto il mondo.
"Saremo in grado di seguire le dinamiche attorno ai buchi neri in un modo che non è mai stato possibile prima", afferma Akiyama. "Invece di un singolo fotogramma sfocato, vedremo come si muove il plasma, come si evolvono i campi magnetici e come la gravità modella tutto ciò che circonda l'orizzonte degli eventi. Questo passaggio, dalle immagini fisse alla struttura risolta nel tempo, cambierà radicalmente le domande scientifiche che possiamo porci e cambierà la nostra comprensione dell'universo".
Il progetto TomoGrav fornirà quella che il team definisce una "tomografia gravitazionale dinamica": invece di immagini piatte, verranno prodotti filmati in 3D che mostrano come il plasma fluisce ed evolve attorno ai buchi neri nel tempo, rivelando come l'energia viene incanalata e come lo spaziotempo viene piegato dalla gravità estrema.
Ricostruire i buchi neri partendo dai dati dei telescopi significa trasformare informazioni molto limitate in immagini accurate e affidabili. La stessa cosa è necessaria ad esempio in ambito medico, per ricostruire il corpo umano partendo da una risonanza magnetica: dunque l'applicazione dei nuovi algoritmi di intelligenza artificiale potrebbe trovare applicazione anche in ambito diagnostico, migliorando la qualità degli esami e riducendo il tempo di esecuzione. Allo stesso modo potrebbe migliorare anche i sistemi di monitoraggio della Terra, per quanto riguarda il livello dei mari e la comprensione del clima.