Tecnologia

Ultradefinizione

13 gennaio 2010
|

Se già oggi, con l’alta definizione, da casa si possono quasi individuare le facce del pubblico che occupa le tribune durante una partita di calcio, in futuro la televisione potrebbe addirittura permettere di vederne il colore degli occhi. Mentre il mercato sta velocemente migrando verso lo standard HD e verso il 3D ‘domestico’, i ricercatori lavorano già sulla prossima rivoluzione: l’UltraHD, uno standard che aumenterà di 16 volte la nitidezza delle migliori immagini offerte dalla tecnologia attuale. ‘Vi sembrerà di essere lì’, promettono gli sviluppatori.

L’alta definizione in campo televisivo non è ancora entrata appieno nella vita quotidiana che già il mercato si sta preparando per la prossima rivoluzione: l’ultra alta definizione, sedici volte più “nitida” dell’attuale HD. Insomma, se l’alta definizione permetterà di carpire meglio i dettagli di film ed eventi sportivi, con l’Ultra HD (attualmente in via di sperimentazione in Giappone) verranno offerte immagini così realistiche da – hanno affermato gli sperimentatori – «far credere agli spettatori di essere davvero sul posto». La tecnologia potrebbe essere messa sul mercato già a partire dal 2015. È però prevedibile che ci vorrà molto più tempo per poter disporre di una buona gamma di contenuti in questo formato.

L’Ultra HD sarà in grado di gestire immagini registrate a 33 megapixel: 7’680 pixel in orizzontale e 4’320 in verticale, disposti in un formato a 16:9. Ciò significa che saranno 16 volte più “dense” rispetto all’alta definizione attuale, che conta 1920 pixel in orizzontale e 1’080 in verticale. Va da sé che anche lo spazio che occuperanno sarà decisamente maggiore rispetto ai formati attuali. Si calcola infatti che un minuto di filmato UHDV non compresso occupi circa 194 gigabyte.

Un primo prototipo di televisore ad ultra alta definizione da 152 pollici di diagonale (circa 3,86 metri) è stato presentato negli scorsi giorni al Ces, l’annuale fiera dell’elettronica di consumo ospitata a Las Vegas. L’enorme televisore al plasma, per ora solo una versione dimostrativa che impiegherà qualche anno ad andare in produzione, è infatti in grado di riprodurre immagini in 4k, vale a dire 4 volte più definite rispetto al normale HD. Quelle cioè utilizzate oggigiorno dai più avanzati proiettori digitali installati nelle sale cinematografiche. Siamo comunque ancora lontani dal massimo raggiungibile dall’ultra alta definizione, che – secondo i suoi ideatori– dovrebbe arrivare ad una risoluzione di 7’680 per 4’320 pixel.

Così come ideato, lo standard è provvisto inoltre di un audio a 22.2 canali. Ciò significa che per la riproduzione del suono verranno impiegati 22 altoparlanti: 10 a livello dell’orecchio dell’ascoltatore, 9 al di sopra sopra, 3 al di sotto e 2 subwoofer per la riproduzione dei bassi. Questo permetterà allo spettatore di calarsi letteralmente all’interno dell’esperienza cinematografica.  Ma, per ora, è musica del futuro.

Attualmente il mercato sta lavorando sulla “semplice” alta definizione, in grado di migliorare di un fattore 4 la qualità delle immagini a cui siamo stati abituati sino ad ora (vedi anche box qui a sinistra). L’elettronica di consumo potrebbe poi prestissimo veder integrata anche la tecnologia 3D, che permetterà agli spettatori di poter visionare film e cartoni animati in tre dimensioni dal salotto di casa.

Il mondo “altamente definito” sembra stia davvero decollando. Mai come aNatale di quest’anno si sono visti sul mercato televisori “Full HD” a prezzi contenuti. Tuttavia per ora gli unici contenuti a supportare interamente lo standard, in grado di riprodurre immagini a due megapixel, sono solo i Blue Ray Disc, i DVD ad alta definizione della Sony diventati ormai il punto di riferimento per l’industria cinematografica. I canali televisivi devono invece limitarsi a inviare le proprie trasmissioni a soli 0,9 megapixel, per risparmiare preziosa banda. Molte reti, poi, mandano in onda i propri programmi ancora in risoluzione standard, quella a cui ci avevano abituati i televisori a tubo catodico. Così fa anche la Rsi. La rivoluzione in Svizzera è prevista nel 2012, quando la Ssr Srg convertirà infatti tutti i suoi canali all’alta definizione.